Palermo, Zamparini e il “mistero” della presidenza: cosa bolle in pentola?

Patron sì, presidente no. Maurizio Zamparini continua ad essere il proprietario del Palermo ma ha scelto di non ricoprire la carica di vertice della società. Dopo le dimissioni del suo momentaneo “successore” Paul Baccaglini, seguite al fallimento di una anomala trattativa durata quasi cinque mesi, e dopo le dimissioni in blocco del consiglio di amministrazione della società, il “patron” ha di fatto confermato la sua indisponibilità ad assumere la carica. Formalmente, in questo momento, è il consigliere delegato (cioè quello che guida la gestione provvisoria) ma ha ribadito che in tempi brevi (quanto brevi?) il Palermo avrà un nuovo presidente.

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Perchè? Che senso ha questa decisione? Difficile capire le ragioni – anche solo formali – che hanno guidato questa scelta che appare quanto meno criptica. Che sia lui il “deus ex machina”, quello che caccia i soldi e muove tutto, è fuor di dubbio. Per la verità c’erano pochi dubbi anche durante l’interregno di Baccaglini. E allora, perchè guidare un club senza volerne essere il presidente? Che segnale si vuole dare all’interno della società e ovviamente anche ai tifosi? Sono tanti gli interrogativi e non sono soltanto formali. La compagine societaria va ricomposta velocemente, sono andati via Miccichè, Baiguera, Pedrelli e Felicori che avevano ormai il polso della situazione e riferivano al presidente. Restano molte caselle vuote nell’organigramma e la stabilità sarebbe un valore aggiunto in un momento non certo felice del calcio palermitano.

Qualche mese fa, nel pieno della trattativa, avevamo assistito con stupore al cambio di presidente. Che senso aveva lasciare la prestigiosa carica (e in modo così repentino) a un personaggio lontano dal mondo del calcio che era ancora abbastanza lontano dal diventare proprietario? Si parlò di “commedia”, di un modo anche abbastanza teatrale per rasserenare le acque rese agitate da una retrocessione imminente e da una dura contestazione dei tifosi: come se l’avvicendamento formale al vertice della società potesse distrarre l’attenzione dei sostenitori e attenuare le critiche. E ancora ora, per la verità, Zamparini sembra pronto a concedere questa carica come “esca” per una più veloce chiusura delle trattative per la cessione del pacchetto azionario. In sei mesi, ad esempio, l’italo americano Frank Cascio è passato da “ipotetico compratore che non ha fornito sufficienti garanzie” a un possibile candidato alla poltrona di presidente. E – stando ai comunicati ufficiali della società – ci sarebbero adesso addirittura tre cordate interessate a rilevare la maggioranza. (A proposito: a che punto sono le trattative? E’ tutto fermo o il silenzio è dovuto alla riservatezza?)

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In realtà Zamparini una mezza idea (ma nessuno l’ha mai confermata) l’aveva avuta e il nome di Leonardo Guarnotta, magistrato in pensione con una carriera integerrima alle spalle, circolava abbastanza diffusamente nelle stanze di viale del Fante: una figura “di garanzia”. Un’ipotesi che sembra essere tramontata – o almeno congelata – dopo che la Guardia di Finanza ha fatto “visita” per ben due volte negli uffici della società nell’ambito di una indagine che non sembra roba da poco visti i reati che vengono ipotizzati.

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E così si va avanti in un clima di incertezza che non può non pesare anche sulle vicende agonistiche e, in questo momento, anche sulla fase più calda del calciomercato. Il “consigliere delegato” ripete ogni volta che il suo addio è imminente e che non metterà più piede a Palermo (e difatti non viene da un bel po’) ma nel frattempo – giustamente – guarda ai suoi interessi economico – finanziari perché ci sono debiti da ripianare. Prepara il suo addio ma non rinuncia al “divertimento” di commentare le prestazioni del Palermo, alterna atteggiamenti da disincanto a dichiarazioni roboanti come quella secondo cui il Palermo vincerà il campionato con 10 punti di vantaggio. Il Palermo, vuoi o non vuoi, è ancora lui. Cosa bolle in pentola?

 

 


6 thoughts on “Palermo, Zamparini e il “mistero” della presidenza: cosa bolle in pentola?

  1. Caro Monastra, chi comprerebbe una società della quale non si conoscono gli effetti economici derivanti dall’indagine in corso? Le cordate sono solo invenzioni di chi crea notizie tanto per parlare.

  2. Piccola correzione al Vs “pezzo :anche quest’anno è lui che caccia I soldi”sarebbe stato più corretto :”anche quest’anno è lui che intascato i soldi di lega paracadute sponsor ecc e soprattutto plus valenze ancHe questae state ha preso 6 volte quello che ha speso. .come al solito come sempre

  3. Credetemi in pentola non bolle nulla Zamparini sta solo vendendo tutto il vendibile compresi i migliori giocatori delle giovanili acquistando illustri sconosciuti , tutto qui!!!!!

  4. Posso anche essere d’accordo su quello che dite. Ma qual’è l’alternativa? Purtroppo non c’è, quindi o lui che ci iscrive ai campionati o altrimenti la decadenza assoluta.

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