Trapani, la lezione del “Comandante” Morace e il nuovo corso da scoprire

Il comunicato di addio è il manifesto della sua lunga esperienza alla guida del Trapani. Vittorio Morace ha una buona parola per tutti, dai dipendenti ai giocatori, dai tifosi alla città: è stata una figura carismatica della storia granata, la più longeva, la più vincente. Diciamolo con franchezza, sarà dura ripetere una cavalcata come la sua, cominciata dalle macerie dei campionati minori fino a sfiorare la serie A che lo avrebbe trasformato da “Comandante a “Santo”.

IL COMANDANTE MORACE AI TIFOSI: “14 ANNI ESALTANTI”

Per capire la portata del suo successo “granata” è sufficiente voltarsi indietro: il Trapani giocava tra i dilettanti mentre Palermo, Catania e Messina (2006-2007) erano addirittura insieme in serie A (e la Juventus in B). Adesso, dopo appena un decennio, è cambiato tutto: il Trapani è la seconda forza calcistica della Sicilia, ha già conquistato i playoff e potrebbe tornare in serie B a giugno.

Morace lascia, a conferma che le belle storie hanno un inizio ma anche una fine. Al di là dei suoi guai e dell’età che avanza, è giusto lasciare spazio a chi promette di investire e di credere nel rilancio calcistico. I tifosi hanno amato il “Comandante”, certamente anche per i risultati conquistati ma soprattutto per quella sua capacità di fare gruppo, di fare “famiglia” che ha contraddistinto anche la sua conduzione aziendale nella compagnia di navigazione che ha supportato come sponsor la squadra granata.

Da oggi è già futuro. E Maurizio De Simone, il nuovo presidente, si trova davanti il difficile compito di non fare rimpiangere il Comandante. La squadra è stata già “catechizzata” sul passaggio di proprietà, il ds Raffaele Rubino farà da ponte tra la nuova e la vecchia proprietà. De Simone illustrerà nei dettagli i suoi progetti, farà presto “amicizia” con il “Provinciale” e i suoi tifosi e dovrà dare qualche “risposta” al Palazzo che non lo ha accolto certo nel migliore dei modi e che ha insinuato dei dubbi che hanno “gelato” la tifoseria.

Quella irrituale nota che la LegaPro ha inviato pubblicamente poche ore prima della firma dell’atto di acquisto è stato uno “sfregio” alla sua gioia per avere coronato un obiettivo calcistico importate come la presidenza del Trapani. Nel primo comunicato ufficiale ha risposto con chiarezza di avere presentato tutte le garanzie richieste (a proposito: Matera e Piacenza che garanzie avevano dato?) ma dovrà subito capire chi è che gli fa la guerra dall’interno. E poi non dovrà dimenticarsi che Trapani è una piazza che è stata abituata fin troppo bene, guai a deluderla. Buona fortuna.

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2 thoughts on “Trapani, la lezione del “Comandante” Morace e il nuovo corso da scoprire

  1. Sig. Zito non so lei cosa vorrebbe comunicare con questo articolo ma la stampa dovrebbe fare informazione non riflessioni astratte. Il Trapani passa da un armatore a un imprenditore dei servizi con un qualche guaio nel suo passato ….di che parliamo?

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