Il fischio finale è una liberazione. Vergogna! Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

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Si gioca all’orario dell’aperitivo e noi non sappiamo se cominciare a bere subito o attendere almeno il primo tempo per capire quanto alcol ci serve. È la prima formazione con Bacconi accanto a Tedino. Siamo curiosi di sapere se gli farà davvero da badante e quindi attendiamo il cambio di pannolone dopo la prima azione da gol del Venezia. Formazione praticamente obbligata in difesa, con Accardi che sostituisce Bellusci, accanto a Struna e Rajkovic. Soliti laterali a trazione anteriore e a centrocampo rientro di Jajalo, accanto a un redivivo Chochev e a Gnahoré. In avanti il bomber autoctono Ninuzzo supportato da Trajkovski.

VERSO L’ESONERO DI TEDINO, I DETTAGLI

Non facciamo neanche in tempo a capire come siamo messi in campo che il Venezia al 10’ segna con un tiro da fuori. La squadra di Inzaghi era sembrata più convinta ma il giocatore del Venezia ha avuto il tempo pure di pettinarsi e mettere il gel prima di tirare. Passano altri 5 minuti: nuovo tiro da fuori e nuovo gol dopo che tutta la difesa passa il tempo a guardare le scie chimiche in cielo invece che fare almeno finta di contrastare gli avversari. Squadra rosanero che non si muove e disperazione che diventa orrore tre minuti dopo la quando il Venezia prende il palo. A questo punto ci chiediamo se Bacconi in realtà sia solo venuto a fare il becchino e a raccogliere i cadaveri dei giocatori che vediamo in campo.

LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA

Al 25’, quando ormai è chiaro che il Palermo è in balia dell’avversario e continua a non avere uno straccio di idea di gioco, pensiamo sia il caso di chiamare anche un esorcista da affiancare a Tedino per provarle tutte. Verso la fine del primo tempo il segnale di Sky salta e noi pensiamo di rispondere con un cartello: “Vi ringraziamo per l’interruzione”. Ci illudiamo che insieme al segnale sia sparita anche la partita e i giocatori e tTedino siano stati trasportati in un’altra dimensione come in un telefilm degli anni ’70. Invece quando torna l’immagine e l’arbitro fischia il finale del primo tempo ci rendiamo conto che è tutto vero e che ai confini della realtà è come ci sentiamo noi e non possiamo fare altro che metterci a piangere disperati.

Il Palermo rientra sempre più molle e la prima occasione è ancora del Venezia. Tedino leva addirittura un difensore per un attaccante, facendo entrare Moreo per Accardi. Una classica mossa della disperazione che ha il solo effetto di gettarci ancor di più nello sconforto. Solo al 15’ si vede il Palermo con La Gumina che si fa parare dal portiere una palla da due passi che meritava miglior sorte. Si tratta solo di una illusione perché il Venezia al 18’ segna con il gol dell’ex Andelkovic e a noi non restano più lacrime né parole. La partita purtroppo non viene sospesa e ci tocca subire altri 30 minuti di calcio orribile (con un palo di Trajkovski) che renderà impossibile addormentarsi stanotte.

Il fischio finale è una liberazione e da stasera ci sentiamo con un piede in serie B anche per la prossima stagione. Questa non è più una squadra. Se mai lo è stata. Vergogna!

VENEZIA – PALERMO, GLI HIGHLIGHTS

Pomini 0 – Forse ha colpe specifiche solo sul terzo gol ma naufraga insieme alla squadra senza neanche metterci un po’ di carattere. Addummisciuto.

Rispoli 0 – Ha perso pure la corsa. E se gli restano i piedi capite bene che serve a poco. Paralizzato.

Accardi 0 – Finché sta in campo fa male come tutti. Stordito.

(dal 4’ s.t. Moreo) 0 – Forse prende una sola palla di testa. Forse.

Struna 0 – Entra sugli avversari con la stessa grinta del leone della Villa Giulia. Sdentato.

Rajkovic 0 – Pare più un ballerino che un difensore. Carla Fracci.

Alesaami 0 – Non riesce a difendere e non riesce ad attaccare. Cadavere.

Gnahoré 0 – Ad un certo punto sembra un turista italiano sul London Bridge alla fine di una selvaggia “Friday night”. Ubriaco.

(dal 31′ s.t. Murawski) s.v.

RISPOLI: “CHIEDIAMO SCUSA A CITTA’ E TIFOSI”

Jajalo 0 – Riesce nell’impresa di sbagliare tutti i passaggi che fa. Fenomeno al contrario.

(dal 38′ s.t. Fiordilino) s.v.

Chochev 0 – Abulico e spento come nella migliore tradizione in maglia rosanero. Certezza.

Trajkovski 0 – Torna a regalarci dribbling inutili in cui litiga con il pallone e tiri degni dell’oratorio del don Bosco. Ritrovato.

La Gumina 0 – Almeno sembra provarci ma sbaglia l’unica occasione che gli capita. Spuntato.

Tedino 0 – Ha accettato anche la badante e le sue conferenze stampa ormai sembrano quelle di uno che non ha neanche idea del motivo per cui lo intervistino. A noi fa anche tenerezza però non è un aspetto che si può apprezzare in un allenatore. Vattene.

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4 thoughts on “Il fischio finale è una liberazione. Vergogna! Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

    1. @ vitogol: ti ricordo che alla fine stiamo pur sempre parlando di calcio e l’ironia è un’ottima medicina per lo spirito quando i risultati sono deludenti….io trovo i commenti di amenta e ferrara brillanti e intelligenti, oltre che spassosi dal punto di vista umoristico….se non ti piacciono evita di leggerli!

  1. Rispoli è stato puntualmente ignorato da Gnahoré – ma non solo durante questa partita – Gnahoré non ha fatto altro che pestare i piedi a tutti gli altri del centrocampo finchè Tedino non lo ha spostato un po + avanti – Trajkovski come sempre cercava dove si trova la posizione del bar per prendere un caffè prima di toccare palla – e tedino ha ripetuto gli stessi medesimi errori

  2. Se a qualcuno non piace può evitare di leggere le pagelle, non è un obbligo. A noi piacciono e le aspettiamo ogni volta con piacere anche quando giochiamo da schifo come ieri. W le pagelle

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