Il Palermo non dura abbastanza. Secondi tempi da incubo

Il Palermo sta arrivando con il fiato corto alla fine della stagione. Il calo dei rosa nel girone di ritorno è evidente e i numeri lo testimoniano: il bilancio delle 11 partite nel 2019 è di 3 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte; nella classifica parziale dopo il giro di boa gli uomini di Stellone sono al dodicesimo posto. I fattori che hanno influito sul rendimento di Nestorovski e compagni sono molteplici e tra questi c’è la condizione fisica.

Già nella passata stagione i rosa di Tedino ebbero un calo dopo la sosta invernale. Nelle prime 11 partite del 2018, infatti, il Palermo ottenne 4 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte (solo 2 nel girone d’andata), score molto simile a quello degli uomini di Stellone in questa stagione. Il tecnico romano, che sostituì Tedino per le ultime 4 partite della regular season, appena arrivato fece notare che la squadra era “cotta” e che non sarebbe stato facile centrare l’obiettivo. Lo stesso problema sembra essersi ripresentato durante questo campionato, solo che questa volta è stato proprio lo staff di Stellone a curare la preparazione atletica durante il periodo invernale.

Il Palermo fatica a giocare a su buoni ritmi per tutti i 90 minuti e anche in questo caso i numeri aiutano a comprendere la situazione: durante il girone di ritorno, nei secondi tempi, i rosa hanno segnato 6 gol – distribuiti in 5 gare – su 14 totali; in questa statistica influiscono molto le due reti contro il Carpi, arrivate con la squadra di Castori in 9 uomini. In sei partite, invece, i rosanero non sono stati capaci di segnare nei secondi 45 minuti.

La statistica dei gol subiti nei secondi tempi del girone di ritorno è più esplicativa: i rosa hanno preso 10 reti su 16 totali nella ripresa, solo in tre occasioni (contro Foggia, Venezia e Cosenza) questa situazione non si è verificata. Anche contro il Pescara la differenza tra il primo e il secondo tempo è stata decisiva ai fini del risultato; nonostante i rosa abbiano giocato in maniera dignitosa anche nei secondi 45 minuti, la freschezza nei contrasti (esempio emblematico il secondo gol subito) e la lucidità nelle scelte (gol sbagliato da Moreo) sono mancate.

Non è un caso che il Palermo abbia giocato contro gli uomini di Pillon uno dei migliori primi tempi della stagione con giocatori “freschi”. Pirrello, Szyminski, Mazzotta e Fiordilino sono tra quelli meno utilizzati, hanno totalizzato meno di mille minuti in stagione, e hanno fatto il loro dovere fino a quando le gambe hanno retto. È chiaro che Mazzotta non possa giocare 90 minuti sempre a ritmi alti dopo il lungo infortunio, così come Pirrello, Szyminski e Fiordilino, giocando una volta al mese, non possano avere la stessa continuità nell’arco di tutta la partita.

A sette partite dalla fine, quindi, Stellone dovrà centellinare le energie di tutti i giocatori. Il ritmo del campionato sarà cadenzato, niente più pause, e avere più soluzioni valide anche a partita in corso può diventare un punto di svolta della stagione.

LEGGI ANCHE

PALERMO, RIPARTI DA PESCARA. MA IL TEMPO DEGLI ALIBI È FINITO

PALERMO – VERONA, LE PROBABILI FORMAZIONI

GDS – “YORK ROMPE GLI INDUGI, PRONTA UN’OFFERTA PER IL PALERMO”

10 thoughts on “Il Palermo non dura abbastanza. Secondi tempi da incubo

  1. Si ma la preparazione estiva anche questa volta è stata fatta da Tedino. Il ritiro è stata solo di dieci giorni. La benzina nelle gambe va inserita in estate e poi si fanno i richiami in inverno.

  2. Ma perché, secondo voi, Fiordilino & C. sono adatti a fare i titolari di B?
    Discorso a parte, invece, per Mazzotta sul quale insisterei.
    Capitolo Stellone: ma ha deciso cosa fare da grande?
    Si, perché fino ad ora non ha schierato uno stesso modulo in due partite diverse: sarebbe ora che si decidesse (io sono per il 4-3-1-2 o per il 4-3-2-1)
    Infine Stellone lo scorso anno disse che i giocatori erano cotti? Ma perché, quest’anno, con lui allenatore, i giocatori sono crudi?
    La verità è che lui ancora non ha capito nulla.
    A parte i mercati sbagliati.

  3. Stellone sta sbagliando tutto – schierare Pomini è stato un grave errore – anche se è bravo è arrugginito e ha beccato 6 gol in 2 partite – poi prova sempre a schierare una formazione a specchio con quella avversaria sperando che i giocatori di palermo facciano la differenza su 1 contro 1 – non è un allenatore adatto per portare palermo in A – ma è quello che abbiamo peccato !!!

  4. Per me il problema non è la condizione atletica, ma quella psicologica. Il Brescia gioca da sempre con lo stesso 11 ma cali praticamente non ne ha mai avuti. Direi che mai come quest’anno abbiamo fatto turn over, anzi direi fin troppo. Adesso è il momento di insistere con il 4-3-2-1 con gli stessi interpreti. Basta più Pomini in porta che è sempre incollato alla porta.

  5. Diciamo che non è stata detta una cosa fondamentale in questo articolo, ossia che non abbiamo ricambi grazie alla inesistente campagna acquisti di Gennaio da parte di una società altrettanto inesistente. Grazie che ora la squadra è cotta e senza ricambi. Non c’entra niente né Stellone né il modulo di gioco.

  6. Il problema non è la condizione atletica, il problema e che la squadra non sa fare possesso palla e quando gli avversari attaccano il Palermo si chiude in difesa e subisce gol.

  7. Manca un centrocampista valido ; Fiordilino va bene per in una squadra di centro classifica in B x fare esperienza

  8. La verità è che tanti di questi ragazzi sono mediocri per questo campionato.E quando calano un tantino quelli con più esperienza,la differenza si vede.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *