Palermo, una “bandiera” che diventa simbolo d’amore e di unità

bandiera regalata a tifoso

La tifoseria rosanero è in gran fermento per l’annuncio della recente cessione societaria, il Palermo è primo in classifica e il mio cuore e la mia mente sono in subbuglio. Immagino che sia lo stesso anche per tanti altri tifosi. Da un lato penso alle tante emozioni vissute in questi 16 anni che hanno visto la mia squadra del cuore fra le grandi del calcio italiano e addirittura prima in classifica nella massima serie sia pure per un breve periodo; dall’altro lato auspico un rinnovamento societario che porti la squadra e la città di Palermo ai vertici del calcio internazionale.

Non voglio addentrarmi in facili disfattismi, dovuti alle confuse e a volte contraddittorie notizie sui nuovi soci proprietari e attendo fiduciosa gli sviluppi di questa storica operazione che vede il Palermo ritornare alle origini della sua nascita, avvenuta nel 1900 proprio ad opera di un inglese. Di certo, il momento è delicato e fra i tifosi non vi è purtroppo la naturale unità che dovrebbe esserci, specie quando si tratta di riempire lo stadio e sostenere i giocatori in queste ultime partite di fine anno. Piovono le dichiarazioni contrastanti dei rappresentanti della curva nord e anche fra i singoli tifosi non vi è ancora accordo su niente.

IL PRELIMINARE DI SPORT CAPITAL GROUP

Io penso che in questo momento dobbiamo essere compatti e vicini alla squadra che, d’altra parte, si sta comportando benissimo e occupa il primo posto in classifica con una partita in meno giocata. Grande merito naturalmente va al tecnico Roberto Stellone che, libero da “ingerenze presidenziali”, è riuscito ad imporre le proprie idee e soprattutto la sua mentalità vincente. Non ho mai visto, come quest’anno, una squadra che a prescindere dal risultato, lotta fino alla fine contro gli avversari per segnare un altro gol e questo è il calcio che diverte e che piace.

A fronte di questa mancanza di armonia tra la tifoseria cittadina quello che mi commuove è il tifo dei palermitani che non risiedono a Palermo e che seguono la squadra nelle città più vicine alla loro attuale residenza. Nell’ultima trasferta a Padova vi erano addirittura 500 tifosi rosanero che hanno sostenuto i giocatori e gioito con loro.

Partendo da questa riflessione e in mezzo a tanta confusione, c’è una cosa che ho voluto fare e che mi ha reso orgogliosa di tifare per il Palermo: ho spedito una bandiera rosanero ad un bambino di otto anni che si trova in Campania e che tifa, come la sua mamma palermitana, per i nostri bellissimi colori. La loro foto con la bandiera rosanero tenuta fra le mani, che è stata condivisa pure sui social, è il simbolo di questo amore unico e speciale perché legato al nostro senso di appartenenza alla nostra terra ovunque ci troviamo. E solo da questo amore si può ripartire e ritrovare unione fra tutti i tifosi. Io ci credo e penso che il sogno non tarderà a diventare realtà.

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3 thoughts on “Palermo, una “bandiera” che diventa simbolo d’amore e di unità

  1. Nemmeno quelli che invitano a non andare allo stadio per contestare chi? Il tifoso vero va allo stadio a prescindere chi sia il presidente o l’allenatore. Forza PALERMO sempre.

  2. Cara Delia, voglio complimentarmi per il tuo articolo e per il tuo gesto così semplice ma così grande allo stesso tempo, perché esprime l’essenza di quello che è e dovrebbe essere il vero tifo sportivo: una passione popolare collettiva che unisce una comunità umana legata a dei colori che la rappresentano. Hai ragione a scrivere che i tifosi che vivono fuori Palermo e fuori dalla Sicilia sono i più attaccati ai colori. E, se posso aggiungere, i tifosi più veri sono quelli che come me hanno trascorso gli anni più duri della storia del Palermo, dalla fine dei ’70 a tutti i ’90…..un tifoso rosanero che non è palermitano (sono originario di Agrigento e vivo da 25 anni fuori dalla Sicilia) né si sente palermitano come appartenenza territoriale, ma ho vissuto a Palermo negli anni adolescenziali e giovanili e mi sono legato per sempre a quei colori a prescindere dai padroni. Ho sempre sostenuto che una squadra di calcio è patrimonio immateriale e culturale di una collettività di tifosi, a prescindere dalla proprietà societaria e dal business che non c’entra nulla con il calcio anche se purtroppo lo sta rovinando definitivamente. TIFOSI ROSANERO SEMPRE UNITI E FORZA PALERMO!

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