Palermo – Bari 1 – 1 LE PAGELLE: La Gumina superstar ma non basta

Cambia l’allenatore, cambia il modulo ma non cambia il risultato finale: il Palermo pareggia, dilapida ancora una volta nel finale (in 11 contro 10) il vantaggio acquisito a dieci minuti dalla fine e manifesta ancora una certa sterilità offensiva. Stellone rischia molto, cambiando modulo all’inizio e ricambiandolo più volte durante la partita. Squadra timida, preoccupata, se vogliamo anche paziente ma ancora una volta incapace di difendere tre punti che pesavano una tonnellata.

STELLONE: “HO VISTO SPIRITO DI SACRIFICIO”

PALERMO: Pomini 6; Rispoli 5,5, Struna 6 (dal 28′ s.t. Dawidowicz 5,5), Rajkovic 5,5, Aleesami 5; Rolando 6, Murawski 6 (dal 38′ s.t. Fiordilino s.v.), Chochev 5,5, Gnahoré 4,5 (dal 18′ s.t. Moreo 6); Coronado 6; La Gumina 7,5. 

BARI: Micai 6; Gyomber 5,5, Marrone 6, Empereur 5 (dal 14′ s.t. Galano 5,5); Anderson 6, Tello 5,5 (dal 37′ s.t. Andrada s.v.), Basha 5,5, Henderson 4, Balkovec 6,5; Nené 7, Cissé 5 (dal 23′ s.t. Floro Flores 6,5). 

LA CRONACA DI PALERMO – BARI

Pomini 6: Qualche potenziale pericolo ma in realtà il Bari non centra mai la porta con le sue rare conclusioni. Il primo tiro in porta è il gol e lui non ha colpe.

Rispoli 5,5: Radicale cambiamento. Fa il terzino e deve rinunciare alle scorribande sulle fasce. Nel secondo tempo, per i primi venti minuti, è addirittura difensore di una linea a tre. Si applica ma sembra un po’ limitato nelle sue qualità più importanti, quelle della corsa. Sono suoi i due cross migliori (uno per tempo) effettuati quasi dalla linea di fondo ma sul pareggio del Bari anche lui ha una buona parte di colpe.

Struna 6: Molto concentrato, sicuro con al fianco Rajkovic. Deve fare meno lavoro di impostazione perché il Palermo avanza spesso con lunghi rilanci. Si “rompe” a 20 minuti dalla fine e allunga la serie già lunga di infortunati e purtroppo la sua assenza pesa nell’azione del pareggio del Bari.

(dal 28′ s.t. Dawidowicz) 5,5: Entra a freddo e denuncia le solite ingenuità difensive.

IL PALERMO SI “ROMPE” ANCORA

Rajkovic 5,5: Con Struna si intende a meraviglia e siccome la squadra è concentrata in fase difensiva corre pochi rischi. Sul gol del Bari non è impeccabile la sua posizione e sbaglia l’intervento sul cross. Tenta qualche vana incursione aerea sulle palle inattive.

Aleesami 5: Come al solito è piuttosto goffo con la palla ai piedi. In fase difensiva risponde “presente” ma da un nazionale norvegese è legittimo pretendere di più.

Rolando 6: Ha corso molto, ha cercato di supportare le azioni (poche) d’attacco: anche lui ha l’attenuante di svolgere compiti nuovi e ha all’attivo l’azione a fine primo tempo che avrebbe potuto (e dovuto) portare al rigore.

Murawski 6: Nulla da dire sulla quantità di lavoro, in campo spende tutto quello per portare acqua alla squadra ma non è che produca tanto. I crampi lo mettono fuori gioco nel finale.

(dal 38′ s.t. Fiordilino) 6: Entra a freddo e addirittura sfiora il gol. Un altro gettone importante per il suo curriculum.

POMINI: “BASTA RECRIMINAZIONI”

Chochev 5,5: Molto lavoro oscuro in chiave di contenimento però non ha né l’autorevolezza del leader né una condizione fisica decente.

Gnahoré 4,5: Decisamente modesto. Impacciato fisicamente, non è stato in grado di entrare “nella parte”, ha vagato per il campo ma non ha prodotto nulla di positivo. Giusto sostituirlo.

(dal 18′ s.t. Moreo) 6: Parte maluccio, anche lui cerca la posizione e sbaglia anche un gol possibile ma poi inventa l’assist per il gol di La Gumina e solo questo basterebbe per giustificare una buona sufficienza.

Coronado 6: Per lunghi tratti scompare dal gioco ma quando tocca palla è sempre potenzialmente pericoloso. Prende tante botte ma non si tira indietro.

La Gumina 7,5: Ninuzzo segna uno dei gol più importanti della sua carriera. E che gol, da attaccante di esperienza, di razza e di stazza. A dieci minuti dalla fine prova a risolvere una gara complicatissima e la copertina ovviamente è tutta per lui, il pareggio di Nené non cambia la sua pagella. Prima del gol ha cercato di fare tutto il possibile per trasformare in pepita i pochi palloni in area. Dopo il gol va pure in difesa a dare una mano e costringe Marrone al fallo da espulsione. Che si vuole di più?

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7 thoughts on “Palermo – Bari 1 – 1 LE PAGELLE: La Gumina superstar ma non basta

  1. Ennesimi punti persi nel finale di partita, quando le altre squadre sembrano “avercene” sempre di più della nostra. Ennesimo infortunio muscolare; la scena si ripete sempre uguale: uno scatto, il nostro che si tiene una coscia, gli uomini che corrono dalla panchina, l’uscita dal campo con il ghiaccio e la benda. Rivedete i film degli infortuni di Struna, Bellusci, Nesto e vi sembrerà un deja-vù. Sicuri che non c’entrino lo staff di Tedino e il mini-ritiro ? Ma io non do la colpa all’allenatore, quanto (come sempre) al genio di Vergiate. Quello che sa tutto, che capisce tutto di calcio. Quello che sceglie gli allenatori in base alla capacità di prendere ordini da lui. Il giochetto funziona così: lui “dà l’occasione” a un “emergente” con l’accordo che “accetti i suoi consigli”. Per poi scoprire, quasi sempre, che forse era meglio affidarsi a gente più navigata. Tedino è l’ultimo esempio, ma volgiamo ricordare Glerean, Gattuso, Zenga, Mangia, De Zerbi, Sannino ? Anche fuori dalla panchina, il genio di Vergiate cambia gli uomini dello staff come io cambio le mutande. Bacconi è l’ennesima meteora. Vogliamo ricordare Simic, Salerno, Amoruso, Panucci, Faggiano, Sogliano ed altri ? Tutta gente scelta dal nostro immenso competente di calcio dopo lunga riflessione e liquidata dopo qualche giorno o qualche settimana. Se restare in B equivale a liberarci di Zamparini, io voglio restare in B. Se andare in A vuol dire ripetere le figuracce degli ultimi anni, io non voglio andare in A. Via Zamparini da Palermo.

  2. Ha senso parlare di calcio quando nonostante lo schifo ci siano ancora 16mila capre che vanno allo stadio? Zamparini vi può cacare in bocca e voi sarete ancora lì a dire grazie, non capisco come minchia dovrebbe vendere e andarsene.

    1. Il Palermo non è di zamparini, a catania pulvirenti li ha portati in serie C eppure hanno 10 mila abbonati.. la passione o ce l’hai o non ce l’hai, la verità e che na poco sono ritornati a tifare juventus, inter e milan.

  3. Come immaginavo il cambio di allenatore non è servito. La squadra è cotta poiché non abbiamo ricambi o valide alternative grazie al non mercato di gennaio.

  4. Il Palermo è di Zamparini e ne fa il cazzo che ne vuole, a parole e a fatti ogni singolo giorno. Fino a quando il seguito sarà quello visto fino a ieri avrà vinto lui e non ci sarà alcun motivo di vendere, cambiare o migliorare. Ma in fondo a voi piace farvi prendere per il culo o assistere a questo Zelig travestito da società sportiva professionistica percui continuate a “godervelo” tutto e non mettete in mezzo Juve, Milan o Inter dei quali non fotte un cazzo a nessuno. E per la cronaca dovreste anche far cambiare i colori sociali, quelli si che appartengono alla città, non a lui.

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