Paradiso o inferno, Rossi deve scegliere il bivio giusto. Il “conto” di Stellone…

Stellone non godeva più della fiducia della società e ha pagato per errori propri e altrui. Nessuna sorpresa, dunque. Se la mossa produrrà effetti lo vedremo tra un mese, quel che è sicuro è che non è piaciuto l’atteggiamento del tecnico che ha “scommesso” sulle sue scelte spregiudicate, trascurando le sollecitazioni di Rino Foschi.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato quel 4-3-1-2 schierato con il Padova, con Falletti mezzala e due soli centrocampisti di ruolo nel giorno in cui la preoccupazione maggiore veniva dall’assenza per squalifica di Jajalo. Qualcuno dirà che è facile parlare a posteriori ma per quanto mi riguarda lo avevo scritto molto chiaramente tre settimane fa (LEGGI QUI), dopo la sconfitta di Pescara. E il presidente – dg, Rino Foschi, alla vigilia del Padova aveva manifestato al tecnico perplessità su quel tipo di scelta e non era la prima volta che accadeva negli ultimi due mesi. I fatti avevano dimostrato che il Palermo del girone di ritorno non poteva prescindere da tre centrocampisti “veri”.

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Stellone ha scelto di testa sua, com’è giusto che sia, sapendo però che la posta della sua scommessa era alta, per lui e per il Palermo. Poi possiamo aggiungere che i rapporti tra Stellone e Foschi non erano idilliaci già da alcuni mesi. Già altre volte la posizione di Stellone era diventata critica, anche perchè il girone di ritorno è andato avanti a ritmi da playout, con la felice eccezione delle due vittorie su Verona e Benevento che sembravano aver fortificato la posizione del tecnico. Dalla parte di Stellone anche un “patto di ferro” con la squadra che difatti ha cercato di “salvarlo” nella notte del licenziamento.

Non c’è dunque bisogno di fare particolari dietrologie, scomodando la “regia occulta” di Zamparini. Foschi, in quanto a temperamento e impulsività, non è da meno del suo (ex) presidente e in un momento in cui il Palermo si sta giocando il presente e il futuro ha agito con modalità “zampariniana” (quello sì) convinto di poter ancora acciuffare la promozione. Anzi, se Zamparini in passato è stato accusato di “pretendere” la presenza in campo di certi giocatori, questa volta al tecnico sarebbe stata contestata la troppa insistenza su giocatori fuori forma (Trajkovski, Bellusci, Chochev) a discapito di altri giocatori più giovani che avrebbero potuto dare maggiore contributo se adeguatamente utilizzati nel corso della stagione.

A convincere Foschi anche la disponibilità di Delio Rossi, un tecnico che ha scritto pagine gloriose della storia recente del Palermo e che aveva voglia di rilancio dopo alcuni anni non felici, tanto da accettare un incarico senza bisogno di opzioni. La piazza ha apprezzato il cambio, come dimostrano i risultati del sondaggio di Stadionews, e il Palermo ha pochissimo tempo per invertire la marcia. La promozione può arrivare anche dai playoff (Rossi ha un precedente illustre) ma sarebbe meglio trovare la scorciatoia, visto che le similitudini con lo scorso campionato sono inquietanti e preoccupanti. Delio Rossi non ha il tempo per particolari stravolgimenti, conosce il Palermo perchè lo ha visto più volte e conosce il calcio perchè ci vive dentro da decenni: dovrà soltanto avere molto buonsenso e anche un bel po’ di fortuna.

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È corretto però aggiungere che insieme ai propri errori (che più volte abbiamo sottolineato su questo sito) Stellone paga anche colpe non sue. Non è colpa di Stellone se questa squadra ha avuto un rendimento caratteriale altalenante e abbia toppato alcune partite fondamentali. E la principale reazione, Stellone o Rossi che sia, ce l’aspettiamo proprio dai giocatori che se falliranno ancora una volta difficilmente potranno scrollarsi di dosso l’etichetta di “perdenti” che sta marchiando il loro curriculum presente e futuro.

Non è nemmeno colpa di Stellone se la stagione è andata avanti tra mille difficoltà di carattere societario – giudiziario con un organico che avrebbe necessitato di qualche operazione di mercato (in entrata ma anche in uscita) che non è stato possibile fare per questioni di bilancio. Un cambio di allenatore – specie a quattro turni dalla fine – è sempre una sconfitta di tutti, a cominciare dalla società. Ed è davvero difficile lavorare bene in una situazione come quella attuale del Palermo, dove nel giro di pochi giorni puoi imboccare la strada della serie A o quella del fallimento, il Paradiso e l’Inferno.

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12 thoughts on “Paradiso o inferno, Rossi deve scegliere il bivio giusto. Il “conto” di Stellone…

  1. Condivido la scelta di Foschi. Stellone confuso e non in grado di dare un gioco decente alla squadra per tutto il campionato. A sua parziale scusante i grossi limiti in organico, specie a centrocampo. Nella considerazione che molto difficilmente il Palermo otterrà 4 vittorie di fila, bisognerà fare quanti più punti possibili per arrivare ai playoff in posizione di vantaggio sulle altre concorrenti. Il resto lo farà l’entusiasmo che Delio Rossi riuscirà a riportare nella tifoseria. Ero a Roma per quella maledetta finale, e nessuno di noi ha dimenticato il rammarico del Mister per non essere riuscito nell’impresa. Forza Palermo sempre

  2. Sicuramente stellone ha sbagliato in alcune scelte ma prima di fare valutazioni negative ricordiamoci che ha preso una squadra in corsa costruita per un’altro tecnico e che a gennaio non gli è stato preso nessun innesto e che gli è stato tolto un giocatore come struna ricevendo in cambio un’anonimo giocatore inoltre vorrei ricordare la questione stipendi le voci sul fallimento e le varie visite della guarda di finanza al club rosanero e lui ha sempre taciuto e lavorato senza mai trovare scusanti sui risultati negativi, riguardo il sign delio rossi basta guardare i risultati post era rosanero per capire che è una scelta folle affidarsi a lui,
    PS. Il palermo dei miccoli,pastore,ilicic,balzaretti avrebbe vinto con qualsiasi tecnico decente….

  3. La differenza sta nel curricolae dei due per capire ,la sensazione personale e che ci stiamo coprendo per i playoff con un allenatore vero che può dare un contributo maggiore di esperienza e di equilibrio in partite generalmente bloccate come i playoff. Averlo preso adesso ti da un po’ di tempo in più per arrivare ai playoff carichi. Stellone lo vedevo stanco e poco lucido e con una fretta orgasmica di chiudere il discorso promozione subito. Sarebbe stato comunque sostituito in caso di playoff.

  4. A me pare un’operazione nostalgia del vecchio domiciliato. Sa che le piazza lo osteggia e non gli perdona più nulla e allora prende personaggi amati dalla piazza.
    Senza le sue follie vedi riprendere tedino dopo lo scempio dello scorso anno saremmo già in A.
    PS una società eha problemi a pagare gli stipendi ai giocatori trova i soldi per due mister…
    A me pare palese che dietro ci sia sempre lui, Foschi mischinu un passa e cinta a quest’ora non si sarebbe prestato alla farsa inglese

  5. Lasciate perdere le notizie sulla cessione sono un tormento per tutti, peraltro non trovano conferma nemmeno tra gli addetti. I fatti non mi smentiscono. La certezza è che Rossi è tornato e la squadra non è quella della coppa Italia. La serie A dovranno sudarsela

  6. Stellone ha dichiaratamente effettuato una scelta, quella di non schierare Fiordilino non ritenendolo all’altezza di un titolare. Non dimentichiamo che già a gennaio agli inglesi aveva richiesto l’acquisto del centrocampista che aveva a Frosinone che Foschi si è rifiutato di prelevare. Schierare tre centrocampisti a prescindere, non vuol dire prendere uno qualunque e metterlo in campo.
    Se certi giocatori Stellone non li ha schierati è perchè non ci credeva.

  7. In organico abbiamo : Rizzo, Santoro, e Fiordilino.
    Se si hanno ambizioni di promozione non ti puoi affidare a ragazzi che non hanno mai giocato un campionato professionistico.
    “a prescindere”.

  8. …………………………………..e poi se parliamo di mercato, esistono anche i prestiti. Falletti e Haas ne sono la controprova.
    Piuttosto diciamolo a chiare lettere è mancata la vera volontà di Foschi , come per il passato di Zamparini, di fare mercato.

  9. dai commenti che leggo, è evidente che il calciatore palermitano, per i palermitani, deve andare a giocare altrove, lontano dalla sua terra. poi, magari a fine carriera chissà. haas non credo abbia giocato una buona gara, eppure nessuno critica il suo utilizzo in quel ruolo. a lui si perdona tutto, non è palermitano. ritengo fiordilino un ottimo giovane che avrebbe meritato maggiore fiducia, quella che il direttore del cosenza MELUSO, adesso a lecce, gli diede per due stagioni, una a cosenza e una a lecce.

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