Palermo, calma: Zamparini vende, ma vuole garanzie

State per comprare una casa. Dovete accendere un mutuo. Come garanzia portate un uomo che di case, in vita sua, ne ha vendute migliaia. Quale risposta vi aspettate dalla vostra banca? Facciamo altro: qualcuno vuole comprarsi la vostra auto. Concordate il prezzo e le rate, stretta di mano e via. Si fa così o forse serve un garante? Ecco, la mancata trattativa tra Zamparini e Frank Cascio può sintetizzarsi così. Perché quando il venditore chiede garanzie e per due volte non ne ottiene, è impossibile poter intavolare un negoziato.

Zamparini ha incontrato Cascio a Venezia (con Tacopina) e l’indomani lo ha invitato a casa sua. Gli ha mostrato i bilanci. Lo ha fatto accompagnare da Baiguera a Carini, lì dove si trovano i terreni designati dal patron per la costruzione del centro sportivo (progetto di fatto bloccato per decorrenza dei termini). Ha atteso la prima proposta e, dopo aver rispedito al mittente la prima lettera d’intenti, ha concesso a Cascio di presentare un’ulteriore offerta. Le garanzie richieste la prima volta non sono state presentate nemmeno nella seconda lettera e a quel punto il “no” non poteva che essere scontato.

Eppure è stato Cascio ad annunciare la sua ritirata. Perché Zamparini, di fatto, sarebbe disposto anche ad ascoltare una terza proposta, sempre a patto che gli vengano presentate le garanzie bancarie ritenute idonee da lui e da Banca Intesa, suo advisor nella trattativa per la cessione del club. Cascio, invece, ha continuato a presentare come garanzia la presenza della Iron Clad Sports Ltd. Peccato che la Iron Clad non sia altro che un advisor, una sorta di Infront d’Oltreoceano. Non una banca. Non un istituto di credito. Non un soggetto che può essere posto a garanzia di un’operazione da cinquanta milioni di euro.

Questo, per Cascio, è uno dei “più moderni modelli economici applicati nell’ambito delle acquisizioni sportive“. Per Zamparini, e probabilmente per chiunque abbia in mano un club calcistico in Italia, no. Senza garanzie bancarie non si va avanti e la cordata italo-americana non ne ha. Chi sembra averle, al momento, è invece la cordata cinese, che magari per qualcuno sarà anche fantomatica, ma la cui riservatezza è una necessità più che un capriccio. La prossima settimana è previsto un incontro tra Zamparini e gli emissari asiatici, ben sapendo di dover affrontare tempi lunghi. Una cosa, però, è certa: Zamparini è disposto a vendere, cosa ben diversa dal volerlo fare a tutti i costi. Porte aperte a chi vuole acquistare il Palermo, basta che si dimostri affidabile.


1 thought on “Palermo, calma: Zamparini vende, ma vuole garanzie

  1. nulla da dire sulla decisione di zampa: niente garanzie niente trattativa! dopotutto vorrei vedere chi critica questa decisione di non vendere a cascio cosa avrebbe fatto; è facile parlare e criticare con i soldi degli altri!!!

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