Palermo, la filosofia del “tutto o niente” rischia di essere un freno

FOTO PEPE / PUGLIA

Voglio fare una premessa, a scanso di equivoci che sui social nascono molto facilmente: stimo Roberto Boscaglia per quello che ha dimostrato finora nella sua carriera, mi piace molto il modo spumeggiante e incisivo in cui fa giocare le sue squadre, basato sull’idea semplice che se subisci tre gol ne devi segnare quattro, che devi comunque cercare di vincere le partite. Un po’ l’idea del mio vecchio e caro amico Sdenko Zeman, che pure ha pagato prezzi carissimi per essere coerente a questa “ideologia” calcistica. Che naturalmente non piace a molti perché sconfessa la comune ortodossia italiana del pallone e, se portata alle estreme conseguenze, non piace più neanche a me: la grandezza vera sta nel comprendere quando si sbaglia e non perseverare all’infinito.

Ho voluto dire subito queste cose per chiarire che non mi associo affatto a quelli che, precipitosamente, chiedono addirittura la testa dell’allenatore rosanero dopo il rocambolesco pareggio casalingo del Palermo con la Viterbese e la sconfitta di Foggia, anche più pesante di quanto non dica il risultato. Non solo perché è assurdo e prematuro, ma anche perché bisogna sempre ricordare che in campo ci vanno i giocatori, con le loro qualità ma anche con i loro limiti.

Chiusa la parentesi, non posso tuttavia non condividere molte delle critiche piovute addosso al tecnico dopo il 2-0 in Puglia. Ho sintetizzato il mio pensiero, che qui rendo ovviamente ancora più chiaro e completo, in un commento che ho fatto su Facebook partecipando a un dibattito promosso dal mio amico Ivan Trigona, che poneva l’accento sulla presunzione calcistica di Boscaglia.

Io credo che, al di là di questi aspetti caratteriali che forse ci sono e che non giocano un ruolo positivo, c’è una netta evidenza tecnica, che ho costantemente ritrovato anche nelle partite vinte, che a mio avviso non funziona e che rischia di compromettere il campionato del Palermo: la difesa troppo fragile, non mi stanco di ripeterlo, non adeguatamente coperta dal centrocampo. Il che significa, in sfide con avversari un pò più forti ed esperti così com’è accaduto a Foggia, rischiare di prendere ancora tanti gol, troppi anche per una squadra come quella rosanero pensata e forgiata per un gioco nettamente offensivo, secondo quella che è la “filosofia” di Boscaglia.

Approfondisco questo ragionamento aggiungendo una cosa: la soluzione più semplice per un maggiore equilibrio della squadra – regista dietro (Martin, l’unico vero “ragioniere” capace anche di lanci lunghi e precisi), due incontristi solidi (Odjer e Broh) e un rifinitore (per me dovrebbe essere Luperini, che nella forma giusta è di categoria superiore) dietro le due o una e mezzo punte (certamente Saraniti, l’altra da scegliere in base agli avversari) – è a portata di mano, ma Boscaglia sembra non volerla prendere in considerazione. Per carità, l’allenatore è lui e nel bene e nel male ha il diritto di fare le sue scelte; ma i tre gol incassati dalla Viterbese e la nettissima sconfitta di domenica, sulla quale pesano certamente anche le troppe partite di fila e la pesantissima assenza di Almici divenuto perno insostituibile della squadra, devono fare riflettere.

Avrei fatto le stesse considerazioni dopo il pareggio casalingo di mercoledì scorso, ma mi ero ripromesso di aspettare Foggia per vedere se qualcosa sarebbe cambiato nella squadra messa in campo (mi aspettavo, sbagliando, una squadra più prudente), nei meccanismi di gioco, nell’approccio alla partita. Ma nulla è mutato: il Palermo ha mostrato di nuovo, anche platealmente, i suoi notevoli limiti in difesa prendendo ancora due gol da polli, con un centrocampo più volte saltato dalle incursioni in verticale degli avversari e incapace di porre un argine, nonostante tanto impegno e buona volontà. Il decisivo pizzico di sfortuna in occasione del mancato pareggio di Floriano con quel palo clamoroso subito dopo l’1-0, che avrebbe cambiato l’andamento della partita, ha fatto il resto.

Dopo tutto questo giro di parole, mi viene di scrivere l’ultima cosa molto chiara: credo che dovremo abituarci a questi risultati altalenanti perché, al di là dei problemi tecnici di base, il calcio Boscaglia lo pensa così, tutto o niente. Ci piaccia o meno.

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15 thoughts on “Palermo, la filosofia del “tutto o niente” rischia di essere un freno

  1. Caro amico, da suo antico e affezionato lettore, mi permetto di argomentare sulle sue riflessioni avendo un’idea leggermente diversa. Concordo sul fatto che un centrocampo a due sia insostenibile e che la squadra sia squilibrata. Tuttavia, credo che Martin abbia evidenti limiti atletici e di velocità e che Broh, pur accreditato di buone referenze, non ha mostrato finora proprio niente. Luperini è tutto fuorché un trequartista e lo vedrei bene in un centrocampo a tre con Palazzi davanti alla difesa e Odjer. Proverei Silipo dietro due punte (Rauti e Saraniti, in primis). A questo punto non sapremmo che farcene della pletora di esterni d’attacco (Kanoutè, Valente, Floriano e Santana quando tornerà) che infarcisce il nostro organico. Tornando a Boscaglia, di cui non mi sogno di auspicare l’esonero, anche a me piace il calcio spumeggiante e divertente, a condizione che a divertirsi non siano più spesso gli altri. Restando alla sola gara di Foggia, ci sono errori chiari di singoli che tuttavia denotano difetti di “manico”. Somma “deve” giocare per riprendere la forma, ma dopo la cappellata iniziale contro il Monopoli, ne aveva combinata un’altra identica a Foggia che per poco non ci è costata il primo gol dopo 3 minuti. Chi deve capire se Somma è pronto o se invece farlo giocare rappresenta un autogol ? Broh ? Boh ? Accardi dimentica di seguire la linea dei compagni e lascia in gioco il giocatore del Foggia che va a segnare il primo gol. Sul secondo, nessuno dei centrocampisti accorcia sull’uomo che impiega alcuni secondi per prendere la mira, caricare e tirare. E poi il portiere: è mai possibile che vediamo portieri che parano, mentre il nostro prende gol quasi ad ogni tiro ? Sul secondo, il tiro è angolato e il campo è pesante, ma è da lontano, senza rimbalzi e senza ostacoli alla visuale. Ad ogni scuola calcio ti insegnano che, quando hai il tempo, prima di tuffarti devi fare un passetto di lato e che il tuffo prevede uno slancio, non un afflosciamento in stile “sacco di patate”. Su ogni rasoterra, il movimento è sempre quello del “culo a terra” con tentativo di respinta di piede. Questi sono errori tecnici. E a chi compete, se non allo staff di Boscaglia, la preparazione dei portieri ? Saluto e mi scuso se sono stato prolisso.

    1. Bisognerebbe anche ricordare che il primo gol del Foggia è il copia incolla di quello subito la partita precedente per cui non si apprende neanche dagli errori.

  2. Leggo questo articolo ma anche tutti gli altri si Gds gazzetta e corriere e voi giornalisti continuate a vivere e scrivere in perfetta era azzampasoldi!!nessuno che osa dire la verità nessuno che scrive dei parsimoniosi mirri che non hanno speso un euro per fare una squadra degna di Palermo e che avrebbe dovuto vincere come dicevano i parsimoniosi quando dovevano scoppiare la squadra a zero dalle mani del sindaco!!nessuno che parla del fallimento (ancora uno) di Sagramola e castagnini tutti a parlare di ca… è mai la verità il vero problema di questa squadra penosa!!

  3. Se a Boscaglia veniva dato la possibilità d’usufruire del 70% della rosa durante il ritiro invece di ritrovarsi a 10 giorni dall’inizio dall’inizio del campionato con 13 giocatori in rosa il palermo sicuramente non si trovava in questa posizione.
    Finchè il Palermo sarà gestito da mirri e sagramola con l’idea del tirare avanti e risparmiare il più possibilie su tutto (10 ore di pullman per arrivare a foggia….) non si schioderà mai da questa categoria.

  4. Sono D’accordo con Mattia e Mask difatti il pezzo di Perricone e il commento di Vitogol parlano di scelte tecniche , di moduli ma non si avvicinano minimamente alla realtà e cioe la squadra è stata fatta da Sagramola con la maggior parte dei giocatori in prestito quindi di cosa vogliamo parlare se per esempio uno come Broh gli vuoi cambiare ruolo se è scarso lo sarà in un’altra parte del campo.

  5. Io penso che una persona che si prende un impegno lo deve sempre mantenere mi riferisco al presidente Mirri che attenzione sulla passione e onesta pur non conoscendolo ci metto la mano sul fuoco rimane il fatto che hai preso una società a zero euro e tra il campionato scorso e questo forse avrai speso 3 milioni tra iscrizioni e ingaggi quindi di cosa vogliamo parlare a fare di Boscaglia.
    La cosa che mi rattrista di più è il pensiero di dover vedere il Palermo in C per altre stagioni.

  6. Per quanto riguarda i commenti sono daccordo con tutti ma fondamentalmente sono daccordo con l’autore dell’articolo. Ovvero, dato che la società è quella che è ed ha fatto una marea di michiate sin dall’inizio e che anche la squadra è quella che è, la posizione di Perricone mi sembra quella più razionale. Dato che le caratteristiche della squadra non permettono di continuare su questa strada perche con questo centrocampo sguarnito, questa difesa compreso portiere è oggettivamente scarsa e l’attacco già è tanto se riesce a fare un gol, continuare a pensare che possiamo fare un gol più degli altri è una utopia, non ci resta che cambiare leggermente modulo rinfoltendo il centrocampo. Insomma qualche cosa occorre farla perchè l’integralismo di Boscaglia non ci porterà lontano

  7. Pur lasciando questo impianto offensivo con Odjer e Broh abbiamo preso 5 gol in una partita e mezzo. Accanto a Odjer meglio uno come Martin o Luperini a mio parere.

  8. il calcio di Boscaglia è condivisibile, dove sbaglia l’allenatore è nella scelta dei giocatori ed il loro miglior ruolo e poi deve togliere del tutto alcuni di essi. PIù specificatamente deve purtroppo togliere da ogni formazione futura peretti lancini accardi pelagotti e credo forse doda e possibilmente cederli per averne qualcuno di piu adatto e di valore. La rosa è quella che è anche, grazie al suo assenso e all’operato di sagramola e castagnini, con troppe mezzepunte e con troppo poco criterio. Necessita molto un portiere ed un attaccante, ma di sicuro affidamento. Io sono quello che sin dalle prima partite , quando tutti idolatravano pelagotti io dicevo che era scarso, quindi ascoltate chi di calcio se ne intende. Broh è un ottimo centrocampista chi dice il contrario non capisce nulla di calcio, Odjier pure, ma suo malgrado ha limiti “di peso” notevoli. Martin per me non è da calcio, ma da calcetto tra scapoli e ammogliati. Ma in ogni caso questo centrocampo può anche andare. Le correzioni più urgenti a partire dal portiere e dall’attaccante. Mirri per me dovrebbe pensare a farsi affiancare da un grande finanziatore e da migliori consulenti calcistici.

  9. Io è dall’inizio del campionato che scrivo che questo 4-2-3-1 non funziona, non ce equilibrio, quando tutta la squadra non è sincronizzata vengono fuori sconfitte come quelle di Foggia. Bisogna giocare un calcio più equilibrato, difesa e contropiede.

  10. Sono d’accordo sulla disamina in generale, la partita di Foggia però ci ha fatto notare che oltre ad una difesa scarsa, in particolare nel secondo tempo, non abbiamo fatto un tiro in porta degno di nota se si esclude il liscio di Saraniti. Ora non capisco che tipo di calcio spumeggiante si possa fare con queste premesse. O pensiamo di avere in portafoglio elementi che possano contribuire a questo tipo di calcio e allora diciamo che il tecnico non ci ha ancora capito una mazza e va esonerato, oppure ci convinciamo che la squadra è formata forse, dico forse, di buone individualità ma è stata mal costruite e peggio assortita, allora in questi casi il tecnico si salva perchè neanche il Mago di Arcella potrebbe fare meglio.

  11. Quando Accardi, saraniti, Crivello hanno il posto assicurato in virtù di raccomandazioni amici degli amici. Non possono esserci ricambi validi perché rischierebbero di andare in panchina e questo non è permesso.
    Mi dite quante partite in serie b ha fatto Accardi pur con tanti allenatori ?

  12. Leggendo l’articolo e i vari commenti (anche se apparentemente eterogenei) mi pare che emerga finalmente chiara una triste verità agli occhi di tutti: rosa inadeguata e male assortita composta da qualche elemento di categoria superiore e da 2-3 giocatori che non si possono definire più giocatori di calcio o che in alcuni casi probabilmente non lo sono mai stati; allenatore presuntuoso, poco capace di analizzare la rosa a disposizione e farla rendere al meglio; società limitata sia economicamente sia managerialmente, perchè anche con pochi soldi si possono fare ottime cose, mentre qui si sta sfiorando il ridicolo sotto vari punti di vista. Quindi, in sintesi, io eviterei di parlare del singolo giocatore, quando ci sono responsabilità in alto ben maggiori.

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