Il Palermo dei “picciotti”: un’emergenza o un progetto affascinante?

Non è certo un bel periodo per il Palermo; tra la mancata promozione in Serie A, le battaglie nelle aule di giustizia sportiva e le indagini della Procura su Zamparini, la fiducia nel futuro è quasi nulla. Aspettando gli sviluppi extracalcistici, però, in tutto questo nero si può trovare anche un po’ di rosa.

Lo smantellamento della squadra per questioni di bilancio, infatti, potrebbe creare un nuovo Palermo dei picciotti, sulla falsa riga della squadra allenata da Ignazio Arcoleo, che nel 1995 incantò i tifosi rosanero ma anche il resto d’Italia, come in occasione della storica vittoria in Coppa Italia contro il Parma di Zola, Benarrivo, Bucci e Stoichkov che solo qualche mese prima aveva sollevato la Coppa Uefa.

LA PENNA PROMOSSO IN SERIE A E IL PALERMO… APPLAUDE

Era la squadra di Gaetano Vasari, dei fratelli Tedesco, Barraco, Caterino, ma poteva contare anche sull’esperienza di Beppe Iachini, Berti e dello storico capitano, Roberto Biffi. Anche in quel caso si dovette fare di necessità virtù, vista la precaria situazione economica. Un Palermo che durò solo un anno ma che fu protagonista di partite memorabili e che entrò presto nel cuore dei tifosi. Cosa che non è riuscita ai tanti stranieri che negli ultimi due anni sono stati protagonisti in maglia rosa.

Ai nastri di partenza della stagione 2018-2019 si potrebbe presentare un Palermo giovane, prevalentemente fatto in casa, magari tecnicamente più debole ma certamente più motivato. Si potrà contare sull’esperienza di PominiBellusci e Ingegneri e su qualche giocatore di categoria. Poi, tanti giovani, a cominciare da Andrea Accardi e Luca Fiordilino. I due palermitani sono reduci dalla cocente delusione di Frosinone ma lo scarso minutaggio ottenuto durante il campionato li “salva” dall’esodo. Il centrocampista ha dimostrato di essere già pronto per poter giocare titolare; il difensore, invece, deve ancora fare il salto di qualità.

LO FASO, IL RITORNO: “SPERO DI RESTARE”

In tanti torneranno dai prestiti. Simone Lo Faso, reduce da una stagione sfortunata con la Fiorentina, dove ha trovato pochissimo spazio (2 presenze, 34 minuti giocati) anche a causa del grave infortunio, potrebbe essere il leader tecnico della squadra. Gennaro Ruggiero potrebbe far ritorno alla base dopo la stagione non esaltante al Torino, dove è stato relegato in Primavera (spesso e volentieri in panchina).

Potrebbe essere l’ultima chiamata per Accursio Bentivegna, giocatore di grande talento ma mai veramente esploso. Per lui una stagione con luci e ombre alla Carrarese, in Serie C (31 presenze, 5 gol e 4 assist). Fabrizio Alastra, dopo una buona esperienza al Prato, potrebbe tornare per fare il vice di Pomini. Roberto Pirrello, invece, vuole giocarsi le sue chance durante il ritiro estivo dopo le 27 presenze al centro della difesa del Livorno.

ZAMPARINI IN TRATTATIVA PER LA CESSIONE: I DETTAGLI

Poi ci sono i ragazzi della Primavera, vincitori di campionato e Supercoppa di categoria. Antonino Gallo sembra il più pronto. Laterale a tutta fascia di piede mancino, ha sviluppato grande corsa, fisicità, buone doti tecniche e duttilità, potendo giocare in tutti i ruoli sulla sinistra.

Simone Santoro e Agostino Rizzo, entrambi più volte entrati nella lista dei convocati in Prima Squadra, potrebbero dire la loro. Il primo è un centrocampista di buon piede, numero 10 della Primavera; Rizzo, invece, è abile nel saltare l’uomo e anche lui può ricoprire più ruoli (esterno d’attaco o laterale difensivo). Occhio alla possibile sorpresa, Kevin Cannavò, attaccante dal gran fiuto del gol ma ancora troppo acerbo.

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20 thoughts on “Il Palermo dei “picciotti”: un’emergenza o un progetto affascinante?

  1. Già solo il titolo mi mette una tristezza enorme!!!siamo nel 2018 la 5 città italiana il calcio un business mondiale sceicchi arabi russi magnati cinesi thailandesi ecc e noi ancora parliamo di Palermo dei picciotti mamma che orrore!!!!siamo indietro anni luce!!!

    1. se mi permetti Francesco il vero orrore è proprio quel calcio business di sceicchi, magnati, padroni, affaristi, televisioni, che se continua così non permetterà MAI a una realtà siciliana di figurare nelle categorie superiori….preferisco quindi il calcio romantico ma autentico dei “picciotti”!!

  2. Con il demone al comando scrivete che ci potrebbe essere un progetto affascinante, siete lo specchio di una città senza speranza

  3. Continuate a fare questi articoli belli romantici come piacciono ai palermitani amici di azzampasoldi quelli dei mercati rionali che lo amano!continuate con questi toni concilianti parlando di LoFaso e Bentivegna (orrore) di fiordilino e Accardi continuate il vecchio vi ringrazia il qualsiasi altra città non solo italiana la stampa avrebbe almeno adesso preso una posizione forte e di scontro con il vecchio voi parlate ancora di questo calcio romantico e poi dei picciotti è bellissimo!!un titolo da brividi

  4. Anche la serie C è un progetto affascinantissimo. D altra parte dopo avere programmato la retrocessione in B ora bisogna programmare la serie C. È quando programmiamo di portare i libri in tribunale per il fallimento ?

  5. Sono assolutamente daccordo con tutti. E’ veramente una prospettiva angosciante e davvero provincialista. Posso capire che qualche giovane palermitano inserito ci sta bene. Ma non altro, per favore. Qualche giovane palermitano inserito in una ossatura di squadra adatta per la categoria con profili di gente esperta, ma di combattimento però e non tacco e punta come Coronado, Traikosky, Balogh, etc . Finiamola con la fiaba dei Picciotti palermitani. Stiamo parlando di Serie B, non di campionato Eccellenza.

  6. Progetto affascinante??? Forse l’estensore del pezzo ignora o ha dimenticato come finì l’esperienza dei picciotti di Arcoleo!!!

    1. “Un Palermo che durò solo un anno”. L’estensore dell’articolo, l’ottimo Roberto Parisi, non lo ha nè ignorato nè dimenticato. Forse lei, nell’ansia di parlare sempre male di tutto, non è riuscito a leggere bene. E mi pare anche che quel Palermo – durato appunto solo un anno – abbia acceso la fantasia dei tifosi e sia rimasto nel cuore di molti a distanza di 23 anni. Prenda un ansiolitico, forse le darà un po’ di serenità (gm)

      1. senza contare che il titolo è molto ma molto chiaro. Sarebbe stato sufficiente esprimere una semplice opinione

      2. Caro Monastra, non ci far caso, a me sembra che molti tifosi (?) siano in preda ad una specie di esaltazione che gli fa perdere il contatto con la realta’, amara per quanto sia, ma vera e concreta, del calcio business e della posizione che ad una piazza come Palermo puo’ toccare in un sistema calcistico cosi’ strutturato…..essersi venduti l’anima al diavolo (Zamparini) che poi diavolo appunto si e’ rivelato, gli fa perdere il senso delle cose……

  7. Sono rimasti gli scarti che nessuno vuole,mi dispiace dirlo ma se questa sarà la rosa della prossima stagione l’unico obiettivo e non retrocedere in lega pro.

  8. A tutti questi soloni che magnificano le sorti del calcio business vorrei chiedere, usando il loro parametro di ragionamento, dove sono i soldi e le forze imprenditoriali che possano permettere al Palermo di fare un salto di qualità vero….ditemi per favore dove sono? io non li vedo….e se non ci sono allora di che cosa andate cianciando?? Se si è tifosi si tifa la maglia e punto!!!! FORZA PALERMO!!!

  9. I PICCIOTTI PALEMRITANI !!!!! MA CH COSA STIAMO PARLANDO ? DI ARIA FRITTA ? RAGAZZINI MONTATI , SCATINE CHE MANCO NEI DILETTANTI TROVEREBBERO SPAZIO IN UN ASQUADRA DEL NORD . CI MANCA SOLO RIESUMARE ARCOLE COME ALLENATORE E COSI LA SCENGIATA NAPOLETANA E’ FATTA , OPS SCUATA MEGLIO LA SCENEGIATATA PORNOMOSAURA

  10. assolutamente emergenza e pure mal gestita. il paragone col palermo di arcoleo non regge. allora vi era una condizione economica disastrosa sia pregressa che in prospettiva, oggi si è reduci da introiti mostruosi (plusvalenze, diritti tc…) gestiti male (per essere educati e legalmente corretti).

  11. Una società che aveva giocatori di livello mondiale, si è ridotta a giovani poco più che dilettanti. O i soldi se li è mangiati per gli affari suoi, o non ha saputo fare l’mprenditore. Siamo alla frutta.

  12. credo non sia ne’ l’uno ne’ l’altro, ma solo una enorme presa per i fondelli del vecchio, che ci vuole riportare dove ci ha presi, ovvero nella merda!!!!

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