Trajkovski, fu vera gloria? E se il Palermo diventasse la sua… Nazionale?

pagelle ironiche amenta e ferrara

La partita “perfetta” contro il Bari ci ha riservato un’altra bella sorpresa: Trajkovski si è svegliato e ha segnato un bel gol. Il macedone è arrivato a Palermo a giugno 2015 con la moglie Alexandra, una bellissima ragazza serba che conosce dei tempi della scuola e dalla quale un anno fa ha avuto un figlio “palermitano”, Matej. Ha un curriculum di tutto rispetto ma fino ad ora non aveva quasi mai inciso veramente, né in serie A né quest’anno nel campionato cadetto.

In 52 presenze ha segnato soltanto 6 gol, risultato a dir poco deludente se si pensa che nella sua Nazionale ha sempre fatto bene, realizzando 10 gol in 37 partite. Fra l’altro, ha anche segnato un bel gol a Torino contro l’Italia in una partita di qualificazione mondiale terminata 1 a 1. Le sue caratteristiche sono quelle di trequartista ambidestro ma spesso viene utilizzato come ala sinistra o attaccante centrale. Di certo, ha fisico e senso della posizione e sa tirare da media distanza con discreta precisione e forza.

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Eppure, Trajkovski è stato per tanti mesi uno dei misteri di questa squadra che oggi, andando di pari passo con la consapevolezza di una identità e compattezza mai raggiunta prima, fa riemergere anche un calciatore come il macedone che da diverse settimane stava lentamente scivolando nelle sabbie mobili della panchina a oltranza. Contro il Bari Aleksandar si è mosso bene in avanti, ha contribuito a tenere alta la squadra e al momento opportuno ha calciato un tiro al volo sugli sviluppi di un’azione del volenteroso Ninuzzo La Gumina, realizzando un gol di ottima fattura.

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Cosa chiedere di più, da tifosa innamorata, se oltre al meraviglioso 3 a 0 a Bari si è anche sbloccato un giocatore che sembrava avere smarrito le proprie qualità? Beh, una cosa ci sarebbe da chiederla, e cioè una maggiore continuità di gioco e un carattere più deciso perché se nelle prossime gare dovesse tornare ai soliti cliché la gara di Bari resterebbe una semplice eccezione.

La “rinascita” di Trajkovski fa parte della bellezza del calcio che è la sua imprevedibilità ma è giusto precisare che il rendimento che il macedone ha avuto nella scorsa partita non è e non può mai essere frutto del caso. Penso che in tutta questa difficile e confusa situazione ambientale, i giocatori del Palermo hanno avuto la fortuna di essere guidati da un condottiero apparentemente mite ma coraggioso, saggio e intelligente. Tedino è un allenatore che è riuscito in pochi mesi a creare un gruppo formato da ragazzi uniti ed ambiziosi, quasi sempre ben disposti in campo e motivati al punto tale da far giocare loro la palla fino all’ultimo minuto di recupero.

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E così se anche Trajkovski come altri (Struna, Jajalo, Chochev) è oggi un giocatore ritrovato il merito è certamente di questo tecnico che dalle macerie di una retrocessione ha creato un gruppo da primato su cui pochi credevano. In uno dei momenti più brutti della storia recente del calcio palermitano è una bella notizia perché contribuisce a nutrire di speranza i cuori dei tifosi e di una città che non può fare a meno di vivere il calcio ad alti livelli.

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5 thoughts on “Trajkovski, fu vera gloria? E se il Palermo diventasse la sua… Nazionale?

  1. li manca l’autostima e ha poca fiducia in se stesso. Non ho mai visto uno che fa l’attaccante centrale in una partita che va a tirare i calci d’angolo.!!! Anche se è bravo è lui l’ostacolo più grande di se stesso . Si deve fidare di più alle sue capacità

  2. Tedino è sicuramente l’allenatore più bravo che abbiamo avuto nella gestione del gruppo e nei rapporti con la dirigenza.

  3. spero sia come la sindrome di vazquez……dalla tribuna all’insostutibilita’….credo che in primis deve capirlo lui che la nazionale parte da qui….mi auguro segua un nuovo corso per lui e per il Palermo….forza palermo forever

  4. Tedino (un po’ come Iachini) riesce a far migliorare tutti: speriamo ci riesca anche con Trajcovski … (anche se nel suo caso dovrebbe migliorare sotto l’aspetto caratteriale, cosa un po’ difficile)

  5. Con questi giocatori che si vanno risvegliando il Palermo amdrà in A. Magari con il distacco previsto da Zamparini, che sembrava un’utopia.

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