Il Palermo fa festa con i parenti della zita. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

Arriviamo allo stadio con il terrore in volto perché per noi ci giochiamo almeno mezza serie A. Il Brescia ha finito il culo e ha perso in casa, quindi noi abbiamo cominciato pure a fare le tabelline promozione che portano notoriamente un attasso mortale. C’è quello che è andato in via Libertà con la zita, quello che ha il Milan in tv, quello che ha la manicure, quello che “c’è troppo vento”, quello che ha scoperto solo ora che il Palermo è ancora di Zamparini ed è offeso, quello che deve andare al centro commerciale, quello che sta facendo le carte false per il reddito di cittadinanza e quello che è solo facciolo, ma sta di fatto che allo stadio siamo di nuovo soli con i parenti della zita e tutto l’ardore delle scorse settimane si è perso per strada.

Torna tra i pali Brignoli, Salvi sostituisce Rispoli che pare stia pensando seriamente di darsi all’ippica perché ormai si allena all’ippodromo facendo il record della pista senza palla. Rientra addirittura Chochev perché è Carnevale e serviva uno vestito da zombie e in avanti Puscas e Nestorosvki a giocare uno sopra l’altro. Difesa a 4 e due punte con il trequartista: ritorno agli anni ’80. Neanche ci sediamo e Trajkovski, che non aveva mai preso la porta durante il riscaldamento, tira un diagonale che pare fissa e invece si insacca. Gioia e tripudio!

STELLONE: “VITTORIA FONDAMENTALE PERIL MORALE”

Il Palermo domina e crea occasioni da gol continuamente. Noi non siamo abituati e ci sentiamo magari al Bernabeu: poi passa quello dei ghiaccioli e ci ricrediamo subito. Il Lecce comincia a giocare verso il 20’ e a noi comincia comunque a fare paura perché siamo gente calcisticamente ansiosa. Si arriva al fischio del primo tempo con il Lecce che ci fa paura proprio alla fine prendendo sei pali e tre traverse con rinterzo sulla linea, il Palermo che pressa poco e riparte con lo stesso slancio dei vostri cronitifosi dopo un pub crawling a Liverpool concluso al “The Phil”.

Rientriamo proprio quando comincia a spirare un venticello siberiano che ci fa temere per la tenuta dei gioielli di famiglia. Il copione del secondo tempo non è diverso con il Palermo che recita a soggetto (ovviamente non sappiamo cosa significhi ma si usa) e il Lecce che gioca a calcio. Ma il culo stasera sta tutto dalla nostra parte e al 7’ il Lecce perde una palla che arriva a Puscas che dentro l’area non perdona. Due a zero e plaid sulle gambe.

Il resto del match scorre lento e sereno come un film francese in bianco e nero e noi già pregustiamo il divano di casa. Ma non dobbiamo mai vivere sereni e quindi il Lecce riesce ad accorciare le distanze, all’improvviso e senza motivo, con un gran tiro al volo nei minuti di recupero che sono 5 senza che si capisca il perché. Ma passano anche gli ultimi minuti e il Palermo vince. Forse il Lecce ha pure giocato meglio ma a noi non ce ne fotte niente. Prima di tornare a preoccuparci di fallimenti, stipendi e trattative ci godiamo questi tre punti che valgono doppio perché ci permettono di tornare a correre come “Soldatino” al Gran Premio degli Assi! Forza Palermo!

PALERMO – LECCE, GLI HIGHLIGHTS

Brignoli 10: Para di tutto, per tutto, con tutto e di più. La papera con il Brescia è ampiamente dimenticata e perdonata. Saracinesca.

Salvi 6: Attacca poco, difende così così , corre ma spesso inutilmente. Si Salvi chi può.

Bellusci 6: Come dicono i giornalisti veri ci mette il mestiere e la grinta più che la tecnica. A noi piace soprattutto quando la spazza come se non ci fosse un domani. Falciatrice.

Rajkovic 6,5: Soffre parecchio i veloci avanti leccesi e soprattutto non capiamo perchè di testa non le prenda tutte lui, visto quanto è grosso, ed invece le prendano loro. Però, come si dice con termine tecnico, “fa il suo”. Centralizzato.

Aleesami 6,5: Gioca meglio del solito e per questo lo infastidisce che la gradinata lo esorti a fare meglio e si mette a discutere con alcuni tifosi più “ciarlieri” del solito. No, il dibattito no! Morettiano.

Murawski 7: È ritornato il polacco tuttofare, come gli idraulici in servizio h24 nel Regno Unito che sono stati una delle cause principali del voto favorevole sulla Brexit. Manny.

Jajalo 6,5: Il Lecce gioca la palla veloce e questo non lo aiuta pero’ è il primo a “contrare” e cercare di fare ragionare la squadra, soprattutto nel periodo peggiore, quando il Palermo sembra alle corde. Ci mette il fisico, la testa e, come si dice, anche la faccia. Rocky.

Chochev 6: Noi ci ricordiamo solo l’assist (non sappiamo quanto voluto) per il gol di Puscas che ci dà un po’ di serenità. Per il resto tanto anonimato. Cardinalizio.

(dal 45′ s.t. Haas) s.v.:

Trajkovski 7,5: Il suo gol, millimetrico sul palo, cambia la partita e la nostra serata. Ma non è la sola perla di una serata pressochè perfetta. Invezioni, ripartenze, conclusioni e addirittura qualche bel recupero in copertura. Prezioso.

(dal 35′ s.t. Falletti) s.v.:

Puscas 8: Pensiamo che alla fine abbia corso una maratona. Si butta su ogni pallone che i compagni in affanno lanciano in avanti per pressare i difensori avversari e metterli in apprensione. Si batte senza paura e segna un gran gol che vale tanto oro quanto pesa il nostro amico Fabrizio (incredibilmente ritornato allo stadio), vale a dire tanto. Centravanti.

Nestorovski 6: Partita di sacrificio (bella questa!). Non si trova mai nelle condizioni di concudere a rete ma si batte e sbatte fino a quando, stremato, si abbatte. Calvario.

(dal 23′ s.t. Szyminski s.v.):

Stellone 7: Non era facile recuperare dopo la batosta di Crotone e il solito casino societario ma lui cambia con coraggio la formazione iniziale, resetta la mente dei giocatori, ridisegna gli schemi di gioco, recupera qualche uomo che era stato trascurato e soprattutto ci rilancia verso la zona che vale la promozione diretta con una prestazione che comunque dà un segnale ben preciso al campionato. Il Palermo c’è e lui pure. Highlander.

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11 thoughts on “Il Palermo fa festa con i parenti della zita. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

  1. Cari Amenta e Ferrara…10mila persone non mi sembrano i parenti della zita! Cerchiamo di avere un po9di equilibrio: era forse il secondo dato stagionale per numero di spettatori..

  2. Erano meno di diecimila e cmq a Trapani ne vanno seimila ….a Palermo solo chiacchiere si rivendica di essere la quinta città d’Italia (che poi non e’ vero neanche questo) ma la realtà e’ che ci sono tanti spettatori di strisciate e pochi tifosi

    1. Se non è quinta è sesta,cambia nulla. Il tuo presidente non avrebbe mai investito a Palermo se non vi fossero numerosi tifosi del Palermo.

    2. Oltre al fatto che investi proprio perchè Palermo è una grande città, grande città che aveva fame di serie A.

  3. finalmente noto che facciamo festa? ma perchè infangare una vittoria con le classiche notizie sul fronte fallimentare?

  4. RAssegnativi il contratto di Cochev non scade mai e ha una clausola che ha fine carriera resterà dirigente se non falliamo prima
    Meno male che ieri gli e scappato il pallone e l’ha presa Puscas

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