Empoli-Lazio per sperare, perché col Palermo c’è poco da fare

C’erano speranze? No, e lo si è capito già quando il termine di paragone diventò la trasferta di Napoli. Non rendersi conto che il punto strappato dal Palermo al “San Paolo” è stata pura fortuna è un errore che rischia di accompagnare i rosa da qui fino al termine della stagione. La batosta in casa della Juventus, almeno, potrebbe avere l’effetto di una sveglia per una squadra che continua a commettere i soliti errori. Quelli che Lopez ad ogni conferenza stampa chiede di cancellare e che invece, puntualmente, costano punti pesanti.

Jajalo contro l’Atalanta, l’intera difesa in occasione dei primi due gol juventini e Goldaniga a risultato praticamente acquisito, giusto per non farsi mancare nulla. Essere (nella migliore delle ipotesi) una delle peggiori quattro squadre del campionato significa non avere margine di errore, invece il Palermo continua imperterrito a concedere regali senza senso. Li concedeva con De Zerbi, li ha concessi con Corini e li continua a concedere con Lopez. Perché l’allenatore qui è davvero l’ultimo ad avere colpe.

La colpa, per l’ennesima volta, è di chi ha pensato di poter essere competitivi con questa rosa. No, non bisognava dimostrarlo allo Juventus Stadium e gli zero punti della trasferta di Torino erano ben più che preventivati. Anzi, Chochev ha sbloccato il tabù delle zero reti realizzate nel nuovo impianto bianconero, magra consolazione. Quel che preoccupa, però, è altro: domani i palermitani indosseranno la sciarpa della Lazio e incroceranno le dita. Se l’Empoli non dovesse far punti, il distacco dal quartultimo posto rimarrà di otto punti. Un mezzo abisso, seppur con uno scontro diretto da giocare all’ultima giornata. Una chimera a cui il Palermo non può rimanere aggrappato a lungo.


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