Aleesami: “Che sorpresa De Zerbi, finalmente parlo italiano”

Haitam Aleesami non era presente nel gruppo che la passata stagione ottenne la salvezza all’ultimo respiro, ma per il Palermo è come se fosse un veterano. Unico insostituibile del gruppo rosanero (titolare in tutte le partite stagionali, sia con Ballardini che con De Zerbi), l’esterno mancino è diventato una sicurezza anche per i tifosi, che hanno impiegato pochissimo tempo ad apprezzarne le qualità. Lui, intanto, ha già vissuto sulla sua pelle un cambio in corsa per quel che riguarda la guida tecnica. Nulla di strano, soprattutto se paragonato a quanto accaduto nella passata stagione: “L’anno scorso è stato caotico – racconta Aleesami a nrk.no, dal ritiro della nazionale norvegese – ma è così che funziona in Italia. Se non porti risultati, perdi il posto. Se perdi quattro partite di fila, allora vanno prese decisioni drastiche. Fa parte del gioco“.

FOTO – ALEESAMI CON I TIFOSI AL “CONCA D’ORO”

Al posto di Ballardini è arrivato Roberto De Zerbi e per tutto il Palermo è stato un cambio rivoluzionario. Il nuovo tecnico ha imposto sin da subito le sue idee tattiche, ma non solo. Con De Zerbi in panchina, l’intero gruppo ha ritrovato nuova linfa: “De Zerbi è così energico, ha una passione che non ho mai visto prima. Mostra a tutti ogni dettaglio e tutto quello che fa è per dare il massimo, infatti tira fuori il meglio da tutti. Può andare da un centrocampista a mostrargli i movimenti da fare e lui li fa meglio“.

Il giudizio di Aleesami sull’operato dell’allenatore bresciano non può che essere positivo: “Sono piacevolmente sorpreso e andando avanti troviamo sempre qualcosa di più sorprendente. La qualità degli allenamenti è migliorata immediatamente e la prima cosa che ci ha detto che è i passaggi erano troppo deboli. Siamo già ad un altro livello“.

D’altro canto, lo stesso tornante norvegese sta cercando di agevolare i compiti al proprio tecnico. Imparare l’italiano, in tal senso, è stato un passo fondamentale: “Rende tutto più facile da queste parti – conclude Aleesamisoprattutto se trovi qualcuno che non parla inglese. Sei immediatamente rispettato all’interno del gruppo. “Ehi, c’è qualcuno che ci prova realmente qui”. Dopo due mesi, capisco più o meno tutto. Il gruppo è piacevolmente sorpreso“.


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