Palermo, Italia: una lezione di sport, calcio ed entusiasmo

Una bella festa, in tutti i sensi. L’Italia è tornata a giocare al “Renzo Barbera” di Palermo e ha regalato ai circa 27 mila tifosi una serata entusiasmante, con una goleada contro la debolissima Armenia.

Palermo conferma di amare l’Italia, l’Italia conferma di amare Palermo, roccaforte di affetto e di belle sensazioni. E i nove gol sembrano quasi un regalo a un pubblico che ha affollato lo stadio nonostante fosse una partita… amichevole, senza motivazioni di classifica. Ma di fronte alla più generosa Italia degli ultimi tempi Palermo ha saputo ricambiare.

Le nove reti dimostrano il cambio di mentalità degli azzurri, che quasi hanno battuto il record per la vittoria con il più ampio scarto della storia della Nazionale. Il direttore di questa splendida orchesta, Roberto Mancini, ha ereditato la Nazionale nel momento più buio della sua storia e ha deciso di dare un taglio al passato. L’Italia, infatti, ha una precisa idea di gioco, molto offensivo e basato sul fraseggio veloce, scende in campo per vincere sempre e onora la maglia.

I giovani sono il fulcro del progetto, e l’allenatore ex Inter li sta gestendo alla grande. All’Europeo, Bonucci e compagni possono dire la loro e puntare anche alla vittoria finale. Gli applausi e il coro del “Barbera” per Mancini sono meritatissimi, in due anni non ha sbagliato niente. A giugno, però, arrivano le partite serie.

L’Armenia, infatti, che faceva fatica anche a organizzare la linea difensiva per applicare il fuorigioco, è stato un avversario troppo debole per esaltarsi, ma gli Azzurri hanno mostrato grande rispetto, giocando al massimo fino alla fine, senza fermarsi anche nello score e ridursi a inutili sceneggiate. Lo sport vero funziona così. Giusto, per il tenore della partita, che sia arrivato anche il gol degli armeni, molto bello e applaudito da tutti i tifosi.

Ecco, i tifosi sugli spalti hanno reso la serata magica. Al “Barbera” si respirava un’aria diversa, di festa, entusiasmo e partecipazione collettiva. I pochi fischi ignoranti sull’inno armeno sono stati subissati dagli applausi scroscianti, e poi cori, l’immancabile “ola” e l’inno di Mameli cantato anche durante la partita. Il povero portiere avversario, a ogni rinvio, si doveva coprire le orecchie per non sentire il “classico” sfottò con botta e risposta tra le due curve…

Una serata perfetta, filata liscia, e che restituisce a Palermo un assaggio del calcio vero, in un momento in cui la squadra della città è impelagata in una categoria che poco gli appartiene. Palermo, almeno per una notte, è tornata nel calcio che conta e lo ha fatto da protagonista, con l’affetto, la fantasia, lo stile che la contraddistinguono da sempre.

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12 thoughts on “Palermo, Italia: una lezione di sport, calcio ed entusiasmo

  1. Un ringraziamento per il “milioncino” speso, un doveroso omaggio agli amanti di inter, milan e Juventus…una furba maniera di portare alle casse Federali un discreto incasso ed evitare lo squallore dello stadio vuoto…le piu’ scarse ed indecenti squadre del panorama europeo le abbiamo viste tutte noi!…Spagna, Germania o Brasile, invece, e “roba” per chi sta piu’ a nord dello “stivale”…accorrete gente, accorrete…c’e’ la nazionale!

  2. Signor Roberto, senza ultrà avviene che l’inno armeno viene fischiato. Con gli ultrà non sarebbe avvenuto. Senza ultrà si è tornati a fare quello squallido coro al portiere avversario che fa fare malafiura a Palermo. Uno stadio senza ultrà è uno stadio senza poesia!

    1. Uno stadio senza ultras e uno stadio senza babbi che si picchiano tra di loro; è uno stadio in cui chi ha un posto assegnato lo occupa senza che un tascio con atteggiamenti da maf**** lo faccia sloggiare. Viva lo stadio con la curva ripulita!

  3. Penoso spettacolo ci considerano il terzo mondo a livello calcistico perche tanto i palermitani senza amor proprio senza anima senza ambizione corrono sempre ecco perché il vecchio azzampasoldi ha fatto di noi quello che ha voluto x 10 anni propinandoci giocatori e spettacoli inguardabili condite soltanto da retrocessioni e mancate promozioni!!!ma la colpa non è solo dei tifosi anche di questi articoli mielosi che per anni hanno accompagnato il vecchio friulano ino scatto d’orgoglio sempre servili e anche un po’ banali!!!

  4. Ieri sera è stata la festa ri paisani ,che di solito vanno a vedere le strisciate ,PALERMO ACCOGLIE TUTTI ANCHE LORO ALTRIMENTI SI ANNOIEREBBERO A CONTARE LE PECORE, si divertono con le squadrette che la loro lega gli fa vedere e loro scodinzolano beati

  5. Signor Roberto, uno stadio senza tifosi come lei sarebbe molto meglio. Si è divertito a vedere i giocatori di Juve, Inter e Milan? Si è divertito a sentire quel coro ridicolo rivolto al portiere? Ecco vada a tifare per Juve inter milan e lasci lo stadio ai veri rosanero.

  6. Mandano l’Italia già qualificata e contro le squadre più scarse a Palermo, tanto trovano migliaia di persone che battono le mani, accolgono il pullman all’albergo, cantano l’inno e applaudono i giocatori di Juve inter milan… Che brutta figura, sembrano i colonizzati che stendono il tappeto rosso ai colonizzatori….

  7. Cantavano l’inno a squarciagola come “schiavi di Roma”…aggiungerei schiavi di Roma e del nord…. Mi ha chiamato un amico genovese (sponda genoana) e mi ha detto: ” ma non vi rendete conto che vi mandano la nazionale come contentino e perché sanno che avete tanta fame di calcio da vedere un allenamento come quello di ieri sera in 27mila. Amo Palermo, adoro l’orgoglio palermitano e quindi mi dispiaceva vedere quello stadio che acclamava la nazionale””

  8. Signor Roberto l’ha cantato l’inno nazionale con la mano al petto e abbracciandosi con quelli che fuori dallo stadio ci chiamano terroni? Ha fatto la ola con tifosi delle grandi che ci mandano a quel paese e ci prendono per il c…?

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