Di Francesco: “Che onore giocare con Totti, mio figlio ha più talento”

La passione per il calcio, da padre in figlio. Eusebio Di Francesco fa carriera da allenatore, mentre il figlio muove i primi passi dal calciatore: “Mio figlio ha più talento di me – afferma il tecnico del Sassuolo a Mister Condò -, è bravo con entrambi i piedi. Io ho lavorato per migliorarlo. Con lui non ho fatto l’allenatore ma l’educatore gli ho sempre detto di fare tutto con il massimo impegno e la massima serietà. Lui ha già un allenatore bravo che è Donadoni”.

Allenatore oggi, giocatore prima. Di Francesco non dimentica quando solcava quel prato verde, al fianco di personaggi illustri. Uno su tutti: “Giocare al fianco di Totti fu qualcosa di straordinario -ammette il tecnico -. É stato formato da Zeman con grande abilità, lui ha qualità e concretezza. Sapeva dove mettere la palla, poi io ero bravo ad inserirmi. Sono stato contento che è rimasto a Roma, mi aspettavo un suo addio ma lui ha fatto una scelta di vita rinunciando a qualcosa di importante in altri club. Ci ricorderemo di Totti come di altre bandiere, tipo Maldini”.

Il Sassuolo come trampolino di lancio e come piazza di conferma. Di Francesco in neroverde ha trovato un’oasi perfetta, e racconta l’inizio di questa avventura: ” Appena arrivai a Sassuolo dissi che dovevo giocare con il 4-3-3. Da quel giorno iniziò una bellissima avventura. I miei ragazzi avevano paura di vincere, parlandone nello spogliatoio è venuto fuori quello che si vede oggi. Missiroli è diventato il nostro giocatore simbolo insieme a Magnanelli, sono da traino per tutti i giovani”. Un esonero e poi la richiamata, che risultò decisiva: “Quando è andato via Malesani è stato attaccato duramente, questo non lo condivido. Dopo la sua ultima gara che stavo guardando a casa, mi chiamò Bonato dicendomi che avevano bisogno di me. Dissi subito di sì, iniziò una nuova era con un nuovo Di Francesco: il Sassuolo europeo nacque anche nella settimana di ritiro in quel mese importantissimo”.

Non sono mancati i momenti difficili, come le due imbarcate contro l’Inter. Ma il tutto è stato superato egregiamente: “Il primo 7-0 contro l’Inter è stato salutare perché da lì siamo ripartiti – commenta Di Francesco -. Il secondo 7-0 non me l’aspettavo, mi ha uccisi dal punto di vista psicologico. Il calcio ti fa capire che non bisogna mai abbassare la guardia, anche quando pensi di avere delle certezze. I successi sono solo frutto del duro lavoro. Sono in una società dove c’è voglia di crescere, c’è una pianificazione”.


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