La vittoria cancella il sogno erotico di Serena Grandi. Le pagelle ironiche di Amenta & Ferrara

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In uno stadio vuoto come la sala d’aspetto di un parrucchiere per calvi il Palermo batte la squadra più scarsa mai vista alla Favorita dal dopoguerra e lo fa giocando la peggiore partita dai tempi delle guerre puniche: insomma, un grande spettacolo al Barbera. Il Palermo fa annaffiare il campo prima del match per trasformarlo in una risaia e confondere i giocatori della Pro Vercelli più abituati a fare le mondine che a dare calci ad un pallone. Il primo tempo si gioca praticamente in una piscina ma fa poca differenza perché tanto a calcio non gioca comunque nessuno.

Tedino, orfano di Coronado, mostra il consueto coraggio da educanda e mette Gnahorè trequartista con Trajkovski seconda punta accanto a Nestorosvki. Nella prima mezz’ora l’intensità di gioco è uguale a quella del calcetto del martedì sera con post infartuati e vecchie glorie che giocano con arti artificiali. Insomma, c’è già chi rimpiange il palinsesto del lunedì sera che proponeva addirittura il Grande Fratello vip e che, ci dicono, annoveri tra i protagonisti un ex sogno erotico dei vostri cronitifosi come Serena Grandi.

Al ventesimo il Palermo regala inspiegabilmente un calcio d’angolo e riesce a fare danzare la palla nell’area piccola per circa mezz’ora fino a quando gli avversari non riescono a metterla dentro. Uno a zero per la Pro Vercelli, disperazione sugli spalti e solo una certezza: il Palermo senza Coronado ha la stessa imprevedibilità e mobilità di una squadra di Subbuteo. Al 25esimo finalmente una verticalizzazione di Chochev che regala un assist a Nestorosvki: controllo e gol in mezzo ai difensori in maglia gialla fermi come birilli. Nonostante qualche tentativo in più il primo tempo si chiude come era iniziato: con lo stesso brio e la verve di una gita al cimitero.

Il secondo tempo si apre con errori da oratorio con la palla al piede e Tedino, disperato, cerca pure i capelli con le mani in testa. All’improvviso ancora uno sprazzo di luce: Chochev fa un altro assist per Nestorosvki che non sbaglia e segna il secondo gol da grande bomber. Dopo il gol ci tocca pure subire il ritorno della Pro Vercelli che ci schiaccia come una grande con una provinciale. Allora Tedino pensa bene di mettere un difensore in più a centrocampo tanto per trasmettere serenità alla squadra. Poi entra Embalo per Trajkovski e ci chiediamo perché non abbia giocato dall’inizio. A volte dimentica il pallone e divora un gol pazzesco ma almeno salta un uomo ogni tanto e ci fa divertire. Al 40 Nestorosvki impazzisce e tocca con la mano la palla senza alcun motivo: secondo giallo e Palermo in dieci.

Comincia una lunga agonia, con lanci in area su cui Posavec interviene trasmettendo la stessa sicurezza di un vigile ubriaco che dirige il traffico all’incrocio. Si perde qualsiasi logica e qualsiasi schema e si portano a casa i tre punti, il secondo posto in classifica, due ischemie e una crisi respiratoria! Forza Palermo!

Posavec 6: Finalmente dimostra il suo talento salvando la sua porta con un intervento prodigioso da fermo, a terra, infortunato e girato. Per il resto, i soliti orrori ma siccome abbiamo vinto gli diamo la sufficienza. Lampione.

Cionek 6: Tra la difesa a tre, a quattro, a uomo e la bizona ad un certo punto anche lui non ci capisce più nulla, assaltato da tutti i lati dalle maglie gialle dei Piemontesi che neanche ai tempi dei Savoia. Comunque riesce a resistere. Bixio.

Struna 6,5: Vederlo uscire imperioso dalla difesa palla al piede e testa alta serve a dare speranza a qualunque bambino per un futuro calcistico. Didattico.

Szyminski 6: Regala un calcio d’angolo che ci costa il gol. Poi spazza tutto come un contadino armato di falce nei campi ucraini durante la NEP leninista. Produttivo.

Rispoli 6: Non azzecca niente, né un cross né un dribbling, né una copertura né uno stop. Ma oggi non ci sentiamo di bocciare nessuno. Sei politico.

Chochev 7,5: Mai nella nostra breve carriera di croni-tifosi avremmo pensato di scrivere che è stato uno dei migliori, se non il migliore, in campo. Due assist telecomandati, sacrificio, corsa, un numero impressionante di palloni recuperati. L’amico ritrovato.

Murawski 7: Un motorino inesauribile sia in copertura che in fase offensiva. Ci piace anche che non si tira indietro alla fine quando la partita diventa incandescente. Onnipresente.

Gnahore 6: Meno brillante del solito. Gioca tantissimi palloni facendosi sempre trovare pronto ma ne sbaglia troppi. Affaticato.

Morganella 6: Per correre corre, ma non ci è ben chiaro verso dove e perché. La cosa grave è che secondo noi non lo sa neanche lui. Confuso.

Trajkovski 6: La sufficienza non la merita perché è lento, abulico e irritante. Ma oggi non bocciamo nessuno. Recupero formativo.

Nestorovski 7,5: Arpiona i due palloni innescati da Chochev da bomber vero. La promozione passa dai suoi piedi e dalla sua voglia immensa di trascinare la squadra. Peccato per l’espulsione, su cui abbiamo qualche dubbio, che gli costa mezzo punto. Cecchino.

Dawidowicz 6: A nostro parere il suo ingresso in campo è sbagliato perché regala venti metri di campo agli avversari ma lui entra subito in partita e ci fa ricredere alzando la diga di fronte all’arrembaggio finale degli avversari. Muro.

Embalo 6: I suoi slalom confondono avversari, compagni, tifosi e magazzinieri ma almeno riesce a fare rifiatare la squadra quando serve. Il suo incredibile errore alla fine quando è solo davanti al portiere ci fa letteralmente andare fuori di testa. AlbertoTomba.

Tedino 6: Pensavamo di averne visti allenatori difensivisti ma qua viaggiamo su livelli di catenaccio degni del peggior Trapattoni. Però la fortuna ci sembra dalla sua parte e questo non può che farci piacere. Gastone Paperone.

Il pubblico del Barbera 10: Sopportare uno strazio simile per 90 minuti più recupero in un placido lunedì sera di fine settembre è veramente da eroi o da pazzi. Stoicismo.

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