Palermo, puoi contare su Pomini. A rischio il posto di Posavec?

Da bravo portiere, sono bastati 90 minuti ad Alberto Pomini per parare tutte le perplessità che hanno accompagnato il suo arrivo a Palermo. L’età calcisticamente avanzata (36 anni) e l’assenza dal campo per più di due anni avevano fatto storcere il naso a parecchi. In molti hanno pensato: “e se fosse una mossa della società per non mettere in pericolo il posto di Posavec, pupillo di Zamparini?”

La risposta l’ha fornita il campo. Nella gara di Brescia, Pomini si è giocato perfettamente le sue carte (7,5 nella pagella di Stadionews) sfruttando la ghiotta opportunità fornita dalla convocazione in nazionale del giovane collega croato. Non era facile per l’estremo difensore di Isola della Scala (provincia di Verona) riprendere confidenza con il clima della partita, rimettere i piedi in campo dopo due anni. L’ultima partita risaliva infatti al 31 maggio 2015, Di Francesco decise di regalargli la passerella finale all’ultima di campionato (Sassuolo – Genoa terminata 3 – 1). Da quel giorno Pomini si è seduto sempre in panchina, diventando però un vero e proprio trascinatore dietro le quinte. L’amore per la maglia del Sassuolo lo ha spinto ad accettare anche la condizione di seconda scelta, alle spalle di Consigli.

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L’esordio nella massima serie è arrivato a 32 anni, come coronamento di una carriera fatta di sacrifici e che ha avuto come tappe d’inizio il San Marino e il Bellaria Igea Marina. Poi il passaggio al Sassuolo, per il quale Pomini è stato un pilastro, uomo fondamentale per la scalata verso i vertici del calcio nazionale. In neroverde è passato dalla Serie C2 all’Europa League, attraversando anni duri in Serie B e vivendo l’estasi per la promozione in Serie A. Si vocifera che Di Francesco, il tecnico che non lo ha schierato in campo negli ultimi due anni, lo volesse come collaboratore alla Roma. Un attestato di stima, un riconoscimento  dei valori incarnati e dimostrati da Pomini pur senza giocare. Il portiere però ha declinato l’offerta, non è ancora arrivata l’ora di mettere i guanti da parte e andare in pensione.

Il Palermo si è fatto avanti, ma la decisione di trasferirsi non è stata facile. Il parere della famiglia era importante, Pomini ci ha pensato su proprio nel periodo delle contestazioni dei tifosi contro Zamparini a Boccadifalco (in molti hanno collegato questi due avvenimenti). Alla fine il “sì” è arrivato. E sabato scorso la storia si è arricchita di un nuovo capitolo.

Con due parate da fuoriclasse, su Cortesi prima e Caracciolo dopo, Pomini ha conquistato i tifosi al primo tentativo. E l’impressione è che sia riuscito a dare anche serenità a tutto il reparto. L’emozione per l’esordio, come da lui stesso ammesso, è stata superata subito. Niente protagonismi, il bene della squadra davanti a tutto. Pomini ha dato la sensazione di sicurezza ed è uno dei leader dello spogliatoio. Posavec deve guardarsi alle spalle, Pomini non vuole restare a guardare.


2 thoughts on “Palermo, puoi contare su Pomini. A rischio il posto di Posavec?

  1. Ma siete pazzi ?????????????? Zamparini vi licenzia ………..subito.
    L’innominabile si ostina da due anni a mettere in campo il suo raccomandato. Gli mancano i fondamentali, non dirige la difesa, sulle uscite è un film horror e non ultimo guadagna 250.000 euro l’anno ed è costato un occhio della testa. Riconrdatevi che Bortoluzzi ha perso la riconferma per avere schierato >Fulignati e Sorrentino è dovuto andare via.

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