Da Kean a Pellegri, il nuovo volto della Serie A

Prima o poi tutto cambia, questa volta tocca alla Serie A. La massima serie del calcio italiano sta vivendo un periodo di addii e di ricambio generazionale. Via le bandiere (purtroppo), spazio ai giovani. Anzi, giovanissimi. Non sappiamo se diventeranno delle icone per le rispettive squadre, ma sappiamo di certo che nulla sarà come prima.

La giornata di ieri, 28 maggio, è stata emblematica. Nel giorno del ritiro di Totti, classe 1976, segna Pietro Pellegri, classe 2001. Un 40enne al suo tramonto contro un 16enne con la voglia di spaccare il mondo…e la porta. L’addio del capitano giallorosso ha dato il via ad un processo di chiusura di un ciclo, con il ritiro di grandi campioni come Baggio (2004) o i vari Inzaghi (2012), Cannavaro (2011) e Nesta (2013). Ciclo che ha visto l’ammainarsi anche di bandiere immense e indimenticabili, Totti è stato l’ultimo di un processo che in un passato non troppo lontano ha visto i saluti di gente come Maldini (2009), Zanetti o Del Piero (entrambi nel 2014). Nomi che fanno rabbrividire per quello che hanno rappresentato, i volti e i simboli di una squadra, amati e apprezzati però da tutto il popolo calciofilo, italiano o estero che sia.

Per un “anziano” che si ritira, c’è il nuovo che avanza. Giovani alle prime armi ma che hanno già messo piede in Serie A con autorevolezza. Come Pellegri e Kean, che hanno trovato anche la prima rete nella massima serie. Per il classe 2001 del Genoa un gol di forza e prepotenza, come un veterano. Per il bianconero, classe 2000, la prima marcatura è da vero bomber d’area, tuffo di testa e rete. I millenials che avanzano, come Ruggiero del Palermo che compiuto un passo gigante dall’Under 17 al palcoscenico dei grandi senza tappe intermedie o come Donnarumma, già ampiamente affermato tanto da conquistarsi la Nazionale maggiore e da far discutere sul suo contratto.

ll nuovo che pretende spazio e che porta anche i nomi dei vari Vignato (Chievo), Barella (Cagliari), Chiesa (Fiorentina), Locatelli (Milan), Dimarco (Empoli) o Dell’Orco (Sassuolo). E ci scusiamo se ne dimentichiamo qualcuno, ma la flotta dei giovani terribili è ben folta. Gli unici ancora a resistere sono Buffon, Marchisio, De Rossi, Pellissier e Hamsik: bandiere vere, alle quali vogliono aggiungersi aggiungersi anche Florenzi e Insigne. Intanto la Serie A assume un volto nuovo, quello sbarbato di un giovane che vuole spaccare il mondo.


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