Baccaglini: “Ci metto la faccia, Zamparini è il passato”

Un nuovo modo di comunicare, un’innovazione nel panorama del Palermo. Paul Baccaglini ha portato con se delle novità, un presidente più “social”. E, in diretta Facebook dal profilo de La Repubblica Palermo, il neo presidente esordisce: “Maurizio Zamparini è di lato, non dietro – chiarisce – . E’ un collaboratore, l’operazione è stata grande. L’affare si snoda attraverso assett, il gruppo Zamparini è immenso. Dopo molti mesi abbiamo trovato un accordo che soddisfi tutti. Il Palermo rappresenta la punta di diamante, eccomi qua. Ci ho messo faccia ed entusiasmo. Prendo io tutto al 100%, l’iter burocratico sta procedendo secondo le tappe“.

I soldi ci sono – prosegue – . Una squadra di calcio ha molte varianti, ma non si può semplificare troppo. La società non ha un prezzo prestabilito. Esistono strutture alternative a quelle che vediamo con i cinesi o sceicchi e che sono altrettanto valide. Il collegamento solleva sempre tanti dubbi. Piano piano dimostreremo in primis ai tifosi che ci sono delle certezze. In Italia questo modello è una delle novità. Avrete un nome: Paul Baccaglini (ride, ndr). I nostri clienti sono coperti dalla segretezza dei contratti. La struttura che stiamo creando mi vede proprietario al 100% senza Zamparini“.

Ancora tanti i dubbi dei tifosi sul progetto: “La trattativa con Zamparini è stata intensa, tanti i professionisti coinvolti. Zamparini non è impazzito, c’è una concretezza di fondo – assicura Baccaglini – . Esiste la Lega, non si può fare come si vuole. Entro le tempistiche che ci siamo dati, presenteremo agli organi competenti il progetto. Noi siamo tranquilli. Quando presenteremo tutto anche i tifosi potranno stare sereni, c’è un processo da seguire e noi lo facciamo in modo trasparente. Una volta approvato tutto, spero che i palermitani si sentano in buone mani. Se non piglio le tutte le azioni significa che sarà successo qualcosa ma io sarò come sempre trasparente. Ma Zamparini non può tornare indietro“.

Zamparini è uscito dal Palermo, è stata una bella storia d’amore che è finita. Ha fatto 30 anni di presidenza nel mondo del calcio, ha ottenuto risultati e meriti di aver scoperto dei giocatori. Lui vorrà esprimere il suo punto di vista, ma spetta a me decidere se ascoltarlo o meno. Gli slavi fanno parte del passato – afferma il presidente rosanero -, se non c’è Zamparini non ci sono nemmeno loro. Non c’è posto“. Baccaglini predica calma e fiducia: “Io ci ho messo la faccia nonostante la consapevolezza delle tante perplessità. Io sono sereno e la voglio dare a tutti gradualmente. La mia faccia è finita ovunque, sto affrontando questa sfida da uomo a testa alta, leggete anche in questo la mia serenità. Non sono un folle, o magari sì“.

Partnership particolare con la Force India: “Parlo molto di brand, non siamo nati ieri. Abbiamo un piano“. E sui rumors che accostano Ranieri alla panchina del Palermo: “Lo stimo ma non c’è stato nessun contatto. Per il futuro non posso escludere nulla, ma per il momento nulla“. Presente ma anche futuro: “Ci stiamo già muovendo per progettare la prossima stagione – continua -, ma noi crediamo ancora nella salvezza quindi ci concentriamo sul piano A. Parlare di budget è difficile. Capisco la curiosità di sapere le cifre ma concentrarsi sui numeri crea delle aspettative basati su di essi. Mettere un numero e se poi non lo rispetti per vari motivi e parametri del calcio, sembra che poi tu stia illudendo i tifosi. Se è piano B l’obiettivo è risalire subito, se è piano A vogliamo dare una squadra all’altezza. Parlare di nomi in un momento così critico crea delle dinamiche pericolose. I ragazzi devono restare concentrati, noi vediamo chi è veramente legato alla maglia“.

Voci di esonero per Lopez, ma Baccaglini chiude le porte ad un’altra rivoluzione in panchina: “Bisogna continuare con Diego Lopez. Non è un problema di allenatore, è una persona competente che lavora duro e conosce il calcio. La voglia e la determinazione non viene dall’allenatore, sono i ragazzi che entrano in campo e non il mister. A Udine ho visto qualcuno che non merita di indossare la maglia del Palermo. Nello sport i risultati non vengono stabiliti a tavolino, puoi essere più scarso ma poi tu devi correre due volte più forte. Conta la determinazione e voglia. Lì difendo, loro devono portarci alla salvezza. Se fanno una passeggiata a Palermo per sentire la responsabilità che hanno metterebbero di più in campo. Sono convinto che se Diego Lopez potesse si metterebbe una maglietta per scendere in campo“.

Un Palermo che in campionato arranca e si affida a Nestorovski: “E’ un ragazzo che rappresenta quella mentalità vincente di cui parlo sempre. Sta dimostrando con i fatti che sa fare bene – l’elogio del presidente – . Noi vogliamo costruire il nostro futuro con lui, non si parla di monetizzazione infatti abbiamo rimandato indietro un’offerta. Questo dimostra quanto crediamo in lui, ma non sempre nel calcio tutto è controllabile. Gli abbiamo raccontato il nostro progetto, speriamo lo continuerà ad abbracciare per molti anni“. Ed anche il mercato è uno degli argomenti principali delle domande dei tifosi: “Ritorno di Gilardino? Un grande calciatore e uomo ma non è nelle nostro priorità. La figura dei veterani è una cosa che un po’ ci manca“. E a chi chiede di riportare Dybala e Pastore in Sicilia: “Porto anche Messi (ride, ndr)“. Portiere svincolato per una porta più sicura? Ecco la risposta di Baccaglini: “Bella domanda, c’è una discussione all’interno della società“.

Squadra ma non solo, il progetto di Baccaglini si fonda anche sul nuovo stadio di proprietà: “Lo stadio può essere un’occasione per fare in modo che le grandi organizzazioni portino grandi spettacoli. Poi lo stadio è il tempio della squadra. La location è quella del Velodromo, stiamo già lavorando al progetto che verrà presentato a giugno“. Un Barbera ieri tutto esaurito per la Nazionale: “Ieri sera è stata un’emozione pazzesca – rivela – . Voglio fare un sentito applauso ai palermitani, durante il lancio dei fumogeni tutti hanno cantato l’inno. Avevo i brividi, una lezione di civiltà di questo popolo. Si parla di dodicesimo uomo in campo, noi vogliamo ricreare l’entusiasmo per arrivare tutti insieme a questa salvezza. Non vedo l’ora di rivedere l’intero stadio rosanero“.

Stadio e settore giovanile. Baccaglini ribadisce l’importanza dei giovani: “Ieri ho parlato con Baccin – racconta -. Il settore giovanile è un pilastro per una società che ne ha già uno buono come il nostro. Noi vogliamo valorizzarlo, sposeremo l’idea di valorizzare i nostri giovani quando lo meritano. Baccin ci auguriamo che rimanga, è il nostro Nestorovski. Crediamo in lui, stiamo cercando di convincerlo“. E lo stesso Baccaglini ha individuato due ragazzi che, a suo avviso, potranno vestirsi di azzurro in futuro: “Pezzella e Lo Faso sono due giovani di talento. Al mister però spettano le decisioni, lui allena la squadra tutta la settimana“.

Brand rosanero, il motto di Baccaglini: “Per il Palermo non serve inventare nulla per essere commercialmente forte. Basta portare i colori a chi è fuori e sentirsi tutti come in una famiglia. E da qui nascono una serie di iniziative“. E l’dea di mettere dei palermitani in società intriga il presidente rosanero: “E’ una bella idea. Ci sono dei nomi che rappresentano l’eccellenza palermitana, è un progetto da costruire passo dopo passo. Le porte sono sempre aperte al dialogo e valutare dei progetti insieme“. Avanzata anche la candidatura di Miccoli come team manager: “Rappresenta una figura importante per Palermo – afferma -, che ha avuto degli alti e bassi. Lo dico senza giudizio“.

Un nuovo progetto per tornare grandi, ma senza gradi promesse. E quando Baccaglini sente la parola Champions League, chiarisce subito: “Promettere una cosa importante senza avere delle basi certe sarebbe un errore. Io vorrei dirvi Champions tra un tot di tempo, ma non posso farlo. Questa piazza è straordinaria perché i tifosi vogliono andare allo stadio per divertirsi, a prescindere dal risultato. Non lo avevo mai visto. I risultati sono una naturale conseguenza di un piano ben riuscito“. E sulla possibilità di rinominare la società: “Si può aprire un dialogo, tra l’altro quando mi sono tatuato lo stemma ho chiesto quale fosse quello più richiesto“.

 


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