Calaiò rompe il silenzio: “Mi volevano morto, ho pensato di dire basta”

“Mi volevano morto, salvo grazie al Parma”. Questo il titolo scelto da Tuttosport per introdurre in prima pagina l’intervista realizzata ad Emanuele Calaiò, che rompe il silenzio a distanza di mesi dalla squalifica per il caso dei “messaggini“, inizialmente quantificata in due anni e poi derubricata a slealtà sportiva (togliendo la penalizzazione al Parma).

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L’attaccante palermitano starà fermo fino al 31 dicembre e al quotidiano torinese racconta: “Più di una volta ho pensato di dire basta. Alle volte mi facevo prendere dallo sconforto e dalla rabbia. Sentire tanti opinionisti, anche ex giocatori, che si pronunciavano senza conoscere me e senza conoscere i fatti mi dava fastidio. Ma nella testa pensavo: io non ho fatto niente, devo dimostrare che posso tornare a giocare a calcio. La sto vivendo male, non è facile. La prendo come se avessi un infortunio di cinque mesi”.

E aggiunge: “I miei compagni e la società mi hanno sostenuto. Ho detto più volte a loro che mi dispiace e li devo ringraziare perché mi permettono di allenarmi con i compagni e di avere poi il weekend libero e apprezzare il tempo con la mia famiglia. Dalla società alla squadra, passando per staff medici, massaggiatori, magazzinieri, tutti mi sono stati vicini. Non dimenticherò mai questa piazza e se ci sarà l’opportunità di rimanere in questa grande famiglia in futuro ne sarei lieto. Gli acciacchi ci sono, sì, ma non mi fermeranno. Che sia in A o in B”.

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7 thoughts on “Calaiò rompe il silenzio: “Mi volevano morto, ho pensato di dire basta”

  1. Poverino, ammesso che non ci fosse illecito, cosa che non si è riuscito a stabilire, come fa un professionista a 36 anni a commettere una ingenuità così???

  2. Non credo che sia stato ingenuo, né lui né il suo amichetto ceravolo di cui guarda caso è sparito il cellulare. Spero che non torni più a fare nemmeno un minuto in campo.

  3. Forse non sapeva che avrebbe creato sto canotto oppure non pensava alle intercettazioni , ma È patetico cerca di nascondere un palese tentativo di frode. Adesso è fuori rosa , a fine carriera e non lo vogliono nemmeno a Parma

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