Azionariato Palermo, pronta la candidatura di “Amici Rosanero”

L’associazione AmiciRosanero ha annunciato in una nota la propria costituzione ufficiale davanti a un notaio fissata per il prossimo 30 settembre: l’atto è propedeutico all’invio della candidatura per diventare il soggetto riconosciuto per l’azionariato popolare del Palermo. Il progetto “Amici Rosanero” verrà presentato mercoledì 2 ottobre.

Il comunicato:

“Si costituirà ufficialmente lunedì 30 settembre, davanti al notaio Nino Palermo, l’associazione AmiciRosanero che a breve finalizzerà la propria candidatura per diventare il soggetto unico che verrà riconosciuto ufficialmente dall’SSD Palermo per la rappresentanza dell’azionariato popolare.

Mercoledì 2 ottobre, poi, i soci fondatori di AmiciRosaNero incontreranno, a partire dalle ore 18,30 a Villa Lampedusa, tutti coloro i quali hanno già manifestato la propria intenzione di far parte del progetto. L’occasione servirà per far conoscere i passi che verranno seguiti da qui al 31 ottobre, data ultima per l’invio della comunicazione al Palermo, ma soprattutto per rispondere alle domande di chi magari ha ancora qualche dubbio”.

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16 thoughts on “Azionariato Palermo, pronta la candidatura di “Amici Rosanero”

  1. Sarebbe più giusto però chiamare le cose con il proprio nome. Queste iniziative lodevoli però e non per colpa di quelli che vogliono aderire non hanno niente a che fare con l’azionarato popolare poichè chi aderisce non diventa azionista del Palermo per quella piccola quota che partecipa, ma diventà socio di una associazione che a sua volta non è azionista del Palermo ma appunto socio di particolari iniziative della società. Mi lasci dire Direttore che questa cosa ha deluso me e molti altri tifosi che per questioni di orgoglio e di appartenenza avrebbero voluto essere titolari di azioni che seppure di piccolo importo rappresentessaro quote del capitale del Palermo. Non nego che nel mio commento c’è sicuramente una vena polemica, ma cosi è. Sarebbe stato bello così come è a Barcellona, Real Madrid, Juve, Milan che poi si fosse formato un comitato dei piccoli azionisti che delegasse a sua volta un presidente che li avrebbe rappresentato in Assemblea. Insomma le solite cose fatte un po così…alla palermitana.

    1. Concordo con lei quasi in tutto. La formula è insensata e non attraente ma l’azionariato popolare a Palermo non ha mai funzionato. E non funzionerà neanche stavolta, qualunque sia la formula (gm)

      1. Sono felice della tua risposta Guido, mi spiace solo leggere le palesi proteste di Mirri che dichiara che la gente non è interessata al Palermo.
        Ci è o ci fa ???

  2. ho dimenticato di dire che il Presidente Mirri si è lamentato che questa inizitiva non ha raccolto quanto si aspettavano. Ritengo che le ragioni che io ho espresso abbiano notevolmente influenzato il risultato. Vogliono e cercano sponsor ma piccoli azionisti con microcapitali , no.

  3. Pragmaticamente sono d’accordo con Monastra nel senso che Palermo non e’ piazza da azionariato popolare, ed e’ quindi gia’ un buon passo se comunque qualche rappresentante dei tifosi (purche’ non siano delle cricche ristrette) possa almeno partecipare come osservatore alla gestione della societa’. Naturalmente tutto questo non cambiera’ finche’ non verra’ abbattuto il calcio business. In un futuro senza calcio business invece la proprieta’ collettiva di una squadra (non azionariato ma associazionismo di massa) potrebbee diventare una bellissima realta’.

  4. Concordo con “Paolop” e con il Direttore (che invito a scrivere un bel editorilae a proposito e stimolare la societa’ a cambiare struttura) su questo AZIONARIATO IMPOPOLARE, perche’ come ho scritto sin dal primo giorno cosi come e’ strutturato sara un fallimento e non per colpa dei tifosi…..piuttosto sembra che la societa non gli convenga avere azionisti popolari per avere piu’ capitale proprio e quindi piu’ plusvalenza fra qualche anno….!!!

    Stimo tantissimo Mirri, pero’ questa forma di azionariato e’ una delusione e IMPOPOLARE, perche’ i partecipanti vengono ingabbiati in una scatola a fondo perduto, invece di partecipare direttamente nel capitale, ossia i tifosi soci dovevano partecipare direttamente al rischio di impresa….o perlomneo fare 2 categorie di soci popolari…lasciando decidere se rimanere soci fondatori o partecipare al rischio societario legato alla quota di Mirri…!!!
    Cosi sono soci di un Ente Unico e non del Palermo….trattasi di un azionariato all’italiana, (o alla friulana)…no me ne voglia il buon Mirri…..questa e’ una presa in giro……..!!!
    Cosi’ come e strutturato non invoglia nessuno a partecipare….mi dispiace e’ e sara’ un flop e la colpa non sara’ dei tifosi….un occasione persa……..e mi dispiace che Mirri (che fino ad adesso le aveva azzeccato tutte) continui a difendere questa formula non capendo il segnale dei tifosi che no aderiscono (il primo io)….preferendo partecipare alla campagna abbonamenti anche se molti non potranno andare allo stadio (vivendo fuori)…e che senz’altro avrebbero partecipato all’azionariato per identificarsi con la societa’ appoginado il rilnacio…!!!
    Io ho sempre spinto per l’ AZIONARIATO POPOLARE …pero’ di quello vero e non cosi spudoratamnete falso……!!!!!

    Cioe’: il Palermo e’ di tutti……se le cose andranno male si perde tutti, se le cose andranno bene guadagnano solo due soci (Mirri e Di Piazza)……..!!!!!??????

  5. Inoltre questa maniera di fare partecipare a più Enti per poi sceglierne uno …e’ un alta maniera di frazionare i partecipanti affinché non funzioni…. !!

  6. Se fosse stato un vero azionato avrei investito qualcosina, ma così no, come già anticipato dagli altri amici rosanero nei commenti.

  7. AZIONARIATO POPOLARE: considerazioni.
    – A proposito delle osservazioni sollevate da alcuni Tifosi sulla questione, mi permetto di intervenire.
    L’OBIETTIVO dichiarato con trasparenza da Mirri e Di Piazza sin dall’inizio dell’aggiudicazione del Bando, è quello di raccogliere 1milione e 500mila € (ovvero il 10% del capitale sociale dell’SSD Palermo) da destinare ESCLUSIVAMENTE alla realizzazione del CENTRO SPORTIVO di proprietà. Infrastruttura che pare si dovrebbe realizzare lo stesso anche in assenza del raggiungimento di questa somma. Quindi l’iniziativa è sempre stata SIMBOLICA, come attestazione di APPARTENENZA (oltre alla campagna Abbonamenti).
    Non basta questo scopo per stimolare noi Tifosi a partecipare con quote, peraltro, di importo libero ?
    – Personalmente, da Tifoso, mi sento più utile a contribuire alla realizzazione delle Infrastrutture sportive essenziali che mancano da sempre al Palermo, piuttosto che essere coinvolto nella gestione sportiva del Club in Serie D o C !!! Quali profitti si possono rivendicare in queste Categorie ?
    Approfitterei di questi anni di serie inferiori (D e C se saremo promossi) e di ricostruzioni dalle macerie, per allinearci con i Club che già possiedono CENTRI SPORTIVI DI PROPRIETA’ belli e funzionali DA ANNI (es. Catania, Cremonese, Novara, per non parlare dei Club di Serie A). Magari fruibili anche da comuni cittadini.
    – La forma di AZIONARIATO in seguito, può essere sempre modificata, su istanza dei Tifosi e con la disponibilità della Società, ma in questo momento storico, dopo il fallimento voluto e scientificamente pilotato da Zamparini per vendetta, mi sembra PRIORITARIA la realizzazione del CENTRO SPORTIVO di proprietà dell’SSD PALERMO.
    – Ricordiamoci che 1.500.000 € ripartito per 15.000 Tifosi presenti con il Marina di Ragusa fa 100 € pro-capite di media (8.3 €/mese) !!! E noi Tifosi non siamo capaci neppure di raccogliere 1.500.000 € entro il 30 ottobre p.v. da destinare esclusivamente alla costruzione del CENTRO SPORTIVO. come dichiarato dalla Società sin da principio, in modo chiaro e trasparente ? NON POSSO CREDERCI !!!!!
    – Piuttosto, sembra che adesso gli Enti sembra diventino 2: PALERMO FBC 1900 Supporters Trust (già da 1 mese sul sito ufficiale del Palermo e al quale io ho aderito come Socio Sostenitore con 500 € + 10€ per la gestione ordinaria e AMICI ROSANERO che si costituirà il 30 settembre p.v.
    – Qualcuno sa spiegare come funzionerà la cosa e quale Ente verrà scelto dall’SSD Palermo come Interlocutore Ufficiale finale ? Che fine faranno le quote versate dal Tifoso all’Ente che poi NON verrà scelto dal Club ? Verranno rimborsate ?

  8. CON UN VERO AZIONARIATO SAREMMO STATI IN MOLTI AD INVESTIRE. SOPRATUTTO QUELLI CHE VIVIAMO ALL’ESTERO
    UN OCCASIONE PERSA….E NON PER COLPA DEI TIFOSI

  9. Gent.le Sig. ZITO, certamente Stadionews pubblicherà un articolo sull’incontro organizzato da Amici Rosanero del 2 ottobre p.v. a Villa Lampedusa per informare tutti i Tifosi che. come il sottoscritto, sono residenti e vivono fuori città. Anzi si coglie l’occasione per chiedere al Direttore, a Lei e allo Staff di Giornalisti eventualmente inviati all’evento, di richiedere notizie sulla fine delle quote già versate all’Ente che, poi, NON verrà riconosciuto come Soggetto unico dalla SSD Palermo (o Amici Rosanero o Palermo FBC 1900 Supporters Trust). Infatti dall’articolo non sono riuscito a comprendere questo punto.
    Grazie per Suo riscontro

  10. Ma come si fa a parlare di azionariato popolare e poi dichiarare che si vuole ristrutturare con 10 milioni di euro lo stadio barbera riducendone la capienza a 22/ 24mila posti ,ma di cosa parliamo,dobbiamo sperare che aderiscano all’azionariato 10000 tifosi? Andatevi a leggere gli statuti di chi ha effettivamente basato tutto sull’azionariato popolare i numero di soci iscritti.
    Altra assurdità realizzare un centro sportivo con 1.500.000 di euro,quando e dove l’avete visto,a meno ché si voglia costruirne uno simile ai campi di allenamento dell’attuale centro buonpastore ,questo con 11.500.000 vuole fare quello che nel mondo si realizza con almeno 200 milioni di euro
    Stadio nuovo moderno (150/180 milioni)
    Centro sportivo moderno ( 15/20 milioni).
    Una precisazione il centro sportivo del catania è costato circa 35 milioni ,finanziato quasi del tutto dal credito sportivo ,quello della juventus a vinovo 25 milioni e 150 milioni lo stadio.
    Quello che non capisco perché al giornalismo locale non affronta mai seriamente la questione sia con gli attuali amministratori locali sia con la società attraverso un bel dibattito partecipativo aperto ai tifosi ,perché il futuro di una società di calcio passa dalle infrastrutture di cui si dota,altrimenti saremo sempre in balia degli eventi ,a quel punto chiarito cosa si vuole essere da grandi possiamo parlare di azionariato popolare,i modelli al mondo ci sono ma hanno bisogno per realizzarli di tutte le componenti che remano all’unisono ,fin quando non si capisce che il calcio e in genere lo spettacolo generano fatturato per il territorio siamo lontani anni luce dal presente e voltiamo le spalle al futuro di questa città, IL BARCELLONA CALCIO INCIDE NEL PIL DELLA CITTA PER IL 2%

  11. Il calcio a Barcellona ha un impatto economico sempre maggiore. Anzi, è il Futbol Club Barcellona ad avere un impatto sempre più importante sulla città catalana. È quanto emerge, infatti, da uno studio realizzato da Deloitte.

    Secondo i dati il club catalano ha avuto un impatto positivo per 906 milioni di euro nella stagione 2014/15, con un aumento del 19,3% rispetto al 2013/14, quando la cifra si fermò a 759 milioni di euro. In percentuale rispetto al PIL, il Barcellona rappresenta ora l’1,5% della città: un dato anche questo in crescita, rispetto all’1,2% della scorsa stagione.

    L’attività della società ha creato 16.620 posti di lavoro, 9% in più in un solo anno. “Il Barcellona crea un effetto moltiplicatore su PIL, occupazione e fiscalità”, ha spiegato Ana Aduenza, rappresentante di Deloitte. “Per ogni euro che spende, si produce un ritorno di 2,3 euro nel PIL – ha proseguito -. E se non esistesse, ci sarebbe il 18% di disoccupazione. Vista la sua importanza, il Barça può essere considerato un settore dell’economia della città”.

    Il 6% dei turisti che visitano la capitale della Catalogna mette al primo posto il Barça come motivo del viaggio: tanto che ha generato 1,47 milioni di pernottamenti, cioè il 59% in più di quello che genera il segmento del turismo dei congressi, riunioni ed eventi. Inoltre, il 63% della spesa in città è legata al club, che inoltre genera un gettito fiscale da 242 milioni di euro, di cui l’81% pagato direttamente dalla società.

    «Il club è un motore dell’economia della città, è un settore in sé – il commento di Susana Monje, vicepresidente del Barcellona -. Un motore che funziona bene e non è frutto del caso. Il Barça è un leader nel suo settore ed è sostenibile, genera profitti ricorrenti che vengono reinvestiti nel club».

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