Ahi Palermo, Boscaglia come Pep ma Carletto Mazzone… Le pagelle ironiche di A&F

FOTO PUGLIA

Ci sediamo sul divano stupefatti, attoniti, increduli e anche un filo commossi. Uno dei due sostiene sia effetto del luculliano pranzo domenicale, l’altro è più romantico e capisce che non ci sembra vero tornare a rivedere i rosa in campo. Speriamo di dimenticare tutto per 90 minuti: covid, lockdown, quarantene, cinesi, complotti e pangolini. Lo sappiamo che non è ancora il calcio come piace a noi, urla, abbracci, sputi, gioia e dolori. Lo sappiamo che non è lo stadio e siamo ben consapevoli che ancora non si sa se e quando ci potremo tornare. Ma intanto ci accontentiamo.

È un Palermo con alcuni volti noti e qualche nuovo ingresso. La campagna acquisti non è finita e certamente il migliore acquisto finora sembra essere Boscaglia che per noi resta il Pep Guardiola delle Saline. Per il resto noi, che siamo ignoranti, gretti e cinici e abbiamo il santino di Carletto Mazzone nel portafogli crediamo sempre che per vincere valga il vecchio detto: “un portiere che para e uno che la butta dentro”. Il primo ci dovrebbe essere ma il secondo non lo vediamo ancora. E questo ci preoccupa. Ma siccome noi stiamo qui a scrivere minchiate e Sagramola, Castagnini e Boscaglia vengono pagati (profumatamente?) per vincere decidiamo di fidarci e metterci comodi e stravaccati sul divano.

Però torniamo subito alla triste realtà di un calcio senza pubblico e silenzioso che ci fa schifo, pure in tv. A noi lo stadio piace pieno: vogliamo gente che canta, salta, balla e suda, sconosciuti che si abbracciano, il vicino che grida contro l’arbitro sputandoti addosso, il ghiacciolaro che ti tira i ghiaccioli a pelo di testa e lo scaccio e le “scorcie” dei lupini sputati sulla testa di quello seduto sotto di te, mentre si discute del calcio mercato. Tutto questo resta al momento lontano ma noi continuiamo a sognare e aspettiamo tempi migliori.

Boscaglia conferma a Crivello che quest’anno dovrà correre di più perché lo mette “a terzino” così come Peretti improvvisato a destra, insieme a Marconi e Lancini. Il tecnico rosanero schiera Palazzi e Odjer a centrocampo, in dubbio fino all’ultimo perché non sapeva se doveva accompagnare la moglie al cinema ma alla fine ha avuto il permesso. Gioca subito Kanoute, al quale hanno dovuto mostrare i compagni in fotografia prima della partita perché non li ha praticamente mai visti. Accanto a lui Valente e Floriano con Saraniti unica punta.

Al fischio di fine primo tempo ci svegliamo di soprassalto. Non è successo nulla e l’abbiocco post prandiale ha avuto la meglio. Ci è sembrato di vedere un po’ di pressing e un po’ di giro palla da parte del Palermo, ma nessuna giocata di qualità che potesse tenerci svegli.

Il secondo tempo comincia su ritmi molto simili anche se il Teramo sembra più convinto e al 56’ arriva la doccia fredda. Scambio a centrocampo tutto di prima con i giocatori del Palermo che vanno fuori giri. La palla arriva a Santoro, che fino a quel momento sembrava il figlio illegittimo di Maradona per come aveva dribblato a centrocampo. L’ex rosanero scatta sul filo del fuorigioco, arriva davanti a Pelagotti e insacca nell’angolino basso, regalandoci il primo luogo comune della giornata con la conferma della legge dell’ex.

Entra Corrado per attaccare sulla fascia sinistra insieme a Silipo che sostituisce un evanescente Floriano. Non succede nulla e Boscaglia fa entrare anche Santana e Lucca. Meno male che ci hanno spiegato che ci sono più di 3 sostituzioni quest’anno in serie C, perché ci stavamo sentendo di nuovo in serie D. Il Palermo non combina nulla e al 79’ entra Di Francesco per il Teramo: prende palla, si beve in velocità mezzo Palermo e raddoppia.

Il Palermo comincia male. Lento, poco convinto e senza qualità. È soltanto la prima partita ma resta la sensazione che a questa squadra manchi ancora qualcosa sia in difesa a destra che a centrocampo (dove però c’è ancora Broh che non abbiamo visto), ma sopratutto in attacco. Aspettiamo il finale di mercato e non facciamo tragedie, ma se il buongiorno si vede dal mattino ce ne torniamo a dormire! Forza Palermo.

BOSCAGLIA: “HO VISTO UNA BUONA GARA”

Pelagotti 5,5 – Pensavamo di dargli senza voto perché tutto sommato non aveva colpe sul primo gol e non aveva dovuto parare granché. Poi sulla seconda rete che chiude la partita si fa uccellare pure lui, come tutta la difesa rosa, dal neo entrato ragazzino abruzzese. Infilato.

Peretti 5 – La sua reattività alla rincorsa di Santoro in occasione del primo gol del Teramo ci ricorda Sid dell’Era Glaciale. Bradipo.

Lancini 4 – Il peggiore della difesa. Sia sul primo che sul secondo gol non si capisce dov’è e cosa fa. Sbandato.

Marconi 5 – Un po’ meglio rispetto agli altri compagni di reparto ma certo non fornisce alcuna particolare sicurezza alla disastrata linea difensiva rosa. Incerto.

Crivello 4,5 – Si sapeva che sulla fascia non dà il meglio di sé, oggi invece dimostra tutto il peggio e non si capisce perché venga schierato là. Sofferenza.

(dal 18′ s.t. Corrado 5,5): Entra quando la partita è già compromessa e non aggiunge nulla per cambiarla. Ininfluente.

Palazzi 5,5 – Per provarci ci prova ma con scarso esito. Certo non è ben supportato dagli altri compagni di reparto. Disperso.

Odjer 5,5 – Ci sembra l’unico che corre con una certa consapevolezza, anche se probabilmente neanche conosce i compagni visto che è appena arrivato. Però anche lui non incide più di tanto. Trottola.

Valente 5,5 – Qualche buono spunto che lascia qualche speranza per il futuro, però nemmeno lui lascia il segno sulla partita. Evanescente.

Kanoute 4 – Ci ha ricordato il peggior Embalo. Speriamo di sbagliarci. Inesistente.

(dal 25′ s.t. Lucca s.v.)

Floriano 5,5 – Ci sembra l’unico che sfiori la sufficienza, per questo non capiamo la sua sostituzione anche se probabilmente non sarebbe cambiato granché. Incompreso.

(dal 25′ s.t. Santana s.v.)

Saraniti 5 – Stazza, fisico e impegno non si discutono. Su tutto il resto stendiamo un velo pietoso, anche se di palloni decenti non vede neanche l’ombra. Abbandonato.

(dal 18′ s.t. Silipo s.v.)

Boscaglia 5 –  Se il Palermo affonda malamente senza neanche un tiro in porta non è certo colpa sua, ma sentirgli dire che abbiamo tenuto bene il campo non glielo perdoniamo. Straparlante.

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8 thoughts on “Ahi Palermo, Boscaglia come Pep ma Carletto Mazzone… Le pagelle ironiche di A&F

  1. Vuoi vedere che più che di Boscaglia avremmo avuto bisogno di Pergolizzi che riesce a mettere gli uomini nei loro ruoli e soprattutto Martin in mezzo al campo?

  2. Evidentemente Boscaglia è stato contagiato, non dal covid ,ma dai politici che hanno perso al referendum e alle regionali .Tutti contenti della loro performance.

  3. Ciao, ragazzi (si fa per dire, naturalmente). Anch’io inauguro la stagione con la prima frase fatta: “troppo brutto per essere vero”. Spero che questo primo assaggio di “categoria superiore” (si fa per dire, naturalmente) faccia capire a tanti che il tempo delle passeggiate in ameni borghi è finito. Anch’io rimprovero a Boscaglia non tanto l’assenza di gioco, che nelle attuali condizioni ci può stare, quanto la dichiarazione oggettivamente inspiegabile sul suo gradimento della prestazione della squadra. E visto che siamo su Boscaglia, parliamo pure di schieramenti e di giocatori “fuori posto”. Crivello è stato forse il migliore lo scorso anno, ma non credo possa fare il terzino fluidificante con un centrocampo “a due” alla sua età e in questa categoria. Peretti spostato dal centro ha fatto più danni delle cavallette, a partire dal primo gol subito. Odjer, l’unico dei nuovi che conosco, è un ottimo e infaticabile incontrista ma penso che nello schema “a due” serva più qualità in fase propositiva. I 4 davanti non pervenuti e, ciò che è più grave, tutti e 4 sempre con le spalle alla porta. In sintesi: “dare i numeri” sugli schieramenti non può prescindere dal materiale umano di cui si dispone. Ma credo che la Società sappia benissimo che a centrocampo, vero punto nevralgico di ogni squadra, serve decisamente più qualità. Saluti rosanero.

  4. Non mi piacciono gli allenatori integralisti tutti di un pezzo che per non andare fuori dal loro credo calcistico bruciano un giocatore anche se questo ha colpi da giocatore di classe, così ci si comporta quando hai gli uomini adatti ai tuoi schemi, siccome questi giocatori sono tutti degli adattati non si capisce come mai non possa giocare Martin in mezzo a tanti cursori con poco fosforo

  5. i cambi si fanno all’inizio del secondo tempo non a secondo tempo abbondantemente iniziato e i giocatori erano tutti fuori ruolo

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