Perinetti: “Palermo, in bocca al lupo. Il problema maggiore? I giovani”

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Resta un tifoso del Palermo e ribadisce la sua “palermitanità”, certificata da anni di militanza nella stanza dei bottoni. Giorgio Perinetti è a Palermo in vacanza e parla serenamente delle vicende del nuovo Palermo, chiamato a una rincorsa contro il tempo per allestire una squadra in grado di vincere il campionato.

Vincere non è mai facile, nemmeno se ti chiami Palermo. Quali saranno le maggiori difficoltà in questa fase di costruzione dal nulla?

“Il problema principale è il ritardo con cui il Palermo si trova adesso rispetto alle altre formazioni che parteciperanno al campionato. È comunque una piazza di prestigio, in grado di attirare calciatori di categoria superiore disposti a scommettere sul un futuro migliore. La difficoltà maggiore sarà quella di reperire giovani di categoria, visto che in serie D ce ne devono essere almeno quattro in campo, il che vuol dire che devi averne dieci in organico”.

Lei era in “campo” con il gruppo che faceva capo a Ferrero…

“Sono stato contattato per dare una mano nel caso in cui avessero vinto il bando. Probabilmente è stata valutata sia la mia conoscenza della piazza che l’esperienza analoga vissuta con il Venezia quando siamo ripartiti dalla quarta serie. Ovviamente c’era la mia disponibilità perché com’è noto quando chiama il Palermo io non so dire di no. Sapevo anche della disponibilità di Iachini, mi aveva confermato che era pronto all’avventura con il Palermo. Di più non so”.

Invece ha vinto il gruppo Mirri – Di Piazza…

“A loro faccio un “in bocca al lupo” perché so che una ripartenza da zero rappresenta sempre uno sforzo notevole. Il compito è oneroso e non sarebbe stato facile per nessuno. Non conosco Mirri ma conosco ovviamente Rinaldo Sagramola”.

Ha avuto modo di “sentire” gli umori della piazza…

“Conosco bene questa piazza, questa tifoseria, la voglia di calcio che c’è sempre stata, la voglia di vincere. Speriamo che si ritrovi unità di intenti ed entusiasmo. Palermo partirà come favorita del campionato ma nessuno ti regalerà niente, chiamarsi Palermo non basta e quando ci saranno le trasferte la squadra troverà stadi bollenti ed entusiasmo alle stelle perchè in molti casi battere il Palermo può valere una stagione. Sono le stesse cose che ho detto lo scorso anno a proposito del Bari che ha vinto il campionato come previsto ma ha dovuto lottare con i denti nonostante avesse una squadra nettamente superiore alle altre. Il blasone di una città  o di una squadra non basta, ogni partita va giocata con la grinta giusta e soprattutto con l’umiltà di chi sa che nulla è scontato”.

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6 thoughts on “Perinetti: “Palermo, in bocca al lupo. Il problema maggiore? I giovani”

  1. Ma Perinetti che ha portato il Venezia dalla D alla B non faceva al caso nostro ???
    Evidentemente il sig. Sagramola ha altri “amici”.
    Come sempre meritocrazia ZERO.

  2. Perinetti dice sempre cose giuste perche’ a differenza di questi due Mirri e Sagramola sa di calcio, ma di quello vero. Mirri un megalomane, Sagramola un succhia sangue, entrambi incompetenti.

  3. Vidimc nn cera bisogno di tempo, mirri nn ha soldi, gli hanno consegnato il palermo soo per recuperare i soldi spesi, dovevano avere gia la squadra pronta

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