Miccoli: “Palermo? Non ho potuto dare il massimo, il mio addio…”

Attesa fino ad ottobre per Fabrizio Miccoli, per la sentenza in merito al processo dove l’ex capitano del Palermo si trova come imputato e accusato di estorsione.

“Meritavo di andare via in modo migliore”, affer Miccoli all’Ansa. “Sono dovuto andare via di notte per un’intercettazione che non ho mai sentito – racconta – . Ho dato tantissimo al Palermo, creato comunità alloggio, fatto beneficienza a ospedali”, ricorda l’ex capitano rosanero.

Miccoli si sente vittima di un’ingiustizia: “I pm chiedono per me quattro anni, ma li ho già scontati”, commenta. Miccoli poi ribadisce il suo amore per la città: “Amo Palermo, sono rimasto rifiutando anche offerte importanti”, sottolinea.

Il rapporto tra Miccoli e Zamparini è stato piuttosto turbolento. L’ex numero 10 rosanero racconta il suo passato e si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Da quando sono arrivato a Palermo non sono stato messo nelle condizioni di dare il massimo. Ho fatto bene grazie alla mia famiglia, ai tifosi, che mi facevano sentire Maradona. Dovevo giocare poco, la società mi ha messo i bastoni tra le ruote, vendendo. Nella finale di Coppa Italia sono anche finito in panchina. Mi dispiace per Zamparini, ma ho dovuto affrontare i miei problemi, lui gestisca i suoi”, conclude. Un chiaro riferimento a quanto successo oggi, con la perquisizione della Guardia di Finanza e le parole stizzite del numero uno rosanero.

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