Floriano: “Palermo, vinci e non avere paura. Il confronto col Bari…”

FOTO PEPE/PUGLIA

Parola a Roberto Floriano. Il nuovo attaccante rosanero ha subito trovato il gol alla sua prima partita al Barbera e lui racconta le sue prime sensazioni e il primo contatto con il mondo Palermo, squadra, tifosi e città: “Ero stato qui in vacanza tre anni fa… e alla fine mi ritrovo qui. Quando l’agente mi parlato di Palermo ancora il mercato della C non era iniziata. Ho detto subito che ero interessato: è una piazza mi ha sempre affascinato”.

Ospite negli studi di Trm, afferma: “Contro il Roccella è stato emozionante. E poi il Barbera è bellissimo. Era importante vincere e ci siamo riusciti. Sono contento. L’infortunio di Ricciardo? Un po’ la partita ce l’ha cambiata, non è mai bello, ma io mi fido di tutti i miei compagni: Nando ha lottato molto. Tutti dobbiamo essere pronti. Ricompattarci? In realtà si tratta solo di stare il più tranquilli possibile e dare tutto: io ho visto una squadra viva e questo mi fa ben sperare”.

La pressione sulla squadra? Floriano la pensa così: “Non so se è stato un fatto di personalità, ma secondo me si era creata un po’ di paura nel vedere il Savoia rimontare, mentre il Palermo viveva in un momento difficile, ma ribadisco la squadra è viva. Speriamo che questa vittoria abbia tolto a tutti noi un po’ di paura. Sono convinto che anche a Ragusa faremo una bella prestazione. Un consiglio agli under? Fare i professionisti e mantenere uno stile di vita sano, questi mesi sono fondamentali: per esempio Langella lo vedo più maturo perché ha anche l’esperienza dell’anno scorso. Ovviamente bisogna divertirsi: se diventa un sacrificio non è più un divertimento”.

Confronto col Bari? “Non ci può essere paragone, sono due situazione diverse. L’anno scorso a Bari abbiamo tenuto una distanza tale avere poche preoccupazioni: c’è stato un momento che eravamo scesi a 6/7 punti di vantaggio, ma eravamo talmente sicuri di noi da riprendere poi il nostro cammino. Magari nel caso del Palermo, le 10 vittorie ti hanno galvanizzato troppo e la sconfitta ti ha fatto sentire ‘scarso’. Per le avversarie gli stimoli sono tanti e quando andavi in trasferta ogni volta era la festa del paese. E i campi della D spesso non aiutano”.

Sul fronte curiosità rivela: “Il 25? Ero indeciso fra i vari numeri liberi e alla fine l’ho fatto pescare a mia figlia. L’esultanza con gli occhiali? Un’idea iniziata con i miei compagni di Foggia, ma alla fine me la sono portata dietro: a tanti tifosi (anche bambini) è piaciuta molto e me la sono voluta tenere stretta”. Poi ricorda la rocambolesca ultima giornata del campionato di B di due anni fa, con un gol che condannò il Frosinone ai playoff: “Con Crivello ci abbiamo riso sopra. Onestamente furono ingenui a tuffarsi in contropiede e il portiere era in una posizione tale che mi ha spinto a tentare il contropiede”.

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