Il prof. Amenta: “Palermo in C? Punizione spropositata. L’accusa è debole”

“Le accuse della procura federale sono deboli. Ci sono state delle pronunce del tribunale fallimentare che con la nomina dei tre periti ha smentito tutto o quasi. Eppure vengono prese in considerazione dal diritto sportivo come fossero verità assoluta”.

Il giudizio è del professore Carlo Amenta, docente universitario, esperto di bilanci chiamato fra l’altro a supportare la class action che potrebbe partire nelle prossime ore. Un giudizio professionale dunque, sfrondato dalla sua innata passione per i colori rosanero.

CLASS ACTION PALERMO: “PERPLESSITA’ SU ALCUNI DI BILANCI DI B”

“La cessione del marchio – spiega Amenta – è una tipologia di operazione fatta da quasi tutte le società: il marchio ha certamente un suo valore, ma spesso i principi di bilancio italiani non riescono a far emergere questi valori nascosti. In alcuni casi le società sono poco ortodosse, altre invece (come è lecito) delegano a società specifiche che si occupano principalmente della gestione dei diritti e del merchandising. Il punto sta nella valutazione del marchio: siccome in queste operazioni non ci sono società terze, si pone il dubbio se il prezzo stabilito sia veritiero”.

“Qui invece – continua Amenta – si contesta che l’operazione sia falsa, che non ha una ragione. Nel caso del Palermo, nel merito dei 40 milioni ci possono essere dei paraventi, ma qualcuno ha pagato e il credito finora lo ha garantito: vuol dire che qualcuno si è impegnato a quel prezzo. E in ogni caso la Cassazione ha definito “non fittizia” tale operazione”.

Il professore Amenta, insomma, si dice fiducioso sul giudizio di appello. O perlomeno, non riesce a individuare elementi tali da giustificare addirittura la retrocessione della squadra in serie C. “Potrei capire la penalizzazione di qualche punto, non la retrocessione. Se l’operazione non è falsa, viene a cadere l’accusa principale, eventuali altre anomalie avrebbero valore marginale, credo che se si analizzassero anche i bilanci di molte altre società (e la class action punterà anche a questo) qualche anomalia verrebbe fuori. Ho avuto modo in passato di visionare i bilanci dell’Avellino in Serie B: per tre anni è risultato un patrimonio netto negativo ma il club non veniva messo in liquidazione”.

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