Il treno è passato (e noi siamo sotto il treno). Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

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Al 90’ di venerdì eravamo sotto un treno. Le sconfitte di Parma e Frosinone e l’arrivo di Stellone ci hanno dato un entusiasmo che non ricordavamo. Il calcio è anche questo, vero, però bisogna anche dire che noi un po’ coglioni lo siamo. il Palermo si presenta all’appuntamento con il Bari con un bel 4-4-2. Rispoli e Alesaami sulle fasce, al centro Struna e Rajkovic. Rivoluzione a centrocampo dove Jajalo resta fuori e giocano Rolando e Gnahoré sulle fasce e al centro Murawski e Chochev. In avanti torna l’unico quasi fuoriclasse di questa squadra, Coronado, che gioca dietro La Gumina. In realtà per noi si può giocare pure con il famoso 5-5-5 di Oronzo Canà, basta che si vinca.

LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA

Vi confessiamo che nei primi quindici minuti non ci abbiamo capito una minchia su come intendeva giocare il Palermo e abbiamo quindi cominciato a pregare la Santuzza per un gol “a com’e gghiè”. Abbiamo visto gente che giocava a destra spostarsi a sinistra e da avanti a dietro e ci è sembrato il classico schema “facite ammuina”. Il Palermo comunque mantiene sempre l’iniziativa e finalmente si vedono pressing, verticalizzazioni, qualche sovrapposizione, bombe a mano e tric e trac. La prima occasione, però, si registra solo al 37’ quando La Gumina mette fuori in tuffo di testa. Al 45’ Rolando viene atterrato in area e ci sembra pure rigore netto. Il primo tempo si chiude con pochissime occasioni ma almeno si è vista una idea di gioco e ci resta qualche rimpianto sul tempo sprecato a fare questo cambio in panchina.

IL COMMENTO DI STELLONE

Al rientro il Palermo fa un po’ più fatica a tenere palla e quando ce l’ha si trova davanti il muro del Bari che in difesa gioca almeno in cinque, più magazziniere e custode del campo. Al 18’ Stellone cambia Gnahoré per Moreo sperando in qualche spizzata vincente in area. Al 22’ la prima occasione del secondo tempo è proprio per Moreo che di testa in tuffo la mette fuori. Al 27’ si “strappa” Struna e sembra veramente una maledizione. Al 35’ però la mossa di Stellone paga. Lancio lungo dalla difesa per Moreo che fa sponda per La Gumina che controlla, resiste alla carica e batte il portiere con un gol da centravanti di sfondamento che ci commuove. Al 40’ il Bari resta in dieci ed è rissa in campo e fuori. Fiordilino, entrato al 38’, tira di poco fuori. Tutto sembra girare a favore dei rosa ma al 43’, su una palla in area che sembra innocua, il Bari pareggia con Nené, lasciato solo a due passi da Pomini.

IL COMMENTO DI GROSSO

Piombiamo nello sconforto e non serve neanche l’ulteriore espulsione del Bari e l’assedio finale a risollevare le sorti del match e sopratutto il nostro umore. Il Palermo perde ancora punti per l’ennesima ingenuità difensiva che forse non sarebbe arrivata con Struna ancora in campo. Per alcuni minuti ci abbiamo creduto davvero di fare lo sprint finale fino in serie A ma ora ci
sentiamo come al 90’ di venerdì sera. Maledetta macchina del tempo!

Pomini – 6. Sul gol poteva solo cercare di spaventare l’avversario con una boccaccia. Il Bari non tira mai in porta e lui va a fare le risse pure a centrocampo. Stupefatto.

Rispoli – 5,5. Bloccato in difesa dal modulo non può correre come vorrebbe ma arriva almeno un paio di volte sul fondo come un sub con i piombi giusti. Floro Flores sul gol del Bari gli sale di sopra senza rispetto e questo non ci pare giusto. Sgabello.

Struna – 6,5. Finché sta in campo ci piace sopratutto per come fa girare la palla. Fosse rimasto in campo tutta la partita si sarebbe quasi convinto di essere un giocatore vero e magari non pigliavamo gol. Convinto.

L’INFORTUNIO DI STRUNA

(dal 28′ s.t. Dawidowicz) – 5. Si perde Nené sul gol del Cagliari. Statuina.

Rajkovic – 6,5. I giocatori del Bari per buona parte del tempo li vede solo sull’album. Si esibisce in un paio di lanci da centrocampista vero. Quasi regista.

Alesaami – 6. Anche lui è bloccato dietro ma questa pare quasi una fortuna visto come ha giocato ultimamente. Tenta anche qualche sovrapposizione e a tratti sembra un vero terzino. Frenato.

Rolando – 7. Ci sembra uno dei migliori perché corre e riesce ad aprire spazi anche dove non ci sono. Non sempre riesce a farlo con la palla al piede ma questo è un dettaglio. Sprinter.

Murawski – 7. Si scambia spesso con Gnahoré e a volte non capisce manco più dove si trova. Però il suo dinamismo è una delle cose migliori della partita. Trottolino amoroso.

(dal 38′ s.t. Fiordilino) – s.v.

Chochev – 6,5. Stellone gli chiede di recuperare palloni e rompere gambe. E lui esegue senza battere ciglio. Muro.

Gnahoré – 6,5. Gioca a destra sulla fascia ma ha la stessa velocità di una automobilina a pedali con un quarantenne infortunato al ginocchio alla guida. Corre moltissimo in copertura ed esce stremato. Quasi ala.

(dal 18′ s.t. Moreo) – 6,5. I compagni lo cercano di testa e lui finalmente si fa trovare. L’assist per La Gumina è da manuale del calcio. Finalmente.

Coronado – 5,5. In questa confusione generale ci sembra perdere di vista la porta, i compagni e anche la palla. A sua discolpa bisogna dire che quelli del Bari lo picchiano come i bulli di un telefilm sui College americani. Mingherlino.

La Gumina – 8. Un gol così vale il voto più alto. La palla data da Moreo non era facile da mettere in rete ma Nino resiste alla carica e sfonda la porta. Avrebbe meritato di essere un gol vincente. Ormai bomber.

Stellone – 6. Non avrà potuto fare molto ma almeno si vede che ha idea di come si gioca a calcio. Fosse arrivato prima non staremmo nei guai. Benvenuto.

RECORD STAGIONALE DI PAGANTI

PALERMO – BARI, GLI HIGHLIGHTS


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