Modica: “Io e Zeman per il nuovo Palermo? Perché no?”

Parla Giacomo Modica. Dopo essere stato un simbolo del calcio a Palermo, l’allenatore di Mazara del Vallo si racconta in una bella intervista realizzata da Salvatore Geraci per il Corriere dello Sport, tra la possibilità di essere il tecnico della rinascita e la certezza che bisogna vincere subito: “Sarà, per la categoria, una squadra da … A travestita da dilettante. Se i tifosi accetteranno la D? Hanno di meglio? Debbono vedere che si suda la maglia e che c’è voglia di superare il primo gradino. Non si possono compiere tre salti insieme”.

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Modica non nasconde la propria tristezza: “Ma non è stata una sorpresa. Quando si commettono tanti errori, alla fine si paga. Una ferita profonda che Palermo non merita. Il film di Zamparini si è interrotto nel peggiore dei modi. La colpa più grave è stata la mancanza di chiarezza. Se sono mai stato vicino al Palermo da allenatore? Mi hanno ignorato come se, da quelle parti, non fossi mai passato. Ero un lattante quando allenava la primavera del Palermo”.

Ma ora si dice pronto ad accogliere un’eventuale proposta: “Mi sono liberato dalla Cavese malgrado altri due anni di contratto. Solo io e Gattuso facciamo queste cose (ride, ndc)! Sono arrivato decimo, ho perso i playoff per un gol. Eppure sembrava che non avessimo combinato nulla. Non sono uno che si propone. La categoria non conta, con un progetto convincente penso che chiunque sarebbe pronto a dire “yes”. E Modica è uno di questi. Zeman direttore tecnico e Modica allenatore? Perché no?”.

E sul maestro Zeman dice: “Vederlo in panchina in D sarebbe una bestemmia. Un’altra storia se poi vuol farlo per amore della città. Mi colpì il suo carisma. E la profonda umanità. Zeman è il calcio, ha ragione quando dice di essere avanti ancora cinque anni rispetto agli altri. Io direi anche dieci. Licata? Fu una rivoluzione. Prese parte della primavera rosa e trascinò allo stadio cinquemila persone”.

 

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