Palermo, il Trio Lescano perde la “guerra di Piero”. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

Dalla partita di Brescia non siamo riusciti a chiudere occhio. Tra la bile per la mancata vittoria e questa ansia per i documenti richiesti da Mirri che non arrivano mai, neanche fossero tessere di cittadinanza clonate da far girare in Sardegna il giorno delle elezioni, proprio non siamo riusciti a prendere sonno. Casca quindi a fagiolo questo turno infrasettimanale alle 21 e ci accomodiamo con il pigiamino rosanero sul divano, pronti a scattare in piedi lanciando in area il teddy bear che di solito ci accompagna nelle fredde e solitarie notti nella perfida Albione, per la quale ci stiamo preparando da settimane con il “dry February”.

Para Pomini perché pare che Brignoli stia ancora vagando sotto shock in cerca di una linea di porta a cui attaccarsi come una cozza. Difesa a tre, centrocampo come capita e davanti il ritorno della coppia più classica del calcio: il lungagnone Moreo e il brevilineo Nestorosvki (lo sappiamo che non è brevilineo ma era uno di quei termini che non avevamo mai utilizzato e ci tenevamo). A Crotone hanno la targa con la K e noi già solo per questo non pensiamo debbano neanche stare in serie B, figuriamoci fare risultato contro di noi che abbiamo pure riposato e quindi dobbiamo correre per forza più di loro. Se poi ci aggiungete che la maglia ricorda quella degli odiati cugini e che queste squadre in fondo alla classifica ci fanno sempre un po’ paura, il quadro è completo.

La noia del primo quarto d’ora è tale che ci mettiamo a ricomporre i pezzi del salvadanaio che avevamo rotto per la colletta degli stipendi. Il contributo era tale che saremmo riusciti a ripagare soltanto un cross giusto di Rispoli che non ne azzecca più uno e quindi era l’unica cosa a buon mercato. Ovviamente al 30’, nel torpore generale, con il Palermo che mostra chiari sintomi di narcolessia, il Crotone prende un palo e sul rimpallo Rohden trova il tempo di pettinarsi, fare una telefonata a casa, controllare il conto corrente, chiedere notizie dei documenti da dare a Mirri e poi insaccare. Siamo sotto e cominciamo a spaventarci davvero per la storica capacità dei rosanero di resuscitare i cadaveri. Finisce il primo tempo e ci attacchiamo al fondo della bottiglia di Oban 14, nella consapevolezza che giocando così solo un colpo di culo ci può salvare e che quindi è meglio non capire nulla di quello che succede.

STELLONE: “ARBITRAGGIO NON ALL’ALTEZZA”

Il Palermo che rientra dagli spogliatoi sembra un’altra squadra e visto che la bottiglia è vuota ci convinciamo di non essere perfettamente lucidi. Intanto i minuti passano inesorabili, il risultato non cambia, lo sconforto aumenta e la bottiglia è vuota. Il Palermo si spegne piano piano ma trova comunque il tempo di mangiarsi un gol, con Moreo pescato in area magistralmente da Jajalo e sbagliare altre facili occasioni con un Nestorosvki che pare avere bisogno degli occhiali. Quando ci convinciamo che il pareggio sia nell’aria come una scia chimica in un cielo d’estate, una follia generale della difesa ci dà il colpo di grazia. I difensori rosanero si ritrovano in area a litigare con il pallone e le loro gambe, non riescono mai a rinviare e attendono solo che il Crotone la metta dentro. C’è anche il tempo per subire il terzo gol su rigore e rischiare pure la goleada.

Disperazione totale per noi che facciamo bene a non fidarci di queste partite che sembrano facili ma che ma sono solo disgrazie. Finisce così, senza un sussulto, senza una gioia, con una disfatta totale, l’addio al secondo posto e pure con una mezza sbronza malinconica. Un primo tempo regalato con 11 cadaveri in campo, il secondo pieno di occasioni sprecate e minchiate senza senso. Brutta sconfitta, squadra sulle gambe, situazione societaria confusa, piccioli che mancano, sensazione di deja vu del girone di ritorno dello scorso anno e pure bottiglia di whisky finita. Meno male che sabato si gioca di nuovo e avremo meno giorni per deprimerci. Forza Palermo!

CROTONE – PALERMO, GLI HIGHLIGHTS

Pomini 6,5: Se ne torna a casa con tre gol sul groppone e la palma del migliore in campo tra i rosa che la dice tutta. Impallinato.

Szyminski 4,5: Meglio degli altri due centrali ma solo perché fare peggio era ai limiti dell’impossibile. Trio Lescano 1.

(dal 33′ s.t. Trajkovski) s.v.:

Bellusci 3: Lo sapete che lo adoriamo per la sua capacità di non mollare mai e di caricare i compagni ma stavolta le “ toppa” proprio tutte e praticamente mette lo zampino, in negativo, in tutti e tre i gol del Crotone. Trio Lescano 2.

Rajkovic 4: Anche lui gioca una partita semplicemente inguardabile. Lento, macchinoso, confuso ed anche suicida in alcuni interventi in area. Trio Lescano 3.

Rispoli 5: Sembra più propositivo del solito e, talvolta, anche arrembante in qualche situazione. Ma è solo una illusione perchè poi i suoi cross sono quasi sempre docilmente preda dei difensori avversari. Spuntato.

(dal 41′ s.t. Puscas): s.v.

Haas 5: Ci mette il fisico, ma solo quello. Non ricordiamo una accelerazione, un rilancio dell’azione, una qualche iniziativa offensiva degna di nota che dia un senso alla sua presenza nella zona nevralgica del campo. Inutile.

(dal 18′ s.t. Murawski) 5: Entra e fa poco e niente. Non pervenuto.

Jajalo 6: È l’unico tra i giocatori di movimento (bella questa!) che si guadagna la sufficienza. Inventa pure la palla gol per Moreo che avrebbe potuto dare una svolta alla partita ma l’attaccante rosa non ricambia la cortesia nè impugna l’artiglieria e se la mangia senza un lamento. Guerra di Piero.

Aleesami 3,5: Ci fa pentire subito degli elogi dell’ultima pagella e ci riporta down the memory lane alle sue solite prestazioni che tanto ci hanno fatto disperare negli ultimi anni. Garanzia.

Falletti 4,5: Pensiamo che non abbia azzeccato nè un passaggio nè un dribbling nè un tiro nè una qualche azione offensiva fino alla conclusione al 90’, deviata con una gran parata dall’estremo calabro, peraltro a partita abbondantemente compromessa. Retromarcia.

Moreo 3,5: Dopo l’infortunio ci sembra che non sia ancora tornato quel giocatore che tanto aveva significato per i rosa nella prima parte della stagione. Imbolsito, lento, impreciso e spesso anche falloso si divora letteralmente l’unica vera palla-gol del Palermo (cfr. pagella Jajalo). Preoccupante.

Nestorovski 4: Palloni puliti gliene arrivano pochi, ma lui quei pochi li spreca litigando malamente con il pallone e spesso avvitandosi in azioni inconcludenti. Polveri bagnate.

Stellone 4,5: La squadra continua in una involuzione preoccupante che ci ricorda, purtroppo, un film visto di recente e che vorremmo rimuovere per sempre. Inspiegabile il primo tempo lasciato agli avversari con un atteggiamento remissivo e tremebondo e le sbandate difensive che affondano il Palermo in maniera invereconda. Lo sappiamo che in campo non ci va lui ma, come nella migliore tradizione calcistica, quando le cose vanno male il primo responsabile è sempre l’allenatore ma noi confidiamo che il mister saprà dare la sveglia giusta ai manichini di ieri in maglia rosanero. Scuotili.

Dario Mirri 10 e lode – Tiene a galla la pellaccia rosanero, regalandoci gli unici punti in classifica in più (o comunque non in meno) delle ultime settimane, con un salvataggio in piena zona Cesarini quando ormai non ci credeva più nessuno, neanche le nostre nonne che per anni si sono bevute le fregnacce del TG4 come oro colato. Peraltro, roba da educande al confronto con le fake news degli ultimi anni. Il suo intervento è di quelli che si racconteranno ai nipotini davanti al caminetto spiegando in dettaglio come e perché non ci siamo rimasti secchi in quella gelida domenica 17 febbraio 2019. Purché serva. Eroico.

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4 thoughts on “Palermo, il Trio Lescano perde la “guerra di Piero”. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

  1. Continuando a giocare in questo modo si rischia di giocarci il tutto nelle ultime giornate di campionato.
    Questo non deve accadere, già sabato pomeriggio contro i nostri fratelli gemellati leccesi dovremo portare a casa i tre punti e riprenderci almeno il secondo posto.

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