Buon viaggio, Palermo. Nonostante tutto

Finalmente si riparte. Ritiro breve, in Austria (appena dieci giorni e due amichevoli leggere), poi tutti a Palermo per proseguire la preparazione. Vi assicuro che è una bella notizia, anche se in pochi per ora si preoccupano di calcio giocato e c’è poca voglia di calarsi nella nuova realtà calcistica.

Nonostante tutte le critiche che abbiamo dovuto scrivere in questi mesi auguriamo buon viaggio al Palermo. Perché il Palermo è una fede, una malattia, una insana follia, una parte di noi, della nostra vita; perché quei colori ci commuovono pure se li vediamo sulle vetture di Formula Uno; perché quella maglia è la nostra seconda pelle (a proposito, le maglie di quest’anno sono molto belle) e non possiamo fare altro che amarla come solo gli innamorati sanno fare.

Come si fa ad augurare il male del Palermo? Come si fa a non sperare nella serie A anche se il conducente è Zamparini? Il nostro dovere è quello di raccontarvi la realtà senza infingimenti, di non lesinare critiche quando servono (e tra poche righe faccio il riassunto), di non fare sconti a nessuno. Quello che scriviamo deve essere dettato dalla ragione ma sotto sotto c’è il cuore che batte. E nessuno meglio di me può dirvelo: quante radio e telecronache vi ho raccontato in epoche passate da campi polverosi della più recondita periferia? L’ho fatto con entusiasmo, partita dopo partita, in qualunque serie: figuratevi se mi “spaventa” la serie B.

Detto ciò, ho il dovere di dirvi anche che la stagione non parte con buoni auspici. Zamparini è sommerso di guai economici e giudiziari. Fra le sue colpe da scontare c’è anche quella (paradossalmente) di avere abituato la piazza troppo bene. Quindici anni quasi di fila in serie A, tanti campioni celebrati che abbiamo osannato: da Miccoli a Pastore, da Dybala a Toni, da Corini a Zauli, da Sorrentino a Sirigu. E ora la serie B non basta più, soprattutto alle nuove generazioni. Si è spezzato il rapporto di fiducia, l’amore ha fatto spazio al risentimento, i campioni hanno lasciato il testimone a modesti operai del pallone che hanno sicuramente grandi responsabilità nella retrocessione ma che non possono certo essere criminalizzati per il fatto di essere scarsi.

L’accoglienza nei confronti del tecnico Tedino è stata meno che tiepida ma mica è colpa sua se il Palermo è in crisi e nemmeno è colpa sua se comincia oggi la sua prima esperienza in serie B. La squadra – almeno quella che parte oggi – è largamente incompiuta e non dà nessun affidamento in ottica promozione: fra un mese vedremo se il mercato (in entrata e in uscita) ci farà cambiare idea. Zamparini è sempre il patron della società e questo non va giù alla maggioranza dei tifosi ma nessuno può fare nulla per cambiare: se son rose fioriranno.

Tralasciando gli inutili e insensati insulti via tastiera (che non servono a niente e sono esercizio sterile di rabbia), vedremo quale sarà la reale risposta dei tifosi che hanno il diritto di non abbonarsi, hanno la facoltà di andare o non andare allo stadio e di fischiare di fronte a spettacoli indecorosi come quelli della passata stagione: vedremo davvero quanti seguiranno con passione una squadra che è il simbolo di una città anch’essa splendida, amabile ma spesso ferita e sofferente.

Zamparini sa benissimo che il suo credito di riconoscenza è ampiamente scaduto e gli consiglio un bel bagno di umiltà: si può retrocedere, si può fallire l’immediata risalita in serie A, si possono avere problemi economici ma non si può giocare con i sentimenti della gente. I tifosi sono arrabbiati, inviperiti, delusi, disamorati: questa per ora è una delle passività più gravi del bilancio del Palermo. I tifosi sono l’anima necessaria di una squadra di calcio e come i clienti di qualunque attività commerciale hanno sempre ragione.

7 thoughts on “Buon viaggio, Palermo. Nonostante tutto

  1. Bravo Monastra, hai scritto un bell’articolo ed hai interpretato il pensiero di tanti palermitani meno giovani che ascoltavano le tue radiocronache dai campi polverosi e che hanno goduto per questi 15 anni di serie A. Hai ragione a dire che non ci spaventa la serie B con Zamparini, o con chi verrà dopo di lui, vogliamo soltanto che nessuno prenda in giro la nostra passione con false promesse. Noi abbiamo riempito lo stadio anche in serie C e lo faremo di nuovo perché come dici tu il Palermo è una fede. Per coinvolgere i palermitani basta soltanto essere sinceri e rispettosi. Solo così continueremo ad essere i migliori “Clienti” che una società di calcio possa desiderare.

    1. La diofferenza è che una squadra di calcio è un fattore sociale di una città, mentre la Zamparinese è il giocattolo personale di qualcuno che si alza la mattina e non accetta ingerenze da parte di chiunque.

  2. Ma a firenze genova o bergamo avrebbero mai scritto che:ci ha abituato male”??ma hai idea di quanti soldi ha incassato il friulano con tutti quei giocatori? Si può fallire la risalita?siamo al paradosso a Zamparini ha fatto tutto questo anche grazie al silenzio di giornalisti muti e proni.

  3. Zamparini in questi 15 anni ha guadagnato un botto col palermo calcio sia in termini di visibilità che di portafoglio perciò finiamola col dire che ci ha abituati troppo bene.
    ZAMPARINI VATTENE

  4. Voglio essere ottimista, credo nella trattativa con Cascio, e spero tanto che si possa concludere nel migliore dei modi, e il 1° possibile. Sempre forza Palermo.

  5. Ma come si fa a dichiarare che Zamparini non ha più le disponibilità economiche di una volta ????????????
    ora gli facciamo la colletta. E’ la stessa analogia di Berlusconi che non può spendere più soldi per il Milan. Bisogna essere corretti e dire non vuole spendere più soldi, è totalmente diverso. Nella rivista forbes si legge che fa parte di una delle persone più ricche al mondo.
    Siamo seri.

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