Zamparinese? No, adesso è “ZamPolonia”

La storia di Radoslaw Matusiak, indimenticata e indimenticabile meteora polacca dell’era Zamparini, è tornata di grande attualità. Dopo Cionek e Murawski, il Palermo si è infatti assicurato anche un terzo nazionale biancorosso, il difensore Szymiński, dando così vita ad nuova mini-colonia polacca.

Ma similmente a quanto accaduto agli albori del “filone sloveno”, nato qualche anno fa per volere di Zamparini, a fare da padrone in queste ore è stato lo scetticismo. Perché da un po’ di tempo a questa parte, a torto o a ragione, si vede marcio ovunque. Ci sarà un nuovo Ruznic polacco dietro a queste ultime operazioni di mercato? È giusto puntare su giovani stranieri, per quanto promettenti, se si deve “stravincere la B”? È il caso di insistere su un calcio, quello polacco, che a livello di Nazionale è da Messico ’86 che colleziona solo figuracce?

È innegabile come l’associazione mentale calcio-Polonia produca, per i palermitani, un solo risultato: Radoslaw Matusiak. Non Lewandowski o Milik, ma Matusiak. Parliamo, per chi non ne avesse memoria per ragioni anagrafiche, del pompatissimo numero 9 del GKS Belchatów (30 reti in 78 presenze), capace di passare nel giro di pochi mesi da “nuovo Toni” a “nuovo Farias”. E dire che il ds Rino Foschi, per questa operazione, si prese inizialmente tanti applausi. Perché prendere un nazionale polacco, fortemente sponsorizzato da Zibì Boniek, a meno di due milioni di euro, sembrò un vero e proprio colpaccio di mercato.

L’epilogo della carriera di Matusiak, costretto a ritirarsi dal calcio giocato nonostante la giovanissima età, è storia. Ad interessare i tifosi rosanero, però, è adesso il futuro dei vari Cionek, Murawski e Szymiński. Spetterà a Tedino e al suo staff fare di tutto affinché la tempra glaciale dei giocatori polacchi non diventi un limite (come forse accaduto a Matusiak), ma anzi un elemento di forza. È infatti l’aspetto caratteriale a penalizzare spesso i giocatori dell’Europa dell’Est nel loro impatto con la realtà del calcio italiano, soprattutto nelle piazze meridionali, dove la componente passionale è preponderante.

Sembra evidente, quindi, come serva a poco sbandierare i pedigree dei propri acquisti quando provengono da realtà calcistiche distanti. Il passo da top a flop, in questi casi, è brevissimo. È invece più utile calare i nuovi arrivi in un contesto con punti di riferimento autorevoli per qualità e carisma, così da rendere più facile l’ambientamento e scongiurare fallimenti. Il punto quindi resta sempre lo stesso: senza Rispoli e Nestorovski diventa durissima. Sotto tanti punti di vista.

Un pensiero anche sulla possibile cessione di Lo Faso: 19 anni, 10 presenze in prima squadra e tante belle promesse. Il Palermo ha da tempo dichiarato di volere puntare sui giovani, perché è principalmente con i giovani che si può costruire un futuro radioso ed economicamente sostenibile grazie alle plusvalenze. Zamparini lo ripete da sempre, le centinaia di direttori sportivi e allenatori transitati in rosanero anche. Perché quindi, a parte qualche eccezione come nel caso di Goldaniga e Sirigu, non ci ricordiamo di ragazzi italiani del settore giovanile capaci di affermarsi stabilmente in prima squadra? Insomma, politica dei giovani sì, ma preferibilmente stranieri. Anzi, polacchi.

5 thoughts on “Zamparinese? No, adesso è “ZamPolonia”

  1. Il vizio è sempre lo stesso. Le scommesse al casino’ di Montecarlo. L’innominabile ha da sempre il vizio………………………..del gioco.
    Ed essendo una sua proprietà privata ne fa quello che vuole. Ribadisco che non ha giustificazioni a continuare a giocare a Palermo ed utilizzare il glorioso nome. Devono essergli negate tutte le autorizzazioni affinchè trasferisca la Zamparinese ad Ajello del Friuli.

  2. Lo abbiamo attaccato x sloveni croati slavi?lui che pensa sempre di essere più furbo e invece è un mala….distoglie l’attenzione con i polacchi così come fa con la squadra invece di prendere giocatori forte distoglie attenzione con gli esoneri.VIA DA PALERMO X SEMPRE

  3. Quanto sarcasmo da quattro soldi! Tutti esperti di calcio internazionale, tutti DS, tutti allenatori, tutti Padroni delle sorti del Palermo calcio!

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