GdS – “Palermo, tre giorni di fuoco. Foschi marca stretto Preziosi”

Il gruppo capitanato da Enrico Preziosi non si tira indietro. È questo l’ultimo aggiornamento della vicenda riguardante il salvataggio del Palermo. Foschi, Mirri e il patron del Genoa stanno lavorando per trovare una soluzione ma il tempo stringe.

Benedetto Giardina, sulle pagine del Giornale di Sicilia, scrive che i contatti tra Foschi e Preziosi sono sempre più fitti e ci potrebbe essere un incontro dopo la partita contro il Venezia, martedì 12. Il giorno dopo, Mirri deve comunicare l’eventuale intenzione di esercitare la clausola d’acquisto.

“Il lieto fine per il Palermo è la cessione dell’intero pacchetto azionario, ogni altra strada sarebbe un tampone che servirebbe solo a pagare gli stipendi entro la scadenza federale; ma servirebbe comunque trovare i soldi”. Una soluzione per evitare la penalizzazione potrebbe essere il rinnovo del contratto pubblicitario con Damir per altri 4 anni a 2,3 milioni. Questa ipotesi, però, è solo l’ultima spiaggia.

Preziosi rimane in pole, quindi, ma ci sono anche altri contendenti anche se la trattativa principale è sempre con il patron del Genoa. York Capital rimane in silenzio, Follieri ha provato a contattare Foschi dopo aver fatto lo stesso con Mirri.

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6 thoughts on “GdS – “Palermo, tre giorni di fuoco. Foschi marca stretto Preziosi”

  1. Libri in tribunale é l’unica soluzione.
    Preziosi ha un altro club, oltre che come personaggio non ispira fiducia.dietro eventuali fondi e cordate non vorrei poi ci ritroviamo ancora l’innominabile.

  2. voglio proprio vedere cosa si inventano adesso per pagare gli stipendi il 18….sempre se riescono ad inventarsi qualcosa…se non succede niente il fallimento è l’unica strada percorribile…

  3. Pensa come siamo ridotti, a genova farebbero carte false per levarselo dalle scatole… forse solo lui è peggio di zampalesta…

  4. difficile trovare un presidente meno professionale o più venale di Z, ma Preziosi ha tutte le carte in regola. Basti ricordare quando il Genoa si qualificò per l’Europa League ma lui non aveva pagato una tassa per poterlo iscrivere l’Europa sfumò nonostante le rassicurazioni di facciata

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