Kebbeh: “In Gambia ero senza futuro, il calcio è la mia vita”

Sabato scorso, durante la partita del campionato Primavera tra Palermo e Frosinone, ha esordito con la maglia rosanero Ebrima Kebbeh. Classe 1998, proveniente dal Gambia, Kebbeh è uno dei tanti migranti scappati dal proprio Paese a caccia di un futuro migliore che ha trovato nel mondo del calcio.

“Il calcio, la mia vita – racconta Kebbeh al Corriere dello Sport – In Gambia, mi sentivo prigioniero e senza futuro; vedevo mia madre che si ammazzava di lavoro per darci il minimo indispensabile; e ragazzi che si perdevano in furti e droga. Volevo scappare per inseguire la favola che mi ero costruito chiudendo gli occhi: gol, applausi, libertà. E la maglia di Ronaldo, regalo di papà a due o tre anni, una volta indossata, mi trasferiva per magia in un’altra dimensione”.

Kebbeh è fuggito da uno dei peggiori reggimi dittatoriali dell’intera Africa. Una fuga prima nel deserto e poi in mare: prima Messina, poi il trasferimento a Palermo. Da qui il sogno che si concretizza grazie alla sua determinazione.

«Camminavo a piedi, dal centro fino al Tenente Onorato, aspettavo ore davanti al cancello e chiedevo un provino – prosegue Kebbeh – Mi prendevano per matto. O mi compativano. Un anno intero sole o pioggia, vento o caldo. Sempre in attesa di un sì. Morganella, bravissimo, mi ha aiutato a conoscere la squadra e mi ha dato tutto: soldi, vestiti, affetto. Carmelo Lo Faso mi ha… adottato: procuratore, padre, amico, ha speso ore e ore accanto a me. E suo figlio Simone diceva che gli assomigliavo tecnicamente. Persone straordinarie. E poi, Baccin, i ragazzi dell’ufficio stampa. Ho conosciuto anche Giuseppe. Stavamo praticamente insieme, gli facevo tenerezza. Senza di loro non ce l’avrei fatta”.


1 thought on “Kebbeh: “In Gambia ero senza futuro, il calcio è la mia vita”

  1. kebbeh una nota di speranza e bonta insieme a tanto sfacelo grazie a tutti coloro che si sono prodigati perquesto tagazzo…. incrociamo le dita.

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