Palermo ‘scolorito’, i giocatori si assumano le proprie responsabilità

FOTO PUGLIA / PEPE

A parte la scena, descritta dagli amici Amenta e Ferrara, del campetto stretto-stretto posto in mezzo al niente, le mie riflessioni più amare all’indomani dell’indecoroso pareggio rimediato dalla nostra “sculuruta” corazzata contro il San Tommaso derivano da due frasi del telecronista di Eleven Sports.

La prima riguarda l’andamento delle squadre in campo in questi ultimi dieci anni: “Mentre il Palermo contendeva la Coppa Italia all’Inter, il San Tommaso giocava in Prima Categoria”. A chi, come tanti di noi, era lì all’Olimpico a singhiozzare per la terza volta per la Coppa maledetta, resta solo la consolazione di non aver mai tradito. Per questo amore immutabile e inde…fesso, abbiamo abbracciato con fiducia l’avventura del Presidente Mirri nata sotto gli auspici della rivalsa, dell’orgoglio e dell’unità nel segno della fedeltà ai colori e alla città. Il secondo spunto deriva dalla considerazione che, mentre solo un paio dei Carneadi in maglia bianco-verde poteva vantare esperienze in Terza Serie, la nostra squadra è composta da un mix di veterani dal ben più illustre curriculum e alcuni frutti pregiati di primari settori giovanili.

Nel Palermo di Serie D, hanno esperienze di A o B (cito a braccio): Pelagotti, Accardi, Lancini, Crivello, Santana, Martinelli e Sforzini. Saranno tutti nella fase discendente della carriera, ma non si può dire che, a parte Crivello e fino all’infortunio Santana, costoro abbiano offerto un rendimento proporzionale al lignaggio. E all’ingaggio.

Nelle ultime settimane, s’è scatenato il tiro al bersaglio su Pergolizzi, colpevole di non aver dato un’impronta di gioco a una squadra che avrebbe dovuto “ammazzare il campionato” per il solo fatto di esistere e di godere della spinta di una tifoseria che aspettava solo di ritornare a credere in un progetto, magari più modesto, ma onesto e dignitoso. Spiace dire che, con l’eccezione delle prime partite casalinghe sbloccate da avvii scintillanti, mai s’è avuta la sensazione di un disegno di squadra in divenire, di un tentativo di correzione dei difetti. Piuttosto, abbiamo assistito a una progressiva riduzione del rendimento della maggioranza dei giocatori-chiave che avrebbero dovuto rappresentare guida e punti di riferimento in campo e fuori per i più giovani. E meno male che il più giovane e talentuoso ci ha tirato più volte fuori dagli impicci.

Ebbene, non vorrei che costoro si ritenessero esenti da responsabilità per il solo fatto che la critica ha concentrato i suoi strali su un unico e scontatissimo capro espiatorio. Il signor Lancini, a forza di sbandierare la sua ammirazione per Bonucci, dovrebbe smetterla di giocare come se lo fosse per davvero; perché è chiaro che non lo è. Il signor Ricciardo dovrebbe spiegare come sia possibile finire in fuorigioco almeno cinque volte a partita e apparire sempre più svogliato, lento e affaticato del difensore che lo fronteggia. Il signor Sforzini ha giocato pochissimo, ma sbagliato tantissimo. Il Signor Pelagotti, di cui ricordavamo il gollonzo preso al Barbera da Bruno Henrique nell’ultima apparizione del Palermo in Serie A, non può apparire sempre così incerto sulle palle che spiovono in area.

Tornando alla partita di ieri, il San Tommaso non aveva altra speranza di segnare che affidarsi agli spioventi su calcio piazzato di tal Colarusso; siamo riusciti a incassare il gol nel modo più prevedibile e prevenibile. Come già accaduto in altre occasioni, piuttosto che tentare di chiudere il conto come dovrebbe fare il Palermo a Pratola Serra (così come a Palmi o in qualsiasi altro deprimente campo di questa deprimente Serie D), dopo il solito golletto da trasferta la squadra ha smesso di giocare. E quando ha ripreso a farlo, in dieci per la stupida espulsione di Vaccaro, era ormai troppo tardi.

Attendiamo le mosse della Società che non possono limitarsi a improbabili panacee cui a Palermo eravamo fin troppo adusi. In campo ci vanno i giocatori; si assumano le proprie responsabilità (anche dichiarando se il problema sta nel “manico”) e dimostrino di meritare l’onore di vestire questa nostra maglia. I suoi colori, per quanto scoloriti, meritano rispetto per ciò che hanno rappresentato per il calcio italiano e che continuano a rappresentare per tutti noi.

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30 thoughts on “Palermo ‘scolorito’, i giocatori si assumano le proprie responsabilità

  1. il tira bersaglio contro pergolizzi è in verità il modo per far capire alla societa i limiti espressi dalla squadra sapendo che , se una serie di giocatori non rende il problema è della guida e degli schemi che essa propone.

  2. se hai un bravo allenatore puoi “leggermente” risparmiare sulla rosa, quando hai un modesto trainer devi spendere tanto nella rosa.
    in più un progetto serio nasce con la scelta di un allenatore e qui di progetto vedo solo il goffo tentativo di recuperare quanto perso nella vecchia gestione

  3. ” Improbabili panacee cui a palermo eravamo adusi” ???? Tradotto: non facciamo come Zamparini, non cambiamo allenatore, a Mirri ns grande Presidente, Rosario piace tanto ergo lasciamolo dov’è…e per non fare niente mettiamo la nostra musica preferita : prendiamocela coi giocatori, unici responsabili …..

    1. Attendiamo le mosse della Società CHE NON POSSONONO LIMITARSI a improbabili panacee cui a Palermo eravamo fin troppo adusi… Mi pare che il buon Vito dica altro rispetto a quello che tu stai interpretando!

  4. Una società seria che vuole vincere non prende un tecnico che non ha mai vinto un tubo ma prende un coach con un palmares adeguato ma siccome siamo in mano a dilettanti allo sbaraglio i che pur di risparmiare fanno le trasferte in pullman ci dovremmo sorbire il sign.pergolizzi fino al termine della stagione.
    POVERA PALERMO

  5. I giocatori scendono in campo ed eseguono le indicazioni del loro allenatore. Se l’unica tattica è lanciare lungo nel mucchio…di chi sarà la colpa ? Se fanno battere i calci d’angolo all’attaccante ? Insomma puoi fare giocare qualsiasi giocatore di classe…ma se non ha dirittive, non va da nessuna parte.

  6. Sono assolutamente daccordo con Vito. E chiaro che dobbiamo tirare un ballo anche Pergolizzi e la società ma la colpa maggiore rimane quella dei giocatori. Tutti gli addetti ai lavori e tutti noi riconosciamo che pur trattandososi di serie D abbiamo comunque la migliore rosa. Questi signori forse perchè a Palermo respirano aria diversa e non si sentono giocatori di serie D ma di categoria superiore, di fatto stanno giocando e si stanno comportando da dilettanti compreso la Mirri e la proprietà che li manda in giro con un pulman tipo gita scolastica.

  7. Ovvio che anche i giocatori si devono prendere le loro responsabilità ma è evidente che il problema è l’allenatore, non ce gioco, solo lanci lunghi e azioni individuali.

  8. Detto che, ovviamente, anche la società ed i giocatori hanno colpe evidenti, anche per lei Pergolizzi è solo un povero parafulmine?

  9. Vabbe che con il senno del poi e facile e sparare sul parafulmine lo e’ ancora di piu …pero non era piu logico a 5 minuti della fine mettere un difensore in piu x contrastare le palle scodellate al centro ?

  10. La colpa è della società che non creo’ una squadra x stravincere il campionato. In campo vanno i giocatori no l’allenatore, anche se i cambi allenatore possono dare uno scossone alle squadre.

  11. condivido tutto nell’articolo, responsabilità si dell’allenatore ma soprattutto dei giocatori, sono loro che vanno in campo e certi atteggiamernti, di certo non glieli impone il mister, gli atteggiamenti antisportivi e fuori luogo di Ficarotta e Vaccaro, che cadono nelle provocazioni e si fanno espellere…le poche palle gol create e mal gestite. Lancini che si sente innipotente ma che crea pericoli alla propria difesa. Certo Pergolizzi con le sue fantomatiche sostituzioni ci mette del suo ed a mio modesto parere non è l’allenatore giusto, troppo arrogante, presuntuoso e tatticamente sprovveduto, cambi mal effettuati e sempre fatti tardi, gestione dello spogliatoio pessima. La società comunque ha messo del suo, serviva un buon centravanti da 20 gol e non Ricciardo che se non gli dai la palla sulla linea di porta non la vede mai, troppe seconde punte tutto tacchi e punta e poco incisivi. Usciamo fuori il carattere e facciano vedere che sono i migliori della categoria come sventolano ai quattro venti.

  12. Sono del parere che se non hai buoni giocatori in grado di interpretare gli schemi suggeriti per incapacità puoi anche essere Sarri ma non se ne esce

  13. Pergolizzi certo è quello che è, ma vogliamo dire che il comportamento/rendimento in campo di alcuni giocatori è inadeguato? C’è gente che si fa espellere per atteggiamenti da campetto di periferia e magari rilascia interviste sognando il calcio professionistico; gente che in attacco la vuole messa sui piedi o sulla testa pe sgenare, e magari sbaglia pure in queste occasioni; gente che sta in difesa facendo filosofia anziché difendendo con le palle. Se per fare giocare dignitosamente questa rosa ci voleva un mago della panchina, forse la colpa non è solo di Pergolizzi che mago non è e non ha mai preteso di esserlo. Siamo ancora primi, ma se si vuole migliorare bisogna intervenire sulle criticità laddove sono realmente.

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