Palermo, l’ultima del 2025 è una “trappola”: il Padova fuori casa viaggia da grande
Il Palermo si prepara a chiudere il 2025 con una sfida tutt’altro che banale. Al “Renzo Barbera” arriva un Padova solido, ambizioso e in piena crescita, capace di costruire gran parte del proprio percorso lontano dall’Euganeo. I biancoscudati sono infatti la terza miglior squadra della Serie B in trasferta: 14 punti conquistati fuori casa, con 8 gol segnati e 8 subiti, a testimonianza di un equilibrio difficile da scalfire.
I rosanero, reduci dal pareggio amaro di Avellino, hanno un solo obiettivo: tornare alla vittoria per restare agganciati al treno delle prime. L’emergenza difensiva non può diventare un alibi. Servirà una prestazione di spessore contro un avversario che sa soffrire, ma anche colpire.
La partita di Inzaghi
Per Filippo Inzaghi non sarà una gara come le altre. Il suo Palermo, infatti, sfiderà la squadra della città della moglie, Angela Robusti, padovana di Veggiano. Un legame nato lontano dal calcio, nel 2018, a Venezia, davanti a un bicchiere d’acqua mentre tutti brindavano. Da lì una storia che ha accompagnato Pippo tra panchine, traslochi e nuove sfide.
Un dettaglio umano che rende il confronto ancora più particolare, ma che in campo lascerà spazio solo alla competizione. Inzaghi lo sa: il Padova non fa sconti, a nessuno.
Andreoletti e l’identità biancoscudata
Il Padova è la creatura di Matteo Andreoletti, 36 anni, alla prima esperienza in Serie B ma con idee chiarissime. I riferimenti sono dichiarati: De Zerbi per la costruzione, Gasperini per ampiezza e verticalità. Il sistema base è il 3-5-2, fluido e camaleontico.
In fase di possesso, i veneti si trasformano spesso in un 3-1-2-4 o 3-2-1-4: costruzione dal basso, esterni altissimi, una delle punte che viene incontro per liberare spazi. Quando serve, però, non disdegnano il lancio lungo per risalire velocemente il campo. È una squadra che sa alternare controllo e verticalità con naturalezza.
Pressione, sacrificio e… Papu Gomez
Senza palla il Padova si compatta in un 5-1-3-1, corto e aggressivo, con pressing mirato a chiudere le linee centrali e forzare l’avversario a soluzioni sporche. L’intensità è il marchio di fabbrica, ma comporta anche un grande dispendio di energie.
Il volto simbolo è il Papu Gomez. Non ancora al top, ma già leader tecnico ed emotivo: lampi, strappi, applausi e fascia al braccio. Un trascinatore che il Palermo dovrà controllare con attenzione.
Curiosità finale: il Padova non si è fermato nemmeno a Natale (così come il Palermo). Allenamento voluto dai giocatori, segnale di un gruppo affamato. E quando una squadra arriva al “Barbera” con questo spirito, è sempre meglio tenere alta la guardia.
