“Palermo, non lasciare squillare l’allarme invano. Aspettando la rivincita”

FOTO PUGLIA / PEPE

Alzi la mano chi, come me, all’inizio del mese d’agosto non avrebbe messo la firma in calce alla classifica di metà novembre del Girone I di Serie D che vede il Palermo solo in testa con 10 vittorie su 11 partite e 9 punti di vantaggio sulle inseguitrici. E dunque non strappiamoci le vesti nel più consueto tra gli estremismi della nostra tifoseria.

Detto questo, non sarebbe corretto sottacere alcuni problemi emersi nella partita contro il Savoia. In primis, la totale dipendenza del gioco della squadra dalla prestazione di Martin: sono bastati un’asfissiante marcatura a uomo e il peso di un cartellino giallo rimediato all’inizio per condizionare la manovra di tutta la squadra. A questo bisogna aggiungere la pessima giornata degli esterni, con una particolare nota di demerito per “gli alti”, di cui uno si ostina a non comprendere che il calcio è un gioco di squadra e l’altro s’è fatto espellere come un pollo.

E, in capo a tutto, non ho capito bene se l’allenatore non si sia proprio accorto dell’andazzo che aveva preso la partita, ovvero se diffidava sulle possibilità di modificarlo con eventuali cambi in corso d’opera. Il che è anche peggio. Al di là dell’arbitraggio pessimo e delle indisponenti manfrine dei mestieranti del Savoia, i fatti dicono che è bastato incontrare il primo succedaneo di squadra di calcio per mettere in crisi alcune delle nostre certezze.

Ma non devo predicare bene e razzolare male abbandonandomi al pessimismo: voglio sperare che invece si sia trattato solo di una giornata storta capitata in concomitanza con l’incontro con una delle nostre pecore nere. Ci sarebbe da chiedersi, con tutto ciò che i Savoia hanno combinato al Sud, come fa a mantenere questa denominazione una squadra che ha sede a pochi passi da Napoli. Capirei magari un Savoia di Chivasso o di Pinerolo, ma un “Savoia di Torre Annunziata” a me pare un ossimoro.

Tra le altre ragioni che mi rendono indigesto il Savoia, alcuni incroci negli anni della Serie C: un 5-1 rimediato in trasferta che ancora ricordano e soprattutto i play-off di circa 20 anni fa quando rimediammo una doppia sconfitta per 1-0, la prima al San Paolo con un rigore discutibile, la seconda alla Favorita in una partita drammatica finita con le fiamme in gradinata e il Palermo in 8 per le espulsioni di Beppe Compagno, Biffi e Antonaccio. Anche in quella circostanza il Savoia mostrò, più che fisiologica e virtuosa “cazzimma”, un atteggiamento provocatorio e una serie di sceneggiate nella miglior tradizione partenopea (altro che gianduiotti e bagna cauda !!) oltre ad alcuni giocatori-chiave, come il provocatore professionale Califano e due elementi di spessore che alcuni anni dopo avrebbero incrociato, con opposte fortune, il destino del nostro Palermo: il mitico Giulio Migliaccio e il portiere del “travaso” Generoso Rossi.

Sperando che chi ha orecchie per intendere non lasci squillare invano il campanello d’allarme e che il cammino della nostra squadra incroci solo eccezionalmente quello degli indigesti “savoiardi”, concludo con le parole di Don Ciccio Tumeo, fedele servitore del Principe Fabrizio di Salina cui diceva: “Ero un fedele suddito, sono diventato un borbonico schifoso. Ora tutti Savoiardi sono! Ma io i Savoiardi me li mangio col caffè, io”. Aspettiamo con fiducia il match di ritorno sperando, come Don Ciccio, di “tenere tra il pollice e l’indice un biscotto fittizio” da inzuppare nella tazza dolce e fredda della rivincita.

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16 thoughts on ““Palermo, non lasciare squillare l’allarme invano. Aspettando la rivincita”

  1. Complimenti per l’articolo dove di fa cenno all’allenatore. La sconfitta di domenica è principalmente colpa di Pergoluzzi che non ha saputo trovare i giusti rimedi.
    Ninni

  2. Pergolizzi è allergico ai cambi, ha paura a modificare la partita in corso. Lo ha dimostrato in più occasioni, solo che fino ad ora ci era andata bene perchè avevamo sempre vinto.

  3. Noi andremo in C, ma nessuno si illuda che questa squadra possa affrontare anche quel campionato, il girone è pieno di squadre come e peggio del savoia… e aspetteranno tutte il Palermo…

  4. Personalmente non mi allarmerei più di tanto per questa sconfitta, perchè il livello delle
    avversarie è abbastanza basso e con le dieci vittorie abbiamo preso un vantaggio importante, a mio
    avviso per questa categoria decisivo.
    Per le aspettative che nutrivo per questa stagione, siamo abbondantemente ogni
    più rosea aspettativa ed abbiamo già acquisito punti importanti in partite che si potevano anche
    non vincere (vedesi Marsala, Licata, Messina, Nola, Biancavilla).
    Ovviamente dobbiamo mantenere una media punti elevata per scongiurare possibili filotti da parte
    delle squadre più attardate (in primis Savoia e Acireale), le quali al momento di passi falsi ne hanno commesso
    parecchi. Mi piace rimarcare come fatto in precedenza che non dobbiamo ritenerci una squadra
    invincibile perchè non lo siamo ed il prossimo anno diversamente da alcuni pensieri che leggo
    la squadra, se non rifondata, dovrà essere modificata massicciamente.
    A Palmi, nella trasferta più facile del campionato, non si può che vincere.

  5. l’ho gia’ scritto in altro articolo: quante squadre un questo campionato dispongono di un Osuji in grado di annullare Martin?…il problema, per me, attualmente, non si pone!

  6. Bisogna fare tesoro di questa sconfitta sopratutto in vista del prossimo campionato di C ….e concordo con il sig. Lentini

  7. Va bene che con il senno del poi siamo tutti bravi …però perché non è entrato Santana ad inizio del l secondo tempo?

  8. Pergolizzi fa solo cambi negli ultimi 10 minuti ..pur avendo valide alternative con il risultato di spremere troppo i giocatori e rendere prevedibile il gioco

  9. Vito, abituati alle. Manfrine, perché tutte le volte in. Ui non sbloccheremo la partita gli ultimi 20 minuti non si giocherà a calcio ma a stenditi stenditi

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