Juve Stabia in amministrazione controllata per presunte infiltrazioni mafiose
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La Juve Stabia, attualmente settima in Serie B con 13 punti, è stata posta sotto amministrazione controllata a causa di presunte infiltrazioni mafiose. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, del Procuratore Nazionale Antimafia e del Questore di Napoli. A gestire il club sarà ora un pool di professionisti nominati ad hoc.
Secondo quanto emerso dalla conferenza stampa in Procura, un intero comparto dei servizi legati alla società – dal ticketing agli steward – era nelle mani del clan D’Alessandro. “Oggi la Juve Stabia è in amministrazione giudiziaria in quanto bene strumentale del clan“, ha spiegato il procuratore Nicola Gratteri, sottolineando come per decenni la società sia stata una vetrina per la camorra nel silenzio delle istituzioni.
Indagini e portata del fenomeno mafioso
Il procuratore nazionale Gianni Melillo ha precisato che si tratta del terzo caso in Italia di questo tipo, dopo Foggia e Crotone, riguardante una società professionista di Serie B. “Questi casi rilevano fenomeni complessi e articolati – ha aggiunto – non riguardano solo il calcio, ma anche altri sport, con episodi di tifo violento, razzismo e antisemitismo”.
Secondo le indagini, persino soggetti vicini ai vertici del clan D’Alessandro erano formalmente coinvolti nella società. La Prefettura e la società civile lavoreranno ora al risanamento del club, ridisegnando interamente il settore del ticketing e dello stewarding e affidandolo a competenze legali. Il prefetto Michele di Bari ha spiegato che sono in corso verifiche su altre società operanti nel settore e non si esclude il rinvio di alcune partite se necessario.
Sicurezza e azioni sul territorio
Il questore Maurizio Agricola ha ricordato come, lo scorso 9 febbraio, un controllo abbia individuato soggetti legati al clan Imparato nell’area della sicurezza dello stadio. Sono stati emessi 38 DASPO, 22 dei quali a persone legate ai clan D’Alessandro e Imparato. Le infiltrazioni riguardavano anche il settore giovanile, usato come strumento di consenso sociale da parte delle organizzazioni criminali.
L’obiettivo delle autorità è ora bonificare il club e tutto il comparto dei servizi, garantendo trasparenza e legalità nel calcio stabiese, tutelando allo stesso tempo la comunità locale.
