Il Palermo raggiunge il mix perfetto: vittoria, gol e spettacolo

Il buon calcio lo fanno i buoni giocatori. Punto. Il buon calcio lo fanno gli allenatori che ragionano. Punto. Le belle vittorie le fanno i buoni giocatori, gli allenatori che ragionano, un pubblico serio e maturo che sa sostenere la squadra del cuore, quel pizzico di fortuna che in certe occasioni non può mancare. Punto.

Fatto salvo quest’ultimo elemento (certamente presente per l’SSD Palermo la domenica precedente, quando il tonfo di Licata fu bilanciato dal ko del Savoia a Messina), si può dire che le altre tre componenti ci sono tutte a spiegare il successone dei rosanero con il Nola. E quando il mix riesce così bene, il calcio riesce a diventare anche divertimento allo stato puro, esprimendo i suoi aspetti più spettacolari che ancora oggi lo rendono lo sport più bello del mondo.

Capitolo buoni giocatori. Facile è riferirsi al triplettista Roberto Floriano, formidabile realizzatore di tre gol davvero pregevoli e non semplici; mi associo dunque, con estremo piacere, al coro di lodi per il 33enne attaccante nato in Germania, ricordando innanzitutto a me stesso che Floriano si è dimostrato capace di segnare tre reti difficili, sbagliandone almeno altrettante molto più facili. Il che vuol dire che è uno bravo e soprattutto tosto, che il gol se lo cerca con determinazione; uno che, in giornata di grazia come è accaduto contro il malcapitato Nola, fa certamente la differenza in Serie D.

Così come la fa sicuramente, anche in questo caso in giornata giusta come contro il Nola, il regista francese Malaury Martin, a mio avviso la vera arma in più della squadra di Pergolizzi, dunque un giocatore, l’ho sempre sostenuto, al quale non si dovrebbe mai rinunciare. Intelligenza tattica, lucidità, visione di gioco e capacità organizzativa, tocco di palla, ne fanno il vero perno del centrocampo dell’SSD Palermo e se gira lui, gira tutta la squadra. Anche in questo caso, un giocatore che fa la differenza. Se ci aggiungiamo il fortissimo e concentratissimo Crivello di domenica scorsa, lo stantuffo Martinelli, il Peretti che cresce, i Doda e Lancini che fanno ottimamente il loro mestiere, il Pelagotti che infonde sicurezza, il Felici che corre e crea infelicità nelle difese avversarie, capiamo perché questa squadra, quando si esprime come sa, non lascia nulla agli avversari.

Per farlo, qui andiamo al secondo ingrediente, c’è bisogno che il suo allenatore ragioni, così come ha fatto ieri. Quando posso scrivere bene di Rosario Pergolizzi, mi fa molto piacere: dopo il 4-0 con il Nola, a prescindere dal risultato e dalla prestazione impeccabile e spettacolare dei rosanero, lo faccio volentieri perché mi sembra che il tecnico palermitano, comunque e al di là di tutto un lavoratore serio che merita rispetto, abbia capito la lezione di Licata, mettendo in campo una formazione di nuovo equilibrata e razionale e apportando poi i cambi giusti. Spero soprattutto che il nostro Rosario si sia reso definitivamente conto che, quando mancano otto partite alla fine e stiamo entrando nella fase decisiva, non è più tempo di esperimenti o di “gioca chi sta meglio” ma servono in campo i giocatori più bravi e più esperti, quelli che sono in grado di risolvere le partite o comunque di indirizzarle positivamente.

Sette punti di vantaggio sul Savoia che non molla sono a questo punto un ottimo vantaggio, ma non sono ammessi errori, soprattutto di superficialità o peggio ancora di presunzione. Restando in fiduciosa attesa di un ritorno al gol di Giovanni Ricciardo, finora al di sotto delle aspettative, e di un recupero nelle ultime partite di capitan Santana, altro uomo in più, forse più di tutti, della capolista. Del pubblico, di quel popolo rosanero serio e maturo che ogni domenica e su tutti i campi sostiene splendidamente la squadra, senza abbattersi per i passi falsi e senza esaltarsi troppo per i successi anche fantastici come quello contro il Nola. Credo proprio che per l’SSD Palermo sarà un’arma in più nella fase decisiva del campionato.

Per questa settimana sono contento e soddisfatto e dunque tralascio di occuparmi dei commenti che arrivano dal fiero avversario di Torre Annunziata. Solo una piccola cosa, dico e vale per tutti, non solo nel calcio: con i se e con i ma non si conclude nulla, anzi si fanno più nervi. Se tanti se e tanti ma avessero avuto un seguito, il Palermo – in questo caso lo chiamo con il suo nome – non sarebbe certamente in Serie D a giocarsi la promozione contro gli irriducibili, diamone atto, oplontini, ma in Serie B o forse addirittura in Serie A, a discutere con gli altri se giocare a porte chiuse o non giocare.

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4 thoughts on “Il Palermo raggiunge il mix perfetto: vittoria, gol e spettacolo

  1. Aspettiamo il Savoia per chiudere il campionato, ma certamente il Nola non rappresenta un avversario attendibile, troppo molle per essere vero…

  2. Il mix sarebbe più completo con il 12°uomo in campo e quindi popolo rosanero riempiamo lo stadio nelle ultime partite casalinghe. Forza Palermo tutta la vita!

  3. Se Pergolizzi impara a cambiare i migliori sul risultato acquisito (Floriano e Felici sul 3-0) x evitare cartellini o infortuni …raggiunge la perfezione anche lui

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