“Sai papà, la passione per il Palermo è sempre grande e mi tiene vicino a te…”

Sai papà, l’altra settimana sono stata in tv a parlare del Palermo. Una tv locale, certo, ma molto emozionante ed era la prima volta, nonostante la mia proverbiale disinvoltura che avrebbe consentito un’apparizione del genere già da tempo. Ricordi le recite natalizie delle poesie al direttore, da bambina in piedi su uno sgabello davanti a 300 persone? O il dialogo col parroco per la prima comunione in una chiesa gremita?

Con questa apparizione televisiva da ospite tifosa mi è sembrato di tornare indietro nel tempo e quasi non riconoscevo la mia stessa voce che con termini tecnici e valutazioni personali, parlava del Palermo di De Zerbi e dei giocatori. Saresti stato contento di vedermi parlare della nostra squadra del cuore perché questa passione sei tu che me l’hai trasmessa, fin da bambina, tu che oltre ad essere un docente, un ricercatore, un poeta, eri anche una persona innamorata dello sport in genere e del Palermo in particolare.

Ricordo come se fosse ieri la nostra prima partita allo stadio. Andammo a piedi, naturalmente, per te era la regola e per me significava fare tre saltelli per adeguarmi al tuo passo veloce e raggiungerti. Una volta giunti nelle vicinanze dello stadio mi colpirono i bagarini che urlavano “u populari, 1600 lire!” ma tu giustamente volesti andare in gradinata, più comoda delle curve (si fa per dire, all’epoca era formata da gradoni alti e di pietra ma per lo meno si stava seduti e si poteva vedere bene la partita). Il ghiacciolo afferrato al volo fu il primo di una lunga serie che gustai con una felicità indescrivibile mentre ancora è vivo in me l’odore dell’erba del campo da gioco.

Non siamo andati molte volte insieme allo stadio, anche perché tu la domenica preparavi la lezione e non volevi deludere i tuoi studenti universitari a cui oltre che di latino, parlavi un po’ di tutto, della tua famiglia e del mio essere tifosa. Ti vantavi di questa mia passione che, iniziata nell’infanzia, doveva durare per sempre e in qualunque serie. Ti piaceva quando piccolissima ripetevo ai tuoi amici l’intera formazione a memoria: Girardi, Pasetti, Sgrazzutti; Lancini, Landini, Landri; Favalli, Arcoleo, Troja, Vanello, Ferrari……e il suono sembrava quello della metrica dei versi latini che tanto amavi.

Poi, da grande, non c’è stata domenica che non seguissimo insieme le partite del Palermo: magari attraverso radiocronache appassionate, se non eravamo a casa mia. Dicevi infatti che non volevi abbonarti a Sky perché preferivi sentire la cronaca della partita alla radio per non emozionarti troppo. E indimenticabile fu, naturalmente, il brindisi con tanto di bottiglia di spumante che la mamma teneva in frigo già dal primo anno dell’era Zamparini dato che solo all’ultima partita perdemmo con il Lecce la possibilità di tornare in serie A dopo 31 anni.

Da quando non ci sei si sono avvicendati tanti allenatori e tanti giocatori, eppure sono trascorsi solo 4 anni! Il Palermo forse sarà ceduto nientepopodimeno che ai cinesi che fino a qualche anno fa non sapevano manco come si gioca a calcio. E non si sa se sarà un bene oppure l’inizio della fine. La passione però è sempre quella e per me è anche uno dei modi che ho per sentirti vicino e per ricordarti.

11 thoughts on ““Sai papà, la passione per il Palermo è sempre grande e mi tiene vicino a te…”

  1. Delia, che dire di tuo padre? Uomo di grande cultura, una spanna al di sopra di tutti gli altri, anche se non lo fece mai pesare. Un signore di altri tempi che ricordo sempre con affetto.

  2. Una lettera a un padre che non c’è più, un ricordo ricco di rievocazioni divertenti e piene di sentimento. Una passione, quella per il calcio e per il Palermo, che unisce gli animi al di là del tempo e dello spazio in una “corrispondenza di amorosi sensi”. Grazie

  3. Veramente bello (cara Delia, hai un futuro come giornalista!) ed anche commovente, perché hai rappresentato con parole semplici il grande amore per il Tuo papà e per il Palermo. Complimenti

  4. La scrittura permette di rievocare i ricordi più preziosi custoditi nel profondo del cuore. Riuscire, però, a coinvolgere il lettore, consentirgli di vivere egli stesso col pensiero le stesse sensazioni di chi le ha provate personalmente è una dote che solo un’acuta sensibilitá consente. Complimenti …

  5. Cara Delia davvero commovente il tuo ricordo. Posso aggiungere che di regola la domenica sera lo zio e papà si sentivano telefonicamente per scambiarsi reciproche opinioni sulle partite. Era un appuntamento atteso e irrinunciabile. Non esistevano i cellulari tantomeno facebook e il telefono era il solo mezzo per sentirsi meno distanti

  6. il ricordo commovente di tuo padre,che ho conosciuto ed apprezzato come docente,coniugato con il tifo che vi ha unito e continua ad unirvi..grazie,cara Delia,per le tue parole,ma anche perchè i ricordi contribuiscono alla memoria .Ormai sei una vera giornalista,sincera ed appassionata!

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