Palermo – Padova 1 – 0 LE PAGELLE / Il solito Pohja, la difesa giovane regge bene
Tre punti sul campo, tutt’altro che facili e banali; tre punti recuperati a Modena e Cesena, due punti recuperati al Frosinone. Ce n’è abbastanza per uscire soddisfatti dal campo e festeggiare con serenità la fine dell’anno, in attesa del mercato e di una sosta che non potrà che fare bene.
La vittoria diventa fondamentale perché con l’emergenza in difesa che Inzaghi ha dovuto fronteggiare (assenti Bani, Bereszynski, Diakité) c’era da trovare il corretto assetto: e ci sono voluti venti minuti per mettere ordine ma poi il Palermo ha fatto quello che doveva e sa fare: calcio operaio che più operaio non si può e qualche tocco di classe degli uomini più dotati. E difatti il gol che indirizza la gara porta la firma congiunta di Pohjanpalo e Palumbo.
L’Inzaghismo della squadra è testimoniato da un finale in cui il Padova ci ha provato e il Palermo ha difeso la propria area di rigore con i denti e con il coraggio dei tanti giovani (Peda, Veroli, Vasic e Giovane su tutti) lanciati in campo con coraggio e fiducia.
Una vittoria “sporca” che però non ha deluso i sostenitori che hanno visto la voglia di lottare e di vincere: e difatti si tratta della quarta vittoria consecutiva in casa, il sesto risultato utile consecutivo. E non va dimenticato che il Padova, prima di Palermo, aveva fatto 14 punti con ben quattro vittorie. Inzaghi non poteva sperare in una giornata più felice.
Una vittoria un po’ più “comoda” avrebbe consentito anche la passerella finale per Brunori che invece è rimasto in panchina, mestamente, con la testa a Genova ma il cuore in mano per abbracciare i tifosi che gli dedicano i cori d’addio.
PALERMO: Joronen 7; Veroli 6,5, Peda 6,5, Ceccaroni 6,5 (dal 39′ s.t. Giovane s.v.); Gyasi 6 (dal 20′ s.t. Pierozzi 6), Segre 6, Ranocchia 6,5 (dal 39′ s.t. Blin s.v.), Augello 7; Palumbo 7 (dal 20′ s.t. Gomes 6,5), Le Douaron 6 (dal 15′ s.t. Vasic 6); Pohjanpalo 7.
PADOVA: Sorrentino 6, Belli 6 (dal 39′ s.t. Silva s.v.), Sgarbi 5,5, Perrotta 6,5; Capelli 5,5, Fusi 5,5, Varas 5,5 (dal 39′ s.. Di Maggio s.v.), Harder 6 (dal 28′ s.t. Buonaiuto s.v.), Barreca 6; Gomez 6,5 (dal 39′ s.t. Baselli s.v.); Bortolussi 6 (dal 24′ s.t. Seghetti).
Joronen 7: Per difendere l’imbattibilità del Palermo nella prima mezz’ora di gioco deve fare gli straordinari perché il Padova parte forte: prima una parata su una rasoiata angolata del Papu, poi una respinta di pugni su un fortissimo tiro dal limite di Bortolussi e qualche uscita alta non banale. Ma il vero miracolo lo deve compiere in uscita bassa su Fusi che gli si è presentato davanti tutto solo. Nella ripresa deve “limitarsi” a una parata complicata su calcio di punizione dal limite.
Veroli 6,5: Titolare in campionato dopo la gara di La Spezia (vinta anche quella) si conferma un portafortuna. Considerato che lui è un mancino e che viene schierato a destra per necessità, considerato anche che la difesa è rivoluzionata e che il Padova è una squadra rapida palla al piede si può dire che, pur con qualche affanno, il suo compito l’ha assolto bene. Sbanda nei primi venti minuti, poi si scrolla di dosso l’emozione ed è più tranquillo. E nel finale è anche decisivo in una chiusura.
Peda 6,5: Non è facile sostituire Bani e non è facile farlo in una difesa rimaneggiata per due terzi. Peda non ha l’autorevolezza del capitano ma non sbanda quasi mai, a volte eccede in agonismo e in qualche fallo di troppo ma ci sta. Non è ancora pronto per cose troppo raffinate, quando ci prova sbaglia. Bravo a fiondarsi in area avversaria (come fa Bani sempre) quando c’è da battere un calcio piazzato: lo fa con autorità e pericolosità.
Ceccaroni 6,5: C’è da rimboccarsi le maniche, lo sa da una settimana, e le maniche se le rimbocca facendo gli straordinari e dividendosi saggiamente e generosamente tra fase difensiva e fase offensiva. Per intenderci, quando il Palermo imbastisce il contropiede vincente lui è in attacco, quando c’è da dare una mano dietro non si risparmia. Con queste premesse, è comprensibile qualche piccola sbavatura.
(dal 39′ s.t. Giovane) s.v.: Va a presidiare la fascia destra nel concitato finale. Anche lui con un coraggio da leoni. Un bel gettone anche per lui.
Gyasi 6: Torna titolare dopo la trasferta di Cesena, ci sta che il suo ritmo non sia ancora quello migliore. Presidia la fascia destra per sostituire Pierozzi e fa il minimo sindacale, preoccupandosi – non senza qualche complicazione – di presidiare la fascia destra. Si preoccupa anche di dare copertura a Veroli. Lascia il campo dopo oltre un’ora, è tutto quello che ha per ora.
(dal 20′ s.t. Pierozzi) 6: Gli tocca poco meno di mezz’ora, per non sforzarlo troppo dopo piccoli guai muscolari. Si vede che sulla fascia destra ha più confidenza di Gyasi, il fatto che sia più fresco degli altri lo aiuta.
Segre 6: La fascia di capitano al braccio funge da carica supplementare. Gira come una trattola, talvolta anche a vuoto, ma è un moto perpetuo e in una partita di battaglia e sacrificio anche questo fa curriculum.
Ranocchia 6,5: Cresce di personalità partita dopo partita. Quasi tutte le azioni del Palermo partono dal suo piede, si fa vedere sempre in fase di disimpegno e prova anche qualche giocata in avanti. Sta ripagando la fiducia di Inzaghi.
(dal 39′ s.t. Blin) s.v.: Un altro mattone per il muro difensivo voluto da Inzaghi nel finale.
Augello 7: Uno dei più “caldi” nel complicato avvio di partita. Insieme a Ceccaroni fa funzionare la fascia di sinistra che è quella che il Palermo predilige per portare gli attacchi al Padova. Non sempre è preciso nell’ultimo tocco ma il suo dinamismo e la carica agonistica sono spesso preziose nei momenti più complicati della gara.
Palumbo 7: Le cose migliori le fa all’inizio e alla fine del 38esimo, il minuto del gol dell’1 a 0: avvia l’azione con una velocissima ripartenza palla al piede che spacca in due il Padova, poi nel prosieguo dell’azione si ritrova la palla giusta da indirizzare su Pohjanpalo con morbidezza e precisione. Prima di questa “perla” non aveva fatto molto in termini di qualità, solo molto dinamismo disperso nella confusione globale. Dopo questa “perla” è un altro Palumbo, bravo ad aprire il gioco, a “vedere” la partita e a rimediare a qualche defaillance tattica. Esce dal campo a metà ripresa, forse un po’ troppo presto.
(dal 20′ s.t. Gomes) 6,5: Subito nei meccanismi del gioco. Una sua giocata elegante costa l’ammonizione ad Harder e regala una interessante punizione al Palermo. Poi prova il tiro da fuori ma viene “murato” e al 92esimo inquadra la porta ma trova il portiere avversario pronto. Prestazione in crescita rispetto alla recenti prestazioni sotto tono.
Le Douaron 6: Il copione è sempre lo stesso, combattere su ogni pallone, iniziando il pressing e rinforzando il centrocampo quando è possibile. Nella prima mezz’ora, piuttosto confusa, il suo disordine non si nota. Purtroppo il rapporto con il pallone non è dei più amichevoli perché la sua generosità meriterebbe ben altri risultati. Commette una stupidaggine quando si fa ammonire per proteste: e così è il primo a uscire dal campo. Con la coscienza pulita ma senza entrare nel taccuino delle cose più importanti.
(dal 15′ s.t. Vasic) 6: Torna in campo dopo un problema alla spalla e si schiera sul centrosinistra. Come già successo altre volte, entra bene in campo va addirittura vicinissimo al gol con un bell’inserimento in area su un’azione che si era sviluppata a destra (viene anticipato all’ultimo da un difensore). La punizione che si conquista nel finale convulso gli vale una standing ovation del pubblico.
Pohjanpalo 7: Immaginiamo la sua faccia incredula quando sta per arrivargli sui piedi il cross morbido di Palumbo: e quando mai gli capita più una palla gol così facile, senza marcatori attorno? E difatti la sua è una sentenza, tiro al volo e timbro n. 12 della stagione. Gol meritato anche perché c’era andato davvero vicino qualche minuto prima quando aveva “frustato” di testa una palla lenta sugli sviluppi di palla da fermo: il suo pallonetto era preciso e aveva superato il portiere ma Perrotta ha salvato all’ultimo centimetro. Se nella ripresa entra in porta il suo tiro al volo di sinistro viene giù lo stadio.

Pohja Pohja Pohja Pohjagol Pohjangool Pohjangoool
A Joronen io avrei dato 10, un portiere sempre più forte e fondamentale nella squadra…altro che Gomis, portiere di cristallo, Bardi e Avella…per me Joronen è il portiere più forte che abbiamo nel post zamparini
Le durano e vasic da aggiungere alla lista epurazioni
Non voglio commentare il tecnico Inzaghi,ma permettetemi di farlo per l’uomo,Non avere fatto giocare Brunori neanche 5 minuti,qualsiasi cosa abbiano avuto, perché non credo sia solo scelta tecnica,ci sarà stato altro,ebbene ritengo tutto questo un comportamento da bambino,oltre che presuntuoso,ma questo è un mio pensiero
non mi abiteruo mai a vedere non giocare a Calcio . vincere è sempre bello ma vedere i dati tra Palermo e Padova è pietoso .
Puoi continuare a guardare la tua strisciata in serie A, nessuno ti obbliga a guardare giocare male il Palermo.
Tra giocare maluccio e vincere e giocare bene e non vincere preferisco la prima. Bene sarebbe giocare bene e vincere
manca il” mode Catakano/on ed /off” che da senso al concetto 🙁
mi scusi, pensavo fosse un codice comparso per sbaglio
Tre punti fondamentali, ma troppo spesso capita che dopo il vantaggio lasciamo palla e gioco agli avversari.
Se è una strategia mi va bene purché nei contropiedi la chiudiamo invece di soffrire fino all’ultimo secondo rischiando, come spesso capirà, di essere raggiunti.
Si chiude l’era Brunori, adesso serviranno un paio di rinforzi e vedremo che succederà.
Oggi si doveva vincere è si è vinto. Sul c.d. inzaghismo mi sono già espresso da un pezzo: fintanto che arrivano i 3 punti mi va benissimo, ma ad essere franchi oggi il Palermo ha vinto, più che per l’inzaghismo (agonismo, intensità, solidità difensiva) , grazie a tre giocatori: Joronen, Poja e Palumbo.
Senza le parate del finlandese (il voto è tiratissimo), senza il lampo di classe di Palumbo e senza il solito gol dell’altro finlandese (il suo voto invece è altino), oggi i 3 punti non arrivavano, forse non ne arrivava manco uno.
Questa non è una critica, solo una constatazione.. d’altro canto la B questa è, a meno che non hai la squadra “fuori categoria” (e a volte pure se ce l’hai) le partite sono quasi sempre difficili, rognose. Ed oltretutto oggi il Palermo aveva assenze pesanti.
Col girone di andata quasi concluso, possiamo dire che il Palermo attualmente occupa la posizione in classifica congeniale al suo potenziale, che, come vado ripetendo da mesi, è da quarto/quinto posto. Inzaghi sta facendo rendere la squadra al massimo del suo potenziale.
Non mi aspettavo che, dopo 18 gare, il Palermo potesse trovarsi a soli 5 punti dal primo posto. Ma se a Gennaio non arriveranno rinforzi (e sottolineo RINFORZI, non meri innesti) mantenere questo distacco minimo dal vertice sarà difficilissimo. Sia chiaro che sono convinto che, a Gennaio, di “rinforzi” propriamente intesi non ne arriveranno…è certo, invece, che la squadra si accinge ad indebolirsi cedendo Brunori.
Qua su Brunori mi limito a dire questo: Inzaghi all’inizio stagione aveva detto che un buon allenatore deve sfruttare al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori, adattandovisi. Visto che non è riuscito a trovare uno spazio a Brunori, che rimane uno dei 3 /4 migliori attaccanti della B, ed il giocatore più tecnico che abbiamo in rosa assieme a Palumbo, vuol dire che Inzaghi non è un buon allenatore?
Io non lo penso, anzi credo che sia uno dei migliori in assoluto della categoria. Ma come tanti altri allenatori, spesso non è in grado di valorizzare i giocatori che ha in rosa se non sono “Perfetti” per il modulo che ha in mente.
Il titolo riassume alla perfezione. Abbiamo un portiere da A , una buona organizzazione difensiva più Palumbo e Pohjianpalo. Ma al di là dei pareri sui singoli quello che mi colpisce è che ancora una volta quasi tutti finiscono con i crampi . Anche quelli che subentrano dopo dieci minuti hanno il fiatone, arrancano, boccheggiano. Davvero incredibile, praticamente sembra che non stiano in piedi per cui vediamo giocare solo le squadre avversarie. Per fortuna, ripeto, difesa e portiere reggono. 4, 5 giocatori veri per la A . Ma tocca alla società, come sempre. Noi possiamo solo tifare .
Si vince, ok. Na non ce’ gioco.
Vai a guardare la Champions League, se vuoi il “gioco”.
La serie B questa è, e se non te ne rendi conto o capisci pochino di calcio o sei la solita vedova delle milanesi o della vecchia bal***cca.
Saluti.
Caro mio nel calcio non si vince mai senza alcun merito
Questa è la vittoria di Inzaghi.
Però se si vuole andare In “ A “ Bisogna intervenire!
Il Palermo, in rosa ha si/no 10 Titolari.
Ne mancano Cinque!
Anche oggi migliore in campo Joronen!
Non mi è dispiaciuto Gomes, per arroccarsi
Il cambio ci stà.
Ripeto migliore in campo Joronen, è il Padova…..
Che ha pressato, ma quasi mai pericoloso.
Solo Palermo!
Saluti.
ero allo stadio abbiamo vinto e quindi va tutto bene ma se il migliore in campo è il monumentale Joronen qualcosa
non quadra. meno male che Poja è una sentenza è stata una vittoria finlandese. Onore al capitano Brunori e ai tifosi
del Padova.
Mi chiedo che partita tu abbia visto.
LA BELVA FINLANDESE C’È L’ABBIAMO NOI 💗🖤
Mmmmiiiiiiiiihhhh, che fatica da Ercole battere questo Padova penalizzato da un tasso tecnico degli attaccanti prossimo allo zero. La classe di Papu risulta neutralizzata, del resto, da una condizione fisica ancora approssimativa. Inzaghi ha sfiorato, insomma, la seconda doppietta di sostituzioni a’ muzzu replicando l’acuto di avvicendamenti-boomerang costatoci, una settimana fa, la rimonta dell’Avellino e i due punti che, stasera, ci vedrebbero terzi (e non quarti) in classifica. Non si può, infatti, rinunciare a giocare al ‘20 del secondo tempo spegnendo il faro Palumbo e accendendo la nebbia (o negghia?)Gomes. E non si deve inserire Vasic e non Brunori (il Capitano meritava una passerella d’onore prima del trasferimento alla Sampdoria) al posto di Le Douaron. Perché, poi, finisce che la squadra smette di cercare Pohjanpalo, rincula dal centrocampo alla difesa e lascia 70 metri di prateria al forcing, per fortune resistibile, degli avversari. E capita pure che, asserragliandosi sempre più nell’area di competenza e rinunciando al contropiede quasi del tutto (l’unico innescato l’ha vanificato lo sciagurato Claudio preferendo un tiro da educanda in bocca al portiere all’assist da cardinale al Papa finnico liberissimo, nell’occasione, da marcature), sei costretto a coprirti ulteriormente. Conseguenza: rinunci ai piedi buoni di Ranocchia e Ceccaroni per innestare gli zoccoli cattivi di Blin e Giovane. Così, alla fine della fiera del calcio arrunzato, ottieni una vittoria scattiata. Da ricordare solo per i tre punti, la prova di carattere di una retroguardia improvvisata causa squalifiche e infortuni +++ ++++++ ++++++++++ ++++++++++ +++++++++++ ++++++++++ +++++++++ ++++++++++++++ Speriamo che l’anno nuovo e un mercato di riparazione efficace anche nelle uscite ci regalino meno sofferenze. Buon 2026, intanto, a tutti.