CorSport – “Palermo, tutti titolari. Panchina uomo in più”
A Bari la partita è stata decisa da due gol segnati nell’ultimo quarto d’ora, entrambi realizzati da giocatori subentrati, come accaduto a Bolzano quando l’ingresso di Palumbo aveva portato al raddoppio.
Superato anche il tabù del venerdì: lo scorso anno il Palermo, su cinque anticipi del venerdì, ne aveva persi quattro, inclusi quelli casalinghi contro Pisa e Cremonese. Lo riporta il Corriere dello Sport.
L’equilibrio difensivo rappresenta il marchio distintivo di Inzaghi, che sta trasmettendo alla squadra la convinzione che i valori tecnici da soli non siano sufficienti per affermarsi in un campionato impegnativo come la Serie B.
È fondamentale non cedere mai terreno in ogni situazione e vincere i duelli individuali – come ha dimostrato Le Douaron in occasione del primo gol -, questa è la strategia decisiva. Anche venerdì la squadra ha effettuato 24 tiri in porta, con molti giocatori diversi impiegati, esercitando una pressione costante sull’avversario che alla fine produce risultati concreti.
Particolarmente apprezzabile è stato l’equilibrio mostrato per tutta la durata della gara, sicuramente favorito dagli innesti di esperienza soprattutto nel reparto difensivo, grazie ai quali si concede molto meno agli avversari: il Bari ha creato occasioni ma Joronen è stato praticamente mai seriamente impegnato.
Il portiere ex Venezia, acquistato a stagione in corso dopo gli infortuni di Gomis e Bardi, resta imbattuto; nelle cinque gare ufficiali disputate finora dal Palermo – compresa la Coppa Italia – i rosa hanno subito soltanto un gol, quello di Tavson viziato da una deviazione di Bani.

Ha inciso di più coi cambi Inzaghi in quattro partite che Dionisi in tutto lo scorso campionato… e stranamente Vasic che è stato per tutta la scorsa stagione il primo cambio è l’unico giocatore a non essere ancora sceso in campo neanche per un minuto. La differenza non la fa a mio avviso la qualità della rosa o della panchina, la squadra è stata si rinforzata ma più o meno siamo quelli come interpreti e valori, la differenza la fa un allenatore che sa leggere le partite e i momenti. Un Inzaghi che mi ricorda Guidolin da questo punto di vista come nessun altro finora, anche il pressing e l’organizzazione difensiva mi ricordano le squadre del nostro bravo ex allenatore veneto.