Palermo, basta alibi: a Cagliari ultima spiaggia per De Zerbi

Diamo a De Zerbi quel che è di De Zerbi: non ha cercato scuse facili per una sconfitta che, oggettivamente, conferma quanto ci sia da preoccuparsi sul futuro di questo Palermo. Poteva prendersela con gli infortuni, con la pioggia, con l’essere entrato in corsa e con un mercato fatto quando ancora lui non c’era. Invece no, De Zerbi ha avuto la schiettezza di ammettere che in questa squadra qualcosa non va. Ben più di qualcosa, onestamente, se si parla di mentalità. Ecco, l’espressione del tecnico al termine della partita persa più che meritatamente contro l’Udinese è di sconforto totale. Perché non è riuscito a dare alla squadra la mentalità che da quando ha messo piede in Sicilia ha presentato come suo cavallo di battaglia. Adesso però rischia di trovarsi senza più il tempo necessario a disposizione.

Ritrovarsi per forza di cose con una difesa obbligata avrà pure inciso, ma presentarsi con l’ennesima formazione inedita – al di là della mentalità – può mai far bene alla squadra? Non riuscire ad impostare un’azione d’attacco che non sia di rimessa può mai essere in linea con le idee di De Zerbi? Non che il tecnico non ci metta del suo, tant’è che il primo a prendersi le responsabilità è lui, ma davvero questo Palermo non riesce a darsi una svegliata prima che accada l’irreparabile? Conti alla mano, con quattro sconfitte consecutive è resistito su quella panchina solamente Iachini nella passata stagione. De Zerbi per ora è a quota tre e le premesse per la trasferta di Cagliari non sono affatto benevole.

Certo, lo si dice dal 1° settembre: se questa squadra fosse stata adeguatamente rinforzata, non staremmo qui a parlare di “lotta a quattro con PescaraEmpoliCrotone“, ma di una squadra che probabilmente avrebbe già portato a casa un discreto margine dalle tre principali concorrenti per la salvezza. Invece il Palermo costruito in estate è esattamente alla pari con le altre tre e da questa roulette russa in cui si salverà un solo fortunato non si può sperare nella botta di fortuna come accaduto pochi mesi fa. E che il mercato dei rosa non sia stato costruttivo lo dicono Rino Foschi col suo addio e Ballardini con le sue dimissioni, non solo tifosi e addetti ai lavori. E non bastano le parate di Posavec e i gol di Nestorovski per pensare di aver colmato le lacune del “vecchio” Palermo. Per niente.

La squadra è quella che è e a gennaio Zamparini dovrà dare a Faggiano la possibilità di rinforzarla adeguatamente in tutti i reparti, intanto bisognerà tirare a campare per i prossimi due mesi. Con De Zerbi in panchina? Lo sapremo probabilmente la prossima settimana, perché la trasferta di Cagliari è l’ultima spiaggia. Più per lui che per il Palermo, talmente folgorato dalla fortuna della passata stagione da voler tentare ulteriormente la sorte in un campionato dal livello sconcertante per ciò che riguarda gli ultimi quattro posti. Perdere in Sardegna potrebbe non cambiare la situazione dei rosa, che comunque si trovano ad un solo punto dalla salvezza. Quella del tecnico, invece, potrebbe diventare piuttosto rovente.


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