Palermo, perché non ripartire da Bortoluzzi?

Apro con una domanda, dalla risposta non facile. In un periodo nel quale non si hanno certezze su chi avrà le redini della società, è difficile parlare di futuro imminente. Il Palermo è nel limbo, tra un nuovo corso e il ritorno di vecchie conoscenze. Il closing tarda ad arrivare e blocca tutto, quando alle porte già c’è una stagione da programmare. La Serie B è un campionato insidioso, dove nulla può essere lasciato al caso. Altrimenti sei nei guai. Il Palermo ancora non ha certezze, a partire dai vertici dirigenziali e terminando con la rosa. E se molti giocatori sono pronti a dire addio, anche i dirigenti si apprestano ai saluti. Se il closing dovesse andare secondo i piani, il presidente Baccaglini si ritroverebbe così a sciogliere non pochi nodi, nonostante in questo periodo siano stati già ideati alcuni piani per muoversi.

Le due situazioni primarie da affrontare subito sono quelle relative al direttore sportivo e all’allenatore. Se per la figura di ds il club rosanero ha già individuato alcuni profili ai quale affidarsi, parecchi dubbi invece si aggirano intorno alla figura che dovrà sedersi sulla panchina. E, ora, possiamo tornare alla domanda iniziale. Perché non ripartire da Diego Bortoluzzi? Vice storico di Guidolin, Bortoluzzi è arrivato a Palermo proprio grazie alla sponsorizzazione del tecnico che ha portato il Palermo in Serie A e in Europa. Tra la diffidenza generale e una classifica ormai ampiamente compromessa, la missione affidata a Bortoluzzi è stata solamente una e anche molto chiara. Non tentare una miracolosa salvezza – francamente impossibile viste le tante occasioni mai sfruttate per riaccendere le speranze – ma salvare la faccia. Evitare un finale inglorioso e concludere in maniera dignitosa. Cosa dice il bilancio? Missione ampiamente riuscita.

11 punti conquistati in 7 gare: la media con Bortoluzzi in panchina è di 1,57 punti a partita, nettamente superiore a quelle dei suoi predecessori. Inoltre, i rosanero hanno raccolto tre vittorie (in quattro gare interne):  lo stesso numero di successi raccolti fino alla 31esima giornata. Nelle quattro apparizioni al “Barbera”, il Palermo ha collezionato tre “clean sheet” (gare senza subire reti, ndr) e una sola rete al passivo. Numeri mai visti prima dell’avvento di Bortoluzzi, dato che dimostra come il tecnico ex Treviso sia riuscito in parte a trovare la chiave per blindare la difesa.  A parte le gara disastrosa contro la Lazio e il k.o. esterno contro il Pescara – persa più per mancanza di motivazioni – , il 3-5-2 messo in campo da Bortoluzzi ha funzionato, ha reso la squadre compatta e più impermeabile. Una mossa maturata in corso d’opera anche a causa delle assenze a centrocampo, una modifica al 4-3-3 adottato all’esordio contro il Bologna. Bortoluzzi ha utilizzato un modulo già conosciuto e visto, ma lo ha reso efficace. Lo dimostrano le vittorie, pesanti. La Fiorentina al “Barbera” ha detto definitivamente addio all’Europa, il Genoa ha cominciato a vedere da vicino la Serie B, per l’Empoli invece è diventata realtà.

Sette gare nelle quali Bortoluzzi si è giocato il futuro e il tecnico ha ammesso senza troppi giri di parole che la sua volontà è quella di proseguire in questa avventura sotto Monte Pellegrino. A suo favore giocano anche l’inserimento di un classe 2000 come Ruggiero e il recupero di Diamanti, che sembrava ormai ai margini della squadra e che si è reinventato leader incontrastato. Eppure Baccaglini ancora non sembra essere convinto. Si cerca un profilo d’esperienza e questa, a Bortoluzzi, manca. Sette gare in Serie A però sono un buon trampolino di lancio, fanno “curriculum” visti anche i risultati ottenuti. E chissà che, nella confusione del momento generata dal closing, non sia proprio Bortoluzzi a uscirne vincitore. In fondo, merita un’opportunità.


2 thoughts on “Palermo, perché non ripartire da Bortoluzzi?

  1. Perchè non ha nessuno storico di esperienza di vittorie del campionato cadetto.
    Ed inoltre i punti conquistati a retrocessione avvenuta non fanno assolutamente testo posto che psicologicamente la squadra era ormai con la mente sgombra.

  2. Quando non si hanno obbiettivi è più semplice giocare per questo bortoluzzi ha avuto più risultati perchè oramai il destino era già segnato.

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