Il Palermo dorme e cerca il Bari a “Chi l’ha visto?”. Le pagelle ironiche di A&F

FOTO PEPE / PUGLIA

Continua la rubrica “posti sperduti che non avreste mai voluto conoscere ma che un destino calcistico cinico e baro vi costringe ad ammirare”. Questa settimana siamo a Picerno, ridente (ma che minchia ci sarà da ridere?) località di cui non sappiamo nulla. Ma siccome questa è una rubrica calcistica non intendiamo approfondire e vi rimandiamo a Wikipedia. Il Bari ha vinto e il Palermo ha l’obbligo di fare lo stesso per non perdere terreno e farci arrivare allo scontro diretto di dicembre con l’entusiasmo simile a quando diamo fondo al quarto gin tonic con il Monkey.

Squadra (e modulo) che vince non si cambia: Filippi conferma tutto e non ci resta che sperare che non cambi neanche il risultato. L’inquadratura ci fa sentire dentro una lavatrice peggio dell’uomo in “ammollo” e capiamo subito che dovremo andare a intuito, come del resto facciamo sempre. Nel primo quarto d’ora ci facciamo un pisolino post prandiale da competizione e ci sveglia solo uno schema demenziale su punizione del Picerno che ci fa sperare vengano abbattuti i tre giocatori che si mettono a fare velo. Non succede più nulla e torniamo a dormire.

Quando sembra che il Palermo abbia preso campo costringendo in difesa il Picerno, i lucani passano. Reginaldo ci mette il fisico e Marconi fa una minchiata lasciandolo passare. Poi un tiro che non sembra irresistibile batte un Pelagotti chiaramente in fase di sonno REM. Vantaggio inaspettato e disperazione per noi. Il Palermo pressa confusamente ma è senza idee e rende la vita facile al Picerno che si rende pericoloso su contropiede. Il fischio del primo tempo ci getta nello sconforto più totale e finiamo il fondo del Ripasso con cui avevamo pasteggiato per levarci l’amarezza dalla bocca.

Il Palermo rientra in campo con la giusta determinazione e schiaccia il Picerno nella propria area anche se giocando sempre un po’ confusamente. Ma è solo un fuoco di paglia perché i rosa tornano a giocare in maniera più abulica e in fondo il Picerno non fatica più di tanto per mantenere la porta inviolata. Il Palermo perde e lascia scappare un Bari che, evidentemente, ha un ritmo che non possiamo reggere. Se vuoi vincere il campionato non puoi perdere a Picerno, anche perché i tuoi tifosi neanche sanno dove si trova!

Pelagotti 5 – Dorme e non solo sul tiro di Reginaldo. Pisolo.

Buttaro 5,5 – Non deve difendere più di tanto ma non si propone mai per aiutare i compagni. Monofase.

Marconi 2 – Ci tiene a dimostrare perché Reginaldo ha giocato in Serie A e lui no. Esemplare.

Perrotta 5,5 – Soffre anche lui troppo quando i modesti avversari attaccano. Scantato.

Almici 5,5 – Si produce in una serie estenuante di inutili cross tagliati dalla trequarti. Fissato.

(dal 41’ s.t. Floriano) s.v.

Dall’Oglio 5,5 – Abbiamo capito solo che lo considerano uno che ha i piedi buoni sui calci piazzati. Ma oggi non si vede neanche quello. Incognita.

(dal 20’ s.t. Silipo) 5,5 – Si agita ma non incide per niente. Ammuina.

De Rose 4 – Lento, confuso e impreciso. Non pervenuto.

Odjer 5 – Non ha la stessa grinta delle ultime uscite e convince di meno. In pausa.

(dal 9′ s.t. Luperini) 5,5 – Dovrebbe dare più ritmo al centrocampo. Ci prova ma senza risultato. Confuso.

Valente 5 – Non riesce a dare il consueto contributo in attacco e non dribbla mai il diretto avversario. Spompato.

Fella 5 – Inizia svariando bene su tutto il fronte d’attacco e fa pure una rovesciata. Poi si addormenta e scompare. Chi l’ha visto?

(dal 9′ s.t. Soleri) 5,5 – Ci prova a cambiare la partita. Ma non ci riesce. Suonala ancora Sam.

Brunori 5,5 – Meno lucido ed efficace rispetto alle ultime uscite. Si fa ingabbiare con troppa facilità. Titti.

Filippi 5 – Tornano a mancare le idee e anche l’atteggiamento lascia a desiderare. Non vede l’ora di tornare a un inutile tridente d’attacco che non cambia le sorti del match. Cruzzuni.

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11 thoughts on “Il Palermo dorme e cerca il Bari a “Chi l’ha visto?”. Le pagelle ironiche di A&F

  1. Filippi sbaglia a far giocare DE ROSA – è lui che ha fatto innervosite tutta la squadra con la sua pochezza e palloni persi – lui non deve giocare neanche in serie D – altro che capitano – è offensivo vederlo giocare nel Palermo – Filippi se non lo capisce deve andare via insieme a De Rosa – Capitano della vergogna

  2. Avete ragione dormivano tutti come nella canzone “la mia banda suona il rock” 🙂 e ciò , l’ho sempre detto, è l’espressione del suo allenatore soporifero.
    Non può esistere un allenatore che con la squadra che ha(che non è chissà quale fuoriserie per la C, ma è di sicuro molto più forte dell’avversario in questione), perda a Picerno(con tutto il rispetto).
    Troppa delusione questo risultato, alla luce anche dell’osservazione che il Palermo ha perso di brutto con la Turris , là dove l’Avellino ha invece vinto.
    Non si può perdere a Picerno senza perdere la faccia.
    Se resta così questa squadra, con questi giocatori, con questo allenatore e con questo portiere, può solo fare un altro (spero dignitoso)anno di C.

  3. ‘Basilicata Coast to Coast’ (2010). Somiglia, secondo me, al suo autore, il nativo Rocco Papaleo, sempre un po’ noioso, sciamannato ma con momenti esaltanti. Guizzi improvvisi come, in questo film, un brindisi commovente in memoria di Carlo Levi e Gian Maria Volontè (v.’Cristo si è fermato ad Eboli’). Ps da Wikipedia: ‘Picerno, Comune italiano di 5.767 abitanti, provincia di Potenza, in Basilicata’. Prodotti tipici: ‘Insaccati’. Tra questi: la ‘Soppressata’ e il ‘(salame) Pezzente’

  4. Ho sofferto di claustrofobia in questo campetto da oratorio (Non me ne voglia il parroco).
    Visuale che al posto della bandierina si vedeva il braccio di non so chi?

  5. Squadra troppo difensiva, giocatori come Silipo e Valente devono giocare più avanti, ad esempio io giocherei con il 4-2-3-1:
    Pelagotti
    Accardi-Buttaro-Marconi-Perrotta
    De Rose-Odjer
    Silipo-Fella-Valente
    Brunori

  6. Squadra troppo pompata dalla stampa nel corso della settimana. Si è sopravvalutata. A complicare, la facile segnatura del Picerno, facile perché subita da polli e poi tutti gli schemi sono saltati.

  7. Va be’, picciotti, è andata come è andata. Guardiamo avanti: c’è da battere il Monopoli per andare a Catania cantando: “Salutate la vicecapolista”

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