Tedino: “Giammarva darà una mano. Formazione? Bellusci da valutare, Embalo…”

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L’anti-vigilia di Cremonese – Palermo è stata caratterizzata dalla nomina del nuovo presidente rosanero, Giovanni Giammarva. “Io so solo che è una persona stimata, un grande professionista nel suo lavoro”, afferma Bruno Tedino in conferenza stampa. “Il club avrà le sue ragioni per metterlo al vertice: più avanti lo conosceremo, per ora pensiamo alla partita, del resto è una notizia freschissima. Darà una grande mano alla società, che comunque mi riguarda relativamente”.

Questioni societarie messe subito da parte, il tecnico rosanero prepara il match di domenica e studia varie soluzioni tattiche: “Embalo esterno? Lui nasce ala ed è l’unico mancino che abbiamo per ora – sottolinea – . Abbiamo ridisegnato la squadra per vedere di impiegarlo: è un giocatore che allarga il campo, con Rolando ad esempio che è destro, il campo si stringe. Bellusci? Sta abbastanza bene, ma andrà verificato prima della gara. Ha l’istinto animale che ogni tanto cerco. Lui ce l’ha e a noi interessa molto averlo, se è a posto fisicamente è un giocatore importante per agonismo e temperamento. Quello che conta è che stia bene di testa, cuore e gambe: la sfida di domenica per noi è importante”, non nasconde Tedino.

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“Dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi. Non cambia la posizione di Struna, dobbiamo vedere semmai se Bellusci ha le energie per svolgere determinati compiti – chiarisce – . Accardi poi è pronto a subentrare. Quando Struna ha il giusto approccio ha delle qualità incredibili”. E con la Cremonese Tedino potrà contare anche sull’apporto dei tanto discussi nazionali: “Non abbiamo mai cercato alibi. Con i nazionali ora non siamo più forti di prima: vincono le squadre con motivazioni e questi ragazzi ci hanno messo la faccia con le proprie nazionali. Credo sia un grande segnale per la città ed il popolo rosanero: ci sono stati tanti contatti tra il club e le federazioni e a vincere sono state le regole del buonsenso. Andiamo a Cremona con dei giocatori forti”.

Giocatori forti ai quali si unirà una nuova pedina, Rajkovic: “Sono felice di conoscerlo. Ha un modo di interpretare la vita da calciatore in modo unico. Siamo vicini nel suo percorso di recupero”. E sugli altri infortunati: “Aleesami penso che la prossima settimana sia pronto per tornare a giocare. Chochev? Ha avuto un problema nei primi tre giorni di allenamento, ma adesso sta sicuramente bene. Non sa ancora quanto bravo sia, alle volte è insicuro e con problemi di autostima, ma sta superando queste genere di cose. Dobbiamo essere bravi tutti a migliorarci: Chochev me lo porterei ovunque, ha ancora grandi qualità inespresse, ha grandi capacità di tiro e di assistenza. Faccio fatica a rinunciare a lui, deve solo capire che può fare ancora di più”, le parole al miele di Tedino.”Pomini? Sta bene, si è fermato 3 giorni per una distorsione leggera e ora è ok: e poi se giocasse Maniero sarei tranquillo, nessun problema”.

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“Il campo dice che siamo tutti nel gruppone della Serie B, se avessimo avuto attenzione vincevamo a Pescara e saremmo andati a Cremona con una mente più forte e garibaldina. Non siamo ancora riusciti a montare sul Frecciarossa, siamo ancora sul Frecciabianca: ma forse il momento giusto per scappare è sempre la fine. Mi sarebbe piaciuto in questi 3 mesi avere un gruppo intatto. Non abbiamo fatto partite eccellenti e  non vado a cercare i punti persi tra gli errori arbitrali, però 2 gol erano regolari va detto”, sottolinea Tedino. “Lavorare insieme è un fattore importante e quasi sempre non abbiamo potuto, tranne che all’inizio. Fondamentale è mantenere l’entusiasmo e migliorare tutti i piccoli errori gratuiti – prosegue – . Una partita è come un puzzle di 10 tasselli, in base al valore e alle caratteristiche degli avversari e alla situazione di vantaggio o svantaggio. Dobbiamo migliorare nel non commettere errori nelle varie mini-partite”.

Errori che ci sono stati nella sfida di Pescara: “A Pescara abbiamo fatto cose importanti sul piano tecnico e giocato con personalità. ma qualcosina ci manca ancora, soprattutto negli scambi e nella distribuzione sui 30 metri. Lo si può affinare solo a furia di allenamenti. Mi ha fatto incazzare il gol preso a inizio ripresa. Quello non è possibile. Una squadra che vuole arrivare in fondo e riesce a ribaltare la partita è indice di grande forza, se poi prende gol dopo 30 secondi dall’inizio del secondo tempo è il peggior biglietto da visita possibile – il monito lanciato da Tedino – . E’ successo con l’Empoli; poi quando siamo incazzati reagiamo (come a Carpi). Non è una cosa semplice, è un processo mentale lungo. Bisogna affrontare le situazioni sempre con la massima lucidità”.

Lucidità che forse si può mantenere variando spesso la formazione, tecnica usata molto da Tedino (a volte anche perché costretto): “Non so cosa sarebbe successo se avessi potuto schierarla sempre: ci sono grandi squadre che cambiano sempre sistemi, però se vedete bene al Napoli Sarri ha avuto la fortuna-bravura di avere sempre quelli forti in campo, mantenendo un equilibrio tale da portare avanti e sviluppare dei concetti. In questo momento non bisogna avere alibi e fare di necessità virtù e schierare i giocatori funzionali alla gara da affrontare”.

E la prossima sfida sarà contro la Cremonese: “Le neopromosse hanno tutte organizzazione e società importanti: non nascono e muoiono così. Hanno vinto campionati e le ho sempre nominate all’inizio nelle mie previsioni: hanno giocatori di categoria ed esperti, adatti per un calcio di livello. Gioca bene con il 4-3-1-2 e con i giocatori adatti, con un tecnico di grande qualità come Tesser. Per il momento è tra le prime per pericolosità offensiva: Mokulu e Paulinho sono giocatori che in Serie B fanno la differenza, così come Brighenti e Piccolo. Sono destinati a fare un campionato importante”.

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Il Palermo può contare però sul “fattore” Rispoli: “Il suo “recupero” e la sua crescita è merito di tutti. Dopo l’annata scorsa era difficilissmo: lui è stato sempre corretto, ha fatto 2 mesi orribili sul piano mentale, durante il mercato, ma quando ha deciso di restare ha cambiato marcia e messo la testa sull’obiettivo. La sua gestione è stata perfetta”.

Merito anche di Tedino, paragonato a Sarri da Zamparini: “Lo conosco dal 2004 (mi fece i complimenti) e non sono neanche degno di questo paragone. Lui è riuscito a ritagliarsi uno spazio in Serie C e ha trovato un club che crede in lui. Lui è tra i 5 allenatori più forti al mondo e quando ci ho giocato contro riconoscevo una squadra con un DNA vincente. Io non ho ancora fatto niente: io sono solo a un tassello piccolissimo di un puzzle di 3 mila pezzi, lui è a 1000″.

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