Bortoluzzi: “Solo il campo può salvare questa stagione, Lazio brutta batosta”

Si è giunti alla vigilia del match che potrebbe sancire l’aritmetica retrocessione del Palermo in Serie B, al termine di una stagione disastrosa. A fare da “imputato” è la Fiorentina che domani scenderà in campo al “Renzo Barbera” per continuare a credere nel difficile sogno Europa League e che viene da un pirotecnico 5-4 contro l’Inter. Alla squadra di Bortoluzzi potrebbe anche non bastare una vittoria, nel caso in cui l’Empoli vinca in casa contro il Sassuolo, ma il tecnico ci vuole provare a fare un buon risultato contro una grande squadra e rinviare la condanna. Bortoluzzi ha così parlato alla vigilia di questo match nella consueta conferenza stampa prevista per le 12 presso la sala stampa del “Tenente Onorato”:

“Nella mia vita e carriera ho sempre lavorato puntando alla professionalità, ciò significa che le sconfitte vanno accettate e ciò che deve essere importante è reagire in maniera positiva. Una partita come quella contro la Lazio lascia dei segni, ma i giocatori devono scrollarsi di dosso questi e far si che queste cose non accadano più, anzi mettere il doppio dell’attenzione nella partita successiva. Quando succedono queste cose, ognuno può dire quello che pensa, io le risposte le aspetto dai ragazzi. Solo con l’applicazione nel lavoro puoi cambiare e reagire. Ognuno di noi deve fare di più, giocatori e non”.

Sulla retrocessione: “E’ già in aria da tempo. C’era soltanto speranza, ma dopo il Bologna non ci sono stati più spiragli, adesso è quasi definitiva. Questo blocco di salvarci a tutti i costi adesso vien meno e può anche essere una cosa positiva. Siamo in Serie A e ci sono altre 5 partite davanti, se non te li da questo gli stimoli, non so cos’altro. Ciascun giocatore deve farsi vedere pronto e capace di far parte del Palermo del prossimo anno. Bisogna dare il 100% qualsiasi sia il risultato e la situazione, ognuno deve avere un obiettivo anche in questa fase”.

“I moduli non sono importanti – continua-, è importante che ciascuno si applichi in ogni fase di gioco. L’importante è l’atteggiamento che i ragazzi hanno, questi sono gli elementi fondamentali. Dobbiamo difenderci in 10 e, magari non attaccare in 10, ma in più possibili. I giocatori dovranno essere concentrati sulla partita, la situazione ambientale sarà quella che sarà, perché se la sono creata in un’annata così, ma dovranno isolarsi dall’ambiente. In porta non ci sono gerarchie, le risposte vengono dalla settimana e dal lavoro sul campo”.

Ancora sulle parole di Baccaglini  nel comunicato del 25 aprile:”Rifondazione Palermo? Questo spetta alla società e chi rimarrà qui bisogna vederlo in campo, anche in queste situazioni difficili. Vedere personalità forti in questo periodo è una cosa di cui la società terrà conto. Loro ci mettono del loro meglio per salvare il finale di stagione. Io guardo i giovani con un occhio diverso perché rappresentano il futuro, ma da tutti mi aspetto risposte in allenamento e se ci sono, giocano. Ma guardo anche alla partita che vado ad affrontare, non vale solo la futuribilità”.

Su Diamanti e Sallai: “Non voglio e non posso farmi condizionare da fattori esterni, come le sue dichiarazioni (di Diamanti, ndr). Io ho visto la voglia nei ragazzi e di offrire il 100% in questo finale di stagione, quindi, sull’atteggiamento non ho altro da dire. Gli aspetti fuori dal campo non mi interessano. Sallai l’ho tolto per calmare l’ondata che ci stava travolgendo. Lui come gli altri deve far vedere le sue capacità, ma anche il comportamento all’interno dello spogliatoio e della squadra. ”

Su Guidolin e un possibile ritorno: “E’ richiesto da tantissime piazze ed è uno dei migliori allenatori che ci sono e il migliore che ho conosciuto. Qualsiasi squadra in Italia lo vorrebbe”.

Infine conclude: “Io penso che come allenatore devo essere me stesso e devi essere convinto di quello che fai. Altri non credono che le urla possano servire, ma ci sono giocatori che bisogna esporsi in un determinato atteggiamento, altri con i quali parlare vale molto di più. Non so se le urla potevano bastare per questa squadra, possibile che qualche strigliata all’interno dello spogliatoio avrebbe cambiato le cose”.

 

 

 


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