Calma Palermo, oggi non è il giorno del “giudizio universale”

palermo foggia non è il giudizio universale

La percezione (spero di sbagliarmi) è quella del giorno del giudizio universale. Come se stasera, con Palermo – Foggia, si decidesse tutto. Niente di più sbagliato, oggi non si decide niente e anzi mi sembra di poter dire che il campionato comincia oggi. Con una vittoria il Palermo ritroverà il primo posto in classifica insieme a Frosinone ed Empoli che secondo la classifica – “spaccatasi” dopo l’ultimo turno – dovrebbero essere le uniche vere rivali del Palermo nella corsa alla promozione. Ma se non dovesse arrivare la vittoria il campionato continuerà, ci saranno altre 16 tappe in cui può succedere tutto. Caricare l’ambiente oltre ogni logica non è un bel modo di approcciare una partita che non sarà semplice perché il Foggia, con tutti i suoi limiti, è una delle squadre più forti in trasferta (sesta nella speciale classifica) e ha conquistato fuori casa 17 dei 28 punti complessivi.

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Anche l’aspetto che riguarda le presenze allo stadio viene vissuto – erroneamente, a mio giudizio – come una sentenza definitiva su quanto sia grande l’amore dei tifosi verso la squadra. Anche in questo caso, stasera non si decide niente. Ci sarà certamente il record stagionale di presenze, favorito però dalla politica dei prezzi stracciati. Ormai il dibattito stucchevole tra le due fazioni di tifosi che da mesi si mandano reciprocamente a quel paese sembra finalmente arrivato vicino a una conclusione serena: chi vuole andare allo stadio vada, chi vuole restare resti, ognuno nel rispetto della decisione degli altri che nella maggior parte dei casi è dettata dal cuore. Eppure è rimasto ancora qualche “giapponese” dell’una o dell’altra fazione che pretenderebbe di fissare la quota sotto la quale la partecipazione sugli spalti sarà un flop.

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Discorsi che non appassionano anche perché mille o cinquemila persone in più non sono garanzia di maggiori punti in classifica. Ritrovare allo stadio un clima di serenità e di complicità tra squadra e tifosi (qualunque sia il loro numero) potrebbe essere un valore aggiunto e anche un segnale di forza ma il Palermo-squadra ha dimostrato di lottare per il primo posto anche nell’indifferenza dei più. Sarebbe ora di tornare alla normalità, una parola che a Palermo è sempre fuori moda. Esagerati sempre, nel bene e nel male, nell’amore o nella denigrazione delle proprie ricchezze (e una squadra di calcio lo è).

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Non vorrei essere nei panni di Tedino. Dopo la scoppola di Empoli sono arrivati tanti “consigli” su come impostare la squadra. Il meno gradito forse è stato proprio quello di Zamparini che avrebbe chiesto la presenza di Murawski nella formazione titolare. Cambiare modulo per fronteggiare l’emergenza (Struna squalificato, Rispoli in condizioni fisiche non brillanti)? Andare avanti con le certezze che hanno prodotto il primo posto dopo il girone di andata? Inserire Moreo? Dove mettere Coronado? E’ il momento di Rajkovic? Chi mandare in panchina? Domande alle quali Tedino risponderà un’ora prima della gara, decisioni che potrebbero di nuovo alimentare malumori (interni ed esterni) dimenticando a volte la cosa più semplice: al di là delle scelte, il calcio è materia abbastanza scontata, vinci se hai più voglia dell’avversario di sacrificarti e di correre, se insegui la palla quando non ce l’hai e dai alternative di gioco quando la palla è in tuo possesso: da Nestorovski all’ultimo dei difensori.

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10 thoughts on “Calma Palermo, oggi non è il giorno del “giudizio universale”

  1. Assolutamente d’accordo con il Direttore. Non è l’ultima decisiva partita del campionato ma certo vincere è sempre il miglior aiuto per continuare in serenità il cammino ed il Foggia, proprio per le sue credenziali esterne, è forse la squadra per certi versi “migliore” da affrontare per il Palermo di stasera che, dovendo dimostrare il proprio valore ed avendo certo voglia di riscatto dalla scoppola di Empoli, troverà una squadra che non ha l’abitudine di fare barricate che gioca e fa giocare. Spero solo che Tedino, che ammiro per serità e razionalità, abbia il sereno coraggio, contro i chiari voleri di Zamparini, di schierarep.es. Moreo in avanti lasciando fuori l’evanescente secondo macedone e vivacizzare il centrocampo con Gnaorè o Murawsky. Il pubblico….speriamo che tifi per 90 minuti per la squadra, ancge se, malauguratamente, dovesse avere problemi, perchè sulla serità e l’impegno dei suoi uomini nessino pensa possa dubitare minimamente.

  2. andando oltre la questione del vado/diserto i fatti dicono che ogni qualvolta allo stadio si sono riaffacciati un po’ di tifosi il palermo si è sciolto come neve al sole. questo è indice del fatto che i giocatori non sono capaci di reggere la pressione. è una situazione precaria dal punto di vista mentale che forse ancora non è stata guarita. sta di fatto che senza che la squadra ha sempre giocato meglio in trasferta e con lo stadio semivuoto. e alla luce di tutto questo concordo sul fatto che non bisogna caricare eccessivamente di significato questa partita. che va vinta, ma non è la partita dell’anno

  3. Si pero’ mettetevi d’accordo, se lo stadio è vuoto manca la spinta, se lo stadio è più pieno ce troppa pressione, bho.
    La verità e che il Palermo non è uno squadrone come Zamparini aveva pronosticato, ci sono Rmpoli e Frosinone che sono forti, senza dubbio una delle tre si farà i spareggi..

  4. Non è decisiva la partita col Foggia ma è “obbligatorio” vincerla. Al Barbera bisogna stracciare qualsiasi avversario si chiami Frosinone Empoli o Ternana. Altrimenti non parliamo di serie A.
    Bisogna essere concreti, sacrificarsi, correre ma anche essere consci della propria forza. Io vorrei essere al posto di Tedino per la scelta della formazione. Basta togliere Dawidowicz dalla linea difensiva, perchè è lento,e pur avendo una struttura fisica notevole gli mancano i fondamentali per fare il difensore. Mettere nella linea mediana Gnahorè al posto di chiunque e ricordare che per giocare al CALCIO occorre smarcarsi senza palla, non nascondersi dietro l’avversario di turno, tentare l’uno contro uno o il tiro da lontano quando l’azione non ha sbocchi.
    Ho detto eresie?

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