ZAMPARINI, GAME OVER | Il suo tempo è finito. Però…

Ve lo giuro, non è facile scrivere qualcosa di sensato a proposito di una vicenda che non ha una logica e della quale non riesco a intuire il finale (ma ho qualche fosco presagio). Quella di ieri è stata una giornata caotica, piena di colpi di scena che lasciano il segno e che mettono in crisi qualunque certezza sul futuro rosanero. Non riuscendo a disegnare un quadro di insieme sulle prospettive future del Palermo mi limito a dirvi il mio pensiero su alcuni punti cardine di questo sgangherato puzzle.

La perquisizione della Guardia di Finanza e l’indagine con pesanti accuse nei confronti di Zamparini non sono in alcun modo indice di colpevolezza. Nel linguaggio tecnico si chiama “garantismo”, io la chiamo civiltà. Se la magistratura ha notizia di un presunto reato ha il dovere di intervenire per verificare se il reato sussiste e fa indagini in tal senso. Purtroppo l’avviso di garanzia – che nella riforma del codice doveva rappresentare una garanzia per la persona indagata – si è trasformato nel tempo in una condanna alla gogna senza processo a causa di alcune distorsioni del circo mediatico. Con gli avvisi di garanzia – o meglio con il clamore da essi provocato – si sono distrutte carriere, soprattutto politiche. A volte ingiustamente. Ci sta che Zamparini si professi innocente, pulito e onesto. Ce lo auguriamo e la magistratura lo stabilirà. Gli antizampariniani hanno ripreso fiato scrivendo di tutto e di più sui social. Liberi di farlo ma sono anche io libero di fare una domanda: se Zamparini e il Palermo un mese fa si fossero qualificati per la coppa Uefa, anziché retrocedere, certi “leoni della tastiera” avrebbero scritto simili insulti o avrebbero parlato di complotti vari contro il Palermo? Non immischiamo vicende giudiziarie con i risvolti della passione calcistica e non sono fra quelli che gode delle disgrazie altrui.

Onde evitare equivoci (ma so già che non li eviterò): non sono “zampariniano” e ritengo che Zamparini sia indifendibile sotto tutti i punti di vista (tranne quello giudiziario, che delego alle persone preposte). Da troppo tempo Zamparini sta facendo scelte incomprensibili, aggravate da dichiarazioni ancora più incomprensibili. Cavolo, se acquisti un giocatore mediocre perché non hai soldi, il tifoso si può dispiacere ma deve prenderne atto: se prendi un giocatore mediocre perché non hai soldi ma dici che è il migliore del mondo il tifoso si ritiene preso per il culo. E s’incazza. Se per cinque mesi dici che c’è l’accordo con Baccaglini, annunci mirabilie della nuova proprietà, dici che Paul è un fratello e che è tutto a posto poi non puoi fare la commedia della persona tradita. Se dici che c’è il patto di riservatezza e poi sbandieri le cifre ai quattro venti non sei coerente. Potrei continuare a lungo ma il senso è chiaro.

Le vicende degli ultimi tempi stanno segnando e dividendo la tifoseria. I commenti sono variegati, cambiano da sito a sito e di giorno in giorno. Credo che i tifosi abbiano ragione (tranne quando scrivono insulti, volgarità e minacce) a ritenere chiuso da un pezzo il tempo di Zamparini a Palermo e credo che non ci siano più le condizioni per recuperare il rapporto. Però consentitemi di dire che “tagliarsi i coglioni per far dispetto alla moglie” è un gioco al quale non voglio giocare, ho letto centinaia di commenti di persone secondo cui sarebbe meglio ripartire dalla serie D piuttosto che restare in B con Zamparini. Vorrei ricordarvi che Zamparini, anche quello di oggi, è lo stesso eccentrico, vulcanico, arrogante, “pazzoide”, competente e frizzante imprenditore che dieci anni fa costruiva squadroni meravigliosi e poi faceva cassa con i pezzi migliori: solo che dieci anni fa poteva ricostruire, aveva più soldi, più futuro e più entusiasmo. E la gente perdonava.

Mi piacerebbe inoltre non sentire più il ritornello che “una piazza come Palermo merita la serie A”: in che senso? Vi siete accorti che Palermo è al 100esimo posto (circa) nelle classifiche di vivibilità? Che siamo parecchio al di sotto della media nazionale in quanto a povertà, disoccupazione e disservizi? Che non c’è e non c’è stato nessun palermitano (vedremo Cascio che però è… americano) con il concreto interesse di rilevare il Palermo? Non sarebbe ora di fare un po’ di autocritica nella qualità di palermitani prima ancora che di tifosi? In questi giorni ho letto molte critiche infastidite perfino sugli eventi legati a Dolce & Gabbana: eppure credo che dovremmo dire grazie a chi in cambio di tre giorni di pochissimi disagi sta facendo una monumentale (e mondiale) campagna promozionale per Palermo.

Ho l’impressione che Zamparini, in fondo in fondo, non voleva (e non vuole) vendere il Palermo e che ha sfruttato il primo pretesto possibile per restare in sella. Il calcio gli piace troppo e fa fatica ad uscire da un mondo che gli appartiene da trent’anni. Ma spero che prenda atto che il suo tempo è finito, ogni giorno che passa servirà solo ad offuscare le pagine più belle di una grande storia.

10 thoughts on “ZAMPARINI, GAME OVER | Il suo tempo è finito. Però…

  1. Guido monastra seguo il palermo fin da bambino e mi ricordo di te quando commentavi le partite del e quando segnava il palermo succedeva il fini mondo era bellissimo, cmq condivido in pieno il tuo pensiero.
    Alessio

  2. “Se il Palermo si fosse qualificato per la coppa uefa”. Ma il fatto che invece sia retrocesso non è colpa del destino cinico e baro, ma è il risultato di scelte precise e consapevol. Diciamo che queste scelte, mai onestamente spiegat con la dovuta sincerità, lasciano molti dubbi, evidentemente anche alla procura della Repubblica

  3. Condivido pienamente i commenti di Guido Monastra che con il suo sapiente modo di scrivere conferisce grande prestigio al portale di stadionews. Ritengo lo stesso che seguo dai tempi bui della C un giornalista serio oltre che estremamente competente.

  4. Guido anch’io sono anziano e ricordo con piacere il passato del Palermo. Il problema non è legato al fatto che Zamparini non ha più i soldi. Il suo smacco nei confronti di Palermo città è iniziato dopo la finale di Coppa Italia a Roma dove lui non ha sopportato il legame che esisteva tra quella squadra ed allenatore (quasi di amore) da parte della città tutta. Pertanto da buon narcisista ha venduto tutt anche l’impossibile creando terra bruciata attorno a se e la città. Mi spiace ma è un uomo prettamente cattivo. Non fa nulla per farsi amare.

  5. Asserisce che Palermo lo ama, ma perchè è quello che lui vorrebbe e che non ha e non avrà mai.
    La squadra di calcio è un bene sociale della città, ma quando togli tutti i riferimenti………non esiste più un giocatore che possa legarsi perchè sistematicamente viene fatto fuori. Il prossimo saranno Rispoli e Nestorosky

  6. Bello il suo articolo. Grande da sempre la sua professionalità giornalistica. Zamparini è un uomo e tale deve essere considerato. Nel calcio girano troppi soldi e troppe porcherie. Come fa un giocatore a rinunciare all’esame di stato per andare in vacanza? Resterà ignorante con i soldi.. Buona giornata

  7. Non si tratta di equivocare, ma di dire, semmai, cose che non stanno nè in cielo, nè in terra. Ad esempio, il passaggio in cui scrive: “se Zamparini e il Palermo un mese fa si fossero qualificati per la coppa Uefa, anziché retrocedere, certi “leoni della tastiera” avrebbero scritto simili insulti o avrebbero parlato di complotti vari contro il Palermo? Non immischiamo vicende giudiziarie con i risvolti della passione calcistica” è insostenibile. Zamparini ha avuto la Finanza posto casa non per i suoi vigneti in Puglia, non per una qualche impresa di famiglia e nemmeno per il centro Conca d’Oro, ha avuto perquisizioni legate direttamente a presunti illeciti penali commessi con il Palermo Calcio, probabilmente perché tutta l’allegra gestione degli ultimi anni, tutti i milioni in entrata (diritti PPV, Lega, sponsor, botteghino, favolose e meno favolose plusvalenze per la vendita dei giocatori) che non sono mai serviti, a detta dello stesso presidente, a turare il buco di bilancio, le commissioni milionarie ai suoi amici slavi, l’apertura di società effimere in UK, la cessione del marchio Palermo ad una società lussemburghese, non sono passate inosservate nemmeno a chi si occupa di fare rispettare la Legge.

    Altro passaggio insostenibile: “Vorrei ricordarvi che Zamparini, anche quello di oggi, è lo stesso eccentrico, vulcanico, arrogante, “pazzoide”, competente e frizzante imprenditore che dieci anni fa costruiva squadroni meravigliosi e poi faceva cassa con i pezzi migliori: solo che dieci anni fa poteva ricostruire, aveva più soldi, più futuro e più entusiasmo. ” Ancora nel 2017 dobbiamo sentire che Zamparini non ha più soldi. Zamparini dal 2006 almeno non mette più un euro di sua tasca nelle casse del Palermo. Il Palermo in serie A introitava circa 70 milioni di euro dalle fonti che ho ricordato prima. A questi andavano aggiunti i ricavi dalle cessioni eccellenti e non solo, motivo per cui ci sono stati anni, più di uno, in cui le entrate della società erano superiori ai 100 milioni di euro. Il Palermo era giunto al punto che sarebbe bastato un ottimo direttore generale ed un ottimo contabile ed avrebbe vissuto “per sempre” in serie A, più lato sinistro che destro della classifica, quello che fa la Fiorentina, per intenderci. La leggenda per cui Zamparini è in difficoltà economica e ne risente pure il Palermo, diventa realtà soltanto se ipotizziamo che parte di questi milioni, almeno quelli incassati negli ultimi cinque anni, siano poi usciti per altre vie, magari le stesse che ipotizzano PM e Fiamme Gialle in queste ore o in questi mesi, visto che spesso perquisizioni e arresti sono soltanto la punta dell’iceberg di un lavoro lungo e oscuro inziato ben prima.

    Per finire: “Mi piacerebbe inoltre non sentire più il ritornello che “una piazza come Palermo merita la serie A”: in che senso?”. Su questo siamo parzialmente d’accordo. Al di là del mantra recitato ad arte da chi per adesso ci amministra, Palermo non è un Paradiso. Mi permetto di dirlo anch’io, visto che a 45 anni ho fatto le valigie e sono andato a vivere (e soprattutto lavorare) in UK portandomi dietro moglie, figlio ventenne e due gatti. Ma c’è da dire che il calcio fa storia a se. Palermo merita la A non per lo stato della città e dei suoi indecenti servizi, non per l’innegabile storia e la meraviglia dei monumenti, ma perché anche lo scorso anno, campionato da dimenticare, ha fatto non so quanti passaggi serali e pomeridiani in PPV. Palermo squadra ha un bacino d’utenza che fa gola alle televisioni e ai media, Palermo squadra fa parlare, ultimamente più per cose brutte che belle, mezza Italia, porta numeri che nel complesso e spesso detestabile meccanismo del calcio moderno, producono denaro e ricchezza. Il Palermo in B tre anni addietro fu considerato da tutti, presidente di Lega Abodi per primo, un illustre ospite soltanto di passaggio proprio per questi motivi, visto che di blasone e di trofei vinti, prima di Zamparini e durante lo stesso Zamparini, possiamo vantare soltanto una coppa Italia di serie C.

    Concludendo (e scusandomi per la lunghezza del messaggio): non condivido buona parte delle cose da lei scritte, pur apprezzandone la forma (merce rara in un’epoca in cui basta avere uno smartphone ed un sito per dichiararsi “giornalisti”). Trovo che anche lei faccia errori comuni a buona parte dei suoi colleghi della stessa generazione, mi riferisco all’idea di un Palermo in sofferenza per via di uno Zamparini squattrinato, quando in realtà quest’ultimo non esce di tasca sua soldi per la società da più di un decennio. Probabilmente siete/siamo (in fondo appartengo anche io alla stessa generazione) ancora legati al vecchio schema di “presidente che mette i soldi” che in realtà, in serie A e in parte in B (leggi paracadute) non esiste più da un pezzo, sicuramente dall’avvento prepotente e milionario nella scena calcistica delle Pay per View. Mi auguro in futuro di non leggere più, nè su Stadionews, nè da altre parti, questa inesattezza che ritengo grave.

    Buona giornata e buon weekend.

  8. concordo assolutamente con Monastra spero che l’uscita di Zamparini sia cavallersca e senza eccessivi contraccolpi

  9. Considerato che il mio commento risulta tuttora “in attesa di moderazione”, malgrado abbiate pubblicato messaggi cronologicamente posteriori e dando per scontato che la sua lunghezza non abbia soddisfatto i vostri standard in termini di dimensioni (nel qual caso consiglierei di limitare il numero di parole per post, in modo che ognuno possa regolarsi), farò dono della sintesi, utilizzando stavolta appena un rigo o poco più: articolo infelice, ricolmo di inesattezze clamorose, contraddittorio in alcune sue parti. Buona la forma, più che mediocre il contenuto, direbbe il mio ex professore di Italiano al liceo. Saluti.

  10. Complimenti ottimo editoriale Monastra se non fosse che ti conosco ,per averti visto in Tv potrei dire che è perfetto per il solito palermitano 70/80 enne che ricorda sempre la C2 -Ferrara e Polizzi -la sparizione ma anche tu?cosa vuol dire che se siamo 100°per qualità non possiamo vantare diritti di stare stabilemente in A?il pezzzo sembra scritto da uno che non conosce come è cambiato il business del pallone e in particolare il business che ha avuto tra le mani il vecchio friulano!caro Monastra dovresti fare un passetto in avanti ….sei rimasto un po’ fermo anche tu….

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