Perché mi fido di Eugenio Corini, uno di noi

Mi fido di Eugenio Corini. Lui era il capitano di un Palermo da favola, lui aveva il volante al posto dei piedi, lui aveva (ha) sale in zucca. Non sarà ancora un allenatore esperto e la sua carriera lo dimostra,  ma porta sicuramente in dote il buonsenso, qualità ormai sconosciuta dalle parti di viale del Fante. Ed è un uomo di calcio che ha lasciato “profumo” dovunque sia andato. Impossibile non volergli bene.
E infatti il pubblico di Palermo gli vuole ancora molto bene, a distanza di tanti anni dal suo addio. Lo considera “uno di noi”, il miglior complimento che si può fare a un calciatore o a un allenatore. Come lui, del resto, ha sempre voluto bene a Palermo e al Palermo anche nel giorno di un addio doloroso per tutti.
Ecco perché finalmente mi sento di condividere una decisione di Zamparini (negli ultimi anni non era capitato quasi mai). Corini può riportare ordine e serenità dove non ce n’era più da tanto tempo, può ridare un senso tattico a una squadra che era e resta modesta tecnicamente ma che ancora può salvarsi vista anche la mediocrità altrui.
Recuperare un rapporto civile e onesto tra squadra e pubblico sarebbe un risultato enorme, anche in prospettiva futura. Con Corini in panchina – spero di non sbagliarmi – si potrà anche perdere ma nessuno avrà la sensazione di essere preso per il culo, a Corini verrà riconosciuta l’onestà intellettuale e la serietà professionale anche di fronte alle prevedibili difficoltà.
Che casino che è il Palermo. L’eliminazione dalla coppa Italia con lo Spezia è solo una goccia nel mare dell’obbrobrio in cui abbiamo dovuto nuotare dall’inizio della stagione ma è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. A caldo ci sarebbero tante (troppe) cose da scrivere, il che impone grande sintesi.
E allora cominciamo da De Zerbi, il profeta del nulla, a giudicare non solo dai risultati ma anche dalla sua confusione mentale e dal suo atteggiamento che a volte sembrava sconfinare nella presunzione. Nessuno lo ammetterà mai, ho avuto la netta impressione che i giocatori non lo seguissero più. De Zerbi si è abbarbicato a tante risibili attenuanti per nascondere il vero problema: non era adeguato a una situazione delicata come quella del Palermo. Andrà via con un bel gruzzolo ma anche con forti scottature che potrebbero segnare il futuro prossimo della sua carriera.
Continuiamo con Zamparini. Finalmente fuori dai denti ha detto quello che giornalisti e tifosi dicevano già da tempo. Anche in questo caso mi sento di condividere le sue parole e non capita spesso. Ci sarebbe da chiedersi e da chiedergli: perché non seguire un filo logico anziché agire d’impulso. E soprattutto Zamparini non può pensare di avere finito qui l’operazione restauro. Corini non può rappresentare un paravento ma un allenatore con tutti i crismi e dopo l’opportuno ambientamento ci sarà da frugare nel mercato di gennaio per trovare qualcuno davvero utile alla squadra. Consentitemi la battutaccia, ma già con Corini in campo sarebbe un Palermo migliore vista l’attuale mancanza di piedi buoni.
A tifosi dico di pensare positivo. Non è facile inghiottire delusioni ma bisogna evitare di tagliarsi… gli attributi per fare dispetto alla moglie. La serie A, anche questa serie A, è pur sempre un patrimonio migliore della serie B. Corini – fino a prova contraria – era una delle poche scelte plausibili ed è stata fatta. Adesso bisogna tifare il Palermo prima che insultare Zamparini, sperare anziché rassegnarsi. Ricordiamoci che i colori e la maglia vengono prima di qualunque presidente e che il quart’ultimo posto è ancora a un passo.

4 thoughts on “Perché mi fido di Eugenio Corini, uno di noi

  1. Giusto! Anch’io credo nel “CAPITANO” grandissima persona e grandissimo giocatore. Torno a sperare! Ma Zamparini lo dovrà aiutare completando la rosa dei giocatori a gennaio perché il miracolo salvezza si possa realizzare! Comunque forza Palermo e Forza Genio!

  2. Stranamente sono d’accordissimo con Monastra. Sperando che il presidente faccia i giusti acquisti a gennaio, continuamo a tifare PALERMO, perchè i Presidenti, allenatori, giocatori passano ma la maglia resta per sempre.

  3. questo articolo trasuda un ottimismo che purtroppo non mi sento di condividere. Tralascia il fatto che alla presidenza del Palermo c’è ancora zamparini. Purtroppo non basta essere Corini, con tutte le sue indiscutibili qualità, che per fortuna tutti noi tifosi rosanero conosciamo bene, per rimettere le cose in sesto. La situazione del Palermo è marcia, è tutto sbagliato, tutto allo sbando. Una squadra sconclusionata, una società senza certezze (l’ennesimo direttore sportivo che se ne va) e un presidente che sembra attuare ogni mezzo possibile per distruggere quella meraviglia che lui stesso aveva messo in piedi. Dubito che Corini possa porre rimedio a tutto questo. Capisco che siamo tifosi ed è purtroppo il cuore che ci fa sperare, ma bisogna essere realisti. Non possiamo affidarci alla nostalgia di un bellissimo amore per sperare risollevarci. Basta vedere cosa è successo con Foschi

  4. Egregio Guido Monastra sei totalmente fuoristrada.
    Società e tifosi che ancora finanziano questo spettacolo orrendo, continuando a riscaldare le gradinate del Barbera, non meritano di salvarsi e Il Genio Corini ha sbagliato a tornare a Palermo in questo momento. Dobbiamo augurarci che queste macerie vengano spazzate via il più presto possibile e si ricominci a parlare di calcio SENZA IL FRIULANO. Fino ad allora andrà sempre peggio e speriamo che non ci tocchi fare la fine del Venezia per ricominciare da zero

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